Sentenza Nº 18182 della Corte Suprema di Cassazione, 02-05-2019

Presiding JudgePETITTI STEFANO
ECLIECLI:IT:CASS:2019:18182PEN
Date02 Maggio 2019
Judgement Number18182
CourtSesta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sul ricorso proposto da
Cordisco Antonio, nato il 18/08/1961 a Foggia
Portante Pasquale, nato il 27/09/1969 a Foggia
Picchirallo Gabriele, nato il 27/01/1962 a Orta Nova
avverso la sentenza del 31/03/2017 della Corte di appello di Bari
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Massimo Ricciarelli;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Mariella
De Masellis, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;
udito il difensore Avv. Alfredo Gaito, per Portante, che ha chiesto l'accoglimento
del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 31/3/2017 la Corte di appello di Bari ha parzialmente
riformato quella del Tribunale di Foggia del 3/11/2014, assolvendo alcuni
imputati, riducendo con le attenuanti generiche la pena irrogata a Cordisco
Antonio per il reato di detenzione e spaccio di stupefacenti di cui al capo 210,
Penale Sent. Sez. 6 Num. 18182 Anno 2019
Presidente: PETITTI STEFANO
Relatore: RICCIARELLI MASSIMO
Data Udienza: 29/01/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
confermando il giudizio di penale responsabilità di Portante Pasquale in ordine ai
delitti di detenzione e spaccio di stupefacenti del tipo cocaina di cui ai capi da
125 a 132, e confermando infine il giudizio di penale responsabilità di Picchirallo
Gabriele in ordine ai delitti di detenzione e spaccio di stupefacenti del tipo
hashish, riqualificati ex art. 73, comma 5, d.P.R. 309 del 1990, e aggravati dalla
recidiva, di cui ai capi 149 e 150.
2.
Ha proposto ricorso il Cordisco tramite il suo difensore.
Deduce vizio di motivazione e violazione di legge in relazione al contenuto
delle conversazioni intercettate, non suscettibili di univoca interpretazione in
assenza di riscontri e inidonee ad attestare sia pur semplici accordi aventi ad
oggetto sostanza stupefacente destinata alla cessione, anche perché le
conversazioni rinviavano ad incontri non verificati e relativamente ai quali non
era dato comprendere se fossero avvenuti e quale ne fosse stato il motivo.
Indebitamente erano state svalutate le testimonianze di Di Miscio Salvatore
e Vitale Antonio e lo stesso interrogatorio dell'imputato.
Era inoltre ravvisabile vizio di motivazione in ordine alla qualificazione
giuridica, non essendosi considerato che avrebbe dovuto riconoscersi l'ipotesi di
cui all'art. 73, comma 5, d.P.R. 309 del 1990 a fronte di vicende nelle quali non
vi era determinazione della quantità della sostanza spacciata, fermo restando
che la posizione di Verderosa Romina, imputata per gli stessi reati, era stata
definita con sentenza emessa all'esito di rito alternativo, con la quale era stata
riconosciuta l'ipotesi di cui all'art. 73, comma 5, d.P.R. 309 del 1990.
3.
Ha proposto ricorso Picchirallo Gabriele tramite il suo difensore.
Deduce violazione di legge e vizio di motivazione in relazione agli artt. 192 e
533 cod. proc. pen. e all'interpretazione delle conversazioni intercettate, le quali
non avrebbero consentito di affermare con certezza che il ricorrente avesse
effettuato acquisti di hashish presso Russo Leonardo in vista di successiva
cessione, in assenza di specifici riscontri e a fronte della possibilità di dare alle
conversazioni significati diversi.
Il ricorrente esamina alcune conversazioni sottolineando la loro equivocità e
le ragioni per cui esse non avrebbero potuto interpretarsi nel modo indicato dai
Giudici di merito, anche a fronte dell'attività di tombarolo svolta dal Picchirallo,
condivisa da Fiore Damiano, con il quale era intercorso un colloquio intercettato.
Inoltre il rinvenimento di ritagli di cellophane con tracce di cocaina avrebbe
dovuto condurre ad ipotizzare acquisti di sostanza ad uso personale.
Ribadisce altresì rilievi in ordine all'incompatibilità con la ricostruzione
accusatoria del credito vantato dal ricorrente.
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Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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