Sentenza Nº 22128 della Corte Suprema di Cassazione, 21-05-2019

Presiding JudgeSABEONE GERARDO
ECLIECLI:IT:CASS:2019:22128PEN
Date21 Maggio 2019
Judgement Number22128
CourtQuinta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
TRAPANI GIUSEPPE nato a PALERMO il 09/09/1969
IORIO FELICE nato a NOLA il 01/11/1981
DHEMBI ILIR nato il 21/01/1987
avverso la sentenza del 24/01/2017 della CORTE APPELLO di ROMA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GRAZIA MICCOLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore OLGA MIGNOLO, che
ha concluso chiedendo l'accoglimento con rinvio per Trapani e Dhembi limitatamente
ai capi f) e g) e l'inammissibilità nel resto degli stessi ricorsi. Inammissibilità per brio.
udito il difensore
L'avvocato Nicola Capozzoli per l'imputato Trapani insiste sui motivi di ricorso e si
associa alle conclusioni del P.G. per quanto riguarda i capi f) e g).
L'avvocato Filippo Morlacchini per l'imputato IORIO chiede l'accoglimento del ricorso.
L'avvocato Caterina Calia per l'imputato Dhembi si riporta sui motivi di ricorso e si
associa alle conclusioni del P.G. per quanto riguarda i capi f) e g).
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Penale Sent. Sez. 5 Num. 22128 Anno 2019
Presidente: SABEONE GERARDO
Relatore: MICCOLI GRAZIA
Data Udienza: 14/02/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.
Con sentenza del 24 gennaio 2017 la Corte di Appello di Roma ha parzialmente riformato la
pronunzia del Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Tivoli, emessa all'esito di giudizio
abbreviato, con la quale gli imputati GIUSEPPE TRAPANI, FELICE IORIO e ILIR DHEMBI erano
stati condannati per i reati loro rispettivamente ascritti.
1.1.
In particolare, con la sentenza impugnata la Corte territoriale ha confermato la
condanna nei confronti di GIUSEPPE TRAPANI per i reati di cui ai capi A e D della rubrica (relativi
a due episodi di furto pluriaggravato, di cui uno consumato ed uno nella forma del tentativo),
capo H (danneggiamento seguito da incendio) e G (danneggiamento seguito dal pericolo di
incendio), nonché capo F (contestato originariamente come estorsione e riqualificato in appello
ai sensi dell'art. 392 cod. pen.).
1.2.
Il giudice di appello ha altresì confermato la condanna nei confronti di FELICE IORIO
per i reati di cui ai capi A (furto pluriaggravato), B (omissione di atti di ufficio), C (falso ideologico
in atto pubblico) e D (furto pluriaggravato).
1.3.
E' stata inoltre confermata la penale responsabilità di ILIR DHEMBI per i reati di cui
ai capi E (già riqualificato in primo grado ai sensi dell'art. 648 cod. pen.), H (danneggiamento
seguito da incendio), G (danneggiamento seguito dal pericolo di incendio) e F (contestato
originariamente come estorsione e riqualificato in appello ai sensi dell'art. 392 cod. pen.).
1.4.
Le originarie imputazioni riguardano diversi episodi criminosi:
- i capi A), B) e C) sono relativi al furto commesso il 29 luglio 2013 all'interno della villa
di Quagliere Maria Novella e alle successive attività "istituzionali" compiute dallo IORIO
(carabiniere in servizio presso la Stazione dei Carabinieri di Cesano di Roma) e da Putignano
Lorenzo (quest'ultimo separatamente giudicato), componenti della pattuglia dei Carabinieri della
Stazione di Cesano di Roma inviata sul posto dalla Centrale Operativa a seguito di chiamata dei
vicini di casa della derubata.
In particolare, secondo l'ipotesi accusatoria, mentre il TRAPANI aveva svolto le funzioni di palo
durante il furto in abitazione portato a termine materialmente da tre persone non identificate, si
era accertato che lo IORIO aveva concordato la realizzazione del reato con il TRAPANI (il quale
ne aveva poi affidato la concreta attuazione a soggetti di etnia rom), garantendo (quale
componente della pattuglia in servizio la notte del fatto) tempi d'intervento adeguatamente
ritardati, avvisando il TRAPANI dell'allarme ricevuto ed agendo "infedelmente" una volta sul
posto; così omettendo di sequestrare la refurtiva lasciata dai malviventi lungo la via di fuga e
ricollocandola all'interno del giardino della derubata, al fine di consentirne il recupero da parte
dei complici.
Allo IORIO, dunque, sono stati contestati, oltre il reato di furto in concorso, anche il reato di
omissione di atti d'ufficio di cui al capo B (mancato sequestro della refurtiva e mancato
sopralluogo all'interno dell'abitazione visitata dai ladri) e il reato di falso ideologico di cui al capo
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Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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