Sentenza Nº 21738 della Corte Suprema di Cassazione, 27-08-2019

Presiding JudgeCAMPANILE PIETRO
ECLIECLI:IT:CASS:2019:21738CIV
Date27 Agosto 2019
Judgement Number21738
CourtSeconda Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterCIVILE
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SENTENZA
sul ricorso 20731-2015 proposto da:
RUP COSIMO, rappresentato e difeso dall'Avvocato MARIO DE
GIORGIO ed elettivamente domiciliato a Roma, via Italo Carlo
Falbo 22, presso lo studio dell'Avvocato ANGELO COLUCCI, per
procura speciale in calce al ricorso;
- ricorrente -
contro
MELCHIORRE GIUSEPPE
- intimato
avverso la sentenza n. 757/2015 della CORTE D'APPELLO di
BARI, depositata il 14/5/2015;
udita la relazione della causa svolta nell'udienza pubblica del
23/5/2019 dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DONGIACOMO;
sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto
Procuratore Generale della Repubblica, Dott. ALESSANDRO
PEPE, il quale ha concluso per l'accoglimento del primo e del
quarto motivo, assorbiti gli altri;
Civile Sent. Sez. 2 Num. 21738 Anno 2019
Presidente: CAMPANILE PIETRO
Relatore: DONGIACOMO GIUSEPPE
Data pubblicazione: 27/08/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
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sentito, per il ricorrente, l'Avvocato MARIO DE GIORGIO.
FATTI DI CAUSA
Cosimo Rup ha proposto appello nei confronti della sentenza
con la quale, in data 17/3/2009, il tribunale di Bari ha rigettato
le domande che lo stesso, in qualità di promissario compratore,
aveva proposto, con atto di citazione notificato il 14/11/2003,
nei confronti di Giuseppe Melchiorre, promittente venditore.
L'appellante, in particolare, con un unico ed articolato
motivo di gravame, ha censurato l'impugnata sentenza
lamentando che il tribunale avrebbe erroneamente ritenuto
preclusa la possibilità di pronunciare la richiesta sentenza
costitutiva ai sensi dell'art. 2932 c.c., in luogo del contratto
definitivo non concluso, a causa della difformità del compendio
immobiliare promesso in vendita rispetto ai titoli edilizi (licenza,
prima, e concessione, poi) che ne assentirono la costruzione.
Secondo l'appellante, infatti, nel caso di specie non sarebbe
applicabile il principio secondo il quale la sanzione della nullità
prevista dagli artt. 17 e 40 della I. n. 47 del 1985 per gli atti di
compravendita di immobili privi di concessione edilizia o di
concessione in sanatoria precluderebbe l'accoglimento della
domanda di esecuzione in forma specifica ai sensi dell'art. 2932
c.c., ove risulti che l'immobile promesso in vendita sia affetto
da irregolarità amministrative che lo rendano incommerciabile,
senza che abbia alcun rilievo l'astratta possibilità del successivo
ottenimento della concessione in sanatoria: tale principio,
secondo l'appellante, opererebbe solo con riferimento agli
immobili costruiti in assenza di licenza o di concessione edilizia
o in totale difformità da tali provvedimenti autorizzativi ma non
anche nelle ipotesi di parziale difformità.
L'appellante,
quindi,
ha
chiesto
che,
in
riforma
dell'impugnata sentenza, fossero accolte le domande così come
Ric. 2015 n. 20731 Sez. 2 - PU 23 maggio 2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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