Sentenza Nº 16016 della Corte Suprema di Cassazione, 11-04-2019

Presiding JudgeDI STEFANO PIERLUIGI
ECLIECLI:IT:CASS:2019:16016PEN
Date11 Aprile 2019
Judgement Number16016
CourtSesta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Paola
nel procedimento a carico di:
Fernandez Michele, nato a Cosenza il 16/04/1958
nel procedimento a carico di quest'ultimo
avverso l'ordinanza del 15/11/2018 del Tribunale del riesame di Catanzaro
udita la relazione svolta dal Consigliere Antonio Costantini;
sentite le conclusioni udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto
Procuratore generale Marco Dall'olio, che ha concluso per il rigetto di entrambi i
ricorsi;
udito il difensore, avv. Antonio Sorrentino chiede il rigetto del ricorso del PM e
accoglimento del ricorso proposto in favore del Fernandez.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Paola e Fernandez
Michele impugnano l'ordinanza emessa dal Tribunale del riesame di Catanzaro LA\
Penale Sent. Sez. 6 Num. 16016 Anno 2019
Presidente: DI STEFANO PIERLUIGI
Relatore: COSTANTINI ANTONIO
Data Udienza: 13/02/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
che ha, in riforma dell'ordinanza emessa in data 2 novembre 2018 dal Giudice
per le indagini preliminari del Tribunale di Paola, annullato la misura con
riferimento ai delitti di cui ai capi d), m), s), t) e u), riqualificato il delitto di
corruzione di cui al capo h) ai sensi dell'art. 323 cod. pen., riqualificato il delitto
di induzione indebita di cui al capo i) in quello di cui all'art. 319 cod. pen., e
sostituito la misura della custodia cautelare in carcere con quella degli arresti
domiciliari confermando la sussistenza de gravi indizi di colpevolezza anche in
ordine ai capi c), e), f), g), I) e n).
L'indagine della Procura della Repubblica di Paola riguarda numerosi pubblici
amministratori e imprenditori privati che con i primi, secondo l'impostazione
dell'accusa, intrattenevano rapporti illeciti cui conseguivano diffusamente
vantaggi per entrambi.
I reati contestati originariamente a Michele Fernandez, responsabile dell'area
tecnica - settore urbanistico del Comune di Fuscaldo, oltre che dipendente del
Comune di Cosenza sono i seguenti:
-
turbata attività nel procedimento di scelta del contraente relativo alla
gestione del depuratore comunale
ex
ad 353-bis cod. pen., per aver colluso con
il coindagato Salvatore Fidotti, referente della società IMPEC, precostituendo il
contenuto della manifestazione di disponibilità della IMPEC per la prosecuzione
del servizio, artatamente sottostimando e parcellizzando l'impegno di spesa che
altrimenti avrebbe imposto il bando di gara (capo c);
-
corruzione propria per aver accettato le promesse di regalie per
ricompensare le condotte di cui al delitto
sub
capo c) (capo d);
-
turbativa d'asta in merito alla gara per l'affidamento dei lavori di ripristino
del lungomare nord del Comune di Fuscaldo, in qualità di responsabile unico del
procedimento, in collusione con gli imprenditori Massimiliano De Santo e
Robertino Perri (capo e);
-
falso ideologico connesso all'attestazione, negli atti relativi alla gara di cui
al capo
sub
e), di aver effettuato un'indagine di mercato "al fine di conoscere le
imprese disponibili" e di aver il Comune in precedenza pubblicato un "avviso
pubblico esplorativo" (capo f);
-
corruzione propria per avere, quale compenso per le condotte antidoverose
di cui al delitto
sub
capo e), ottenuto da Robertino Perri il trasferimento della
moglie, Annamaria Falbo, dal comune di Fuscaldo a quello di Cosenza o di Rende
(capo g);
-
concorso in corruzione ex artt. 81, 110, 319, 319 bis, 321 cod. pen.,
unitamente a Francesco Caputo, Antonietta Caputo, Giovanni Risuleo, Luigi De
Simone e Gioia Sergio, in quanto sarebbe intervenuto un accordo corruttivo a
mente del quale, da una parte Fernandez avrebbe omesso di recuperare crediti
t
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