Sentenza Nº 23986 della Corte Suprema di Cassazione, 26-09-2019

Presiding JudgeAMENDOLA ADELAIDE
ECLIECLI:IT:CASS:2019:23986CIV
Judgement Number23986
Date26 Settembre 2019
CourtTerza Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterCIVILE
SENTENZA
sul ricorso iscritto al n. 18655/2017 R.G. proposto da
Bar dell'Angolo di Barbagallo e Corvo s.n.c., rappresentata e difesa
dall'Avv. Mauro Di Natale, con domicilio eletto in Roma, via Antonio
Gallonio, n. 18, presso lo studio dell'Avv. Francesca Giardina;
- ricorrente -
contro
Russo Franco Saverio e Ridolfo Nicastro Caterina, rappresentati e
difesi dall'Avv. Giuseppe Gioia, con domicilio eletto in Roma, via
Piazza Margana, n. 29, presso lo studio dell'Avv. Antonino Barletta;
Civile Sent. Sez. 3 Num. 23986 Anno 2019
Presidente: AMENDOLA ADELAIDE
Relatore: IANNELLO EMILIO
Data pubblicazione: 26/09/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
- controricorrenti
-
avverso la sentenza n. 7/2016 del Tribunale di Enna, depositata il
14/03/2016;
Udita la relazione svolta nella pubblica udienza del 11 luglio 2019 dal
Consigliere Emilio Iannello;
udito l'Avvocato Mauro Di Natale;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore
generale Ignazio Patrone, che ha concluso chiedendo il rigetto del
ricorso.
FATTI DI CAUSA
1. Con atto notificato in data 26/9/2013 Franco Saverio Russo e
Caterina Ridolfo Nicastro intimarono alla società Caffè Agorà di
Barbagallo Salvatore & Corvo s.n.c. sfratto per morosità in relazione
all'immobile ad essa concesso in locazione, ad uso commerciale, con
contratto del 1/7/2003, deducendo il mancato pagamento del canone
relativo ai mesi da maggio a settembre 2013 per un complessivo
importo di C 6.330.
La società intimata vi si oppose, negando la morosità.
Eccepì infatti la nullità,
ex
art. 79 legge 27 luglio 1978, n. 392:
a)
della determinazione del canone — ai sensi dell'art. 5 del
contratto — in misura crescente nel tempo, per violazione dell'art. 32
della stessa legge;
b)
della clausola di cui all'art. 20 dello stesso contratto che, in
violazione dell'art. 8 I. cit., attribuiva al conduttore per intero l'onere
del pagamento delle imposte di registro.
Chiese pertanto, in via riconvenzionale, la condanna dei locatori al
pagamento delle somme indebitamente versate per dette causali per
un complessivo importo di C 4.053,23, al netto dei canoni dovuti per i
mesi di agosto, settembre e ottobre 2013.
Transitata la causa alla fase a cognizione piena, con sentenza del
14/3/2016 il Tribunale di Enna, ritenuta la validità di entrambe le
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Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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