Sentenza Nº 19214 della Corte Suprema di Cassazione, 24-06-2020

Presiding JudgeCARCANO DOMENICO
ECLIECLI:IT:CASS:2020:19214PEN
Date24 Giugno 2020
Judgement Number19214
CourtSezioni Unite (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sul ricorso proposto dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di
Trapani nel procedimento nei confronti di:
Giacobbe Salvatore, nato a Castelvetrano il 03/05/1970
avverso la ordinanza del 11/04/2019 del Tribunale di Palermo
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente Luca Pistorelli;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Procuratore generale Delia Cardia, che
ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avvocato Maurizio Visca, che ha concluso chiedendo
l'inammissibilità e comunque il rigetto del ricorso.
Penale Sent. Sez. U Num. 19214 Anno 2020
Presidente: CARCANO DOMENICO
Relatore: PISTORELLI LUCA
Data Udienza: 23/04/2020
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 16 marzo 2019 il giudice per le indagini preliminari del
Tribunale di Trapani applicava a Giacobbe Salvatore, assistente capo della Polizia
di Stato, la misura cautelare della custodia cautelare in carcere, ritenendo
sussistenti a suo carico gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di corruzione
propria, commesso in Trapani nell'aprile del 2016, nonchè le esigenze cautelari di
cui alle lett. a) e c) dell'art. 274 cod. proc. pen.
Il provvedimento genetico aveva in realtà contenuto assai più articolato,
riguardando la posizione anche di altri soggetti in riferimento ad ulteriori reati.
Avendo constatato l'eterogeneità del luogo di consumazione dei diversi illeciti
oggetto della richiesta cautelare, il G.i.p. riteneva in ogni caso idoneo a radicare
la propria competenza esclusiva il rilevato rapporto di connessione ai sensi dell'art.
12 lett. b) e c) cod. proc. pen. intercorrente tra gli stessi ed il fatto che più gravi,
ai sensi del successivo art. 16, dovevano essere considerati alcuni degli episodi
corruttivi, certamente consumati in Trapani, oggetto di contestazione, ancorchè
non nei riguardi del Giacobbe.
Avverso tale provvedimento l'indagato avanzava richiesta di riesame al
Tribunale di Palermo, deducendo: a) l'incompetenza territoriale del giudice
emittente e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani in favore
del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo; b) l'insussistenza
dei gravi indizi di colpevolezza, stante l'assenza di riscontri in ordine
all'individuazione quale autore della rivelazione del segreto d'ufficio, oggetto
dell'ipotizzato patto corruttivo; c) l'insussistenza delle esigenze cautelari, stante
l'immodificabilità del materiale probatorio (costituito essenzialmente da
intercettazioni telefoniche) e l'avvenuta sospensione dal servizio; d) la violazione
dei principi di proporzionalità e adeguatezza.
Il Tribunale del riesame di Palermo, con l'ordinanza impugnata, accogliendo il
gravame proposto dall'indagato, ha riconosciuto l'incompetenza per territorio del
giudice che aveva adottato la misura, ritenendo invece competente il giudice per
le indagini preliminari del Tribunale di Palermo. Pur condividendo quanto osservato
dal primo giudice in ordine alla sussistenza di un rapporto di connessione tra tutti
i reati oggetto dell'intervento cautelare, il Tribunale ha in proposito ritenuto
erronea l'identificazione operata nel provvedimento genetico del reato più grave,
individuandolo invece in quello di peculato contestato a Lo Sciuto Giovanni
(consigliere regionale e presunto autore della corruzione del Giacobbe) al capo 8)
dell'incolpazione provvisoria e rilevando che lo stesso debba ritenersi commesso
in Palermo.
2
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT