Sentenza Nº 15731 della Corte Suprema di Cassazione, 25-05-2020

Presiding JudgeCERVADORO MIRELLA
ECLIECLI:IT:CASS:2020:15731PEN
Date25 Maggio 2020
Judgement Number15731
CourtSeconda Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
BRUNETTI MASSIMO nato a COSENZA il 01/11/1961
DE CICCO GIUSEPPE nato a COSENZA il 22/01/1979
GAROFALO GIUSEPPE nato a COSENZA il 13/05/1962
MANDOLITI MARIO nato a COSENZA il 24/11/1966
PATITUCCI FRANCESCO nato a RENDE il 07/05/1961
CALABRESE VIOLETTA ROBERTO nato a COSENZA il 12/06/1963
avverso la sentenza del 19/11/2018 della CORTE APPELLO di CATANZARO
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANTONIO SARACO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore MARIO MARIA
STEFANO PINELLI
che ha concluso chiedendo il rigetto di tutti i ricorsi.
udito i difensori:
L'avvocato CAPPARELLI EMANUELA del foro di CASTROVILLARI in difesa di:
CALABRESE VIOLETTA ROBERTO e CALABRESE VIOLETTA SANDRO deposita
concusioni scritte con nota spese per la parte civile CALABRESE VIOLETTA SANDRO e
Penale Sent. Sez. 2 Num. 15731 Anno 2020
Presidente: CERVADORO MIRELLA
Relatore: SARACO ANTONIO
Data Udienza: 09/01/2020
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
chiede l'accoglimento del ricorso di CALABRESE VIOLETTA ROBERTO.
L'avvocato GULLO LUIGI del foro di COSENZA in difesa di: DE CICCO GIUSEPPE
e PATITUCCI FRANCESCO, e in qualita' di sostituto processuale dell'avvocato
CORTESE ANTONIO del foro di COSENZA in difesa di: GAROFALO GIUSEPPE e
dell'avvocato CINNANTE FILIPPO del foro di COSENZA in difesa di: MANDOLITI
MARIO si riporta ai motivi anche per gli avvocati oggi sostituiti.
L'avvocato GAITO ALFREDO del foro di ROMA in difesa di: DE CICCO GIUSEPPE
si riporta ai motivi chiedendo l'annullamento della sentenza impugnata.
L'avvocato MANNA MARCELLO del foro di COSENZA in difesa di: BRUNETTI
MASSIMO e PATITUCCI FRANCESCO si riporta ai motivi.
Ritenuto in fatto
1.
Con sentenza del 19 novembre 2018, la Corte di appello di Catanzaro ha
confermato la sentenza del G.u.p. del Tribunale di Catanzaro che riconosceva
Brunetti Massimo, De Cicco Giuseppe, Garofalo Giuseppe, Mandoliti Mario,
Patitucci Francesco, Rango Maurizio e Calabrese Violetta Roberto responsabili dei
reati loro rispettivamente ascritti.
2.
Massimo Brunetti deduce i seguenti vizi:
2.1. Violazione dell'art. 606, comma 1, lett. b) ed e), in relazione all'art.
133, cod.pen. e 546, comma 1, lett. e), cod.proc.pen.
A tal proposito si denuncia la mancanza di motivazione in ordine al calcolo
della pena effettuato dal G.u.p. e confermato dalla Corte di appello in assenza di
alcun riferimento, con la conseguenza che risulta impossibile procedere alla
verifica della misura e della correttezza dell'aumento riferibile all'aggravante.
Denuncia altresì l'erroneità della sentenza di primo grado nella parte in cui,
«nel riconoscere la sussistenza del vincolo della continuazione [con altra
sentenza pronunciata nei confronti dell'imputato in altro procedimento n.d.e.], il
G.u.p. non ha posto il reato più grave (oggetto della sentenza impugnata) quale
pena base del calcolo complessivo della sanzione. In particolare, essendo
contestata l'aggravante di cui all'art. 7 L. 203/1991 nell'ambito del presente
procedimento, era questa la pena base da cui partire per effettuare il calcolo».
Si precisa, dunque, che la sentenza contiene due errori: il primo
riguardante l'individuazione del reato più grave nell'applicazione della
continuazione; il secondo riguardante l'esatta quantificazione della pena in
continuazione, che non viene né individuata né descritta, ma semplicemente
indicata per quantità.
2
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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