Sentenza Nº 13422 della Corte Suprema di Cassazione, 30-04-2020

Presiding JudgeIASILLO ADRIANO
ECLIECLI:IT:CASS:2020:13422PEN
Date30 Aprile 2020
Judgement Number13422
CourtPrima Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
DRAGO GAETANO nato ad AIDONE il 03/08/1955
CALCAGNO LORENZA nata ad AIDONE il 28/08/1961
DRAGO MARIA DENISE nata a PIAZZA ARMERINA il 01/03/1986
MASCARA CONCETTA nata ad AIDONE il 22/12/1939
DRAGO LORENZO nato ad AIDONE il 16/10/1962
LOMBARDO GIOVANNI nato a PIAZZA ARMERINA il 08/06/1975
CALCAGNO VINCENZA nata ad AIDONE il 01/05/1965
avverso il decreto del 05/11/2018 della Corte di appello di Caltanissetta
udita la relazione svolta dal consigliere Roberto Binenti;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore
generale Roberto Aniello, che ha chiesto l'annullamento senza rinvio del
provvedimento impugnato, con conseguente restituzione dei beni confiscati agli
aventi diritto.
Penale Sent. Sez. 1 Num. 13422 Anno 2020
Presidente: IASILLO ADRIANO
Relatore: BINENTI ROBERTO
Data Udienza: 29/01/2020
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.
La Corte di appello di Caltanissetta, con il decreto indicato in epigrafe,
confermava quello emesso dal Tribunale di Enna nel procedimento per
l'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale nei confronti di Gaetano
Drago, limitatamente alla confisca dei seguenti beni: saldi attivi di conti correnti
intestati al proposto, a Lorenza Calcagno (moglie del proposto) e a Maria Denise
Drago (figlia del proposto); appezzamenti di terreno intestati a Lorenza
Calcagno; fabbricato intestato a Lorenzo Drago (fratello del proposto) fino alla
concorrenza del valore di euro 20.000,00; fabbricato con garage intestato a
Concetta Mascara (suocera del proposto) fino alla concorrenza del valore di euro
81.600,00; impresa individuale Giovanni Lombardo (nipote del proposto).
2.
Avverso il suddetto decreto emesso in grado di appello propongono
ricorso per cassazione sia il proposto che i suddetti terzi intestatari dei beni.
2.1. I ricorsi (con un unico atto) nell'interesse di Drago Gaetano, Lorenza
Calcagna, Vincenza Calcagno, Concetta Mascara e Maria Denise Drago, sono
affidati a cinque motivi.
2.1.1. Il primo motivo denuncia violazione dell'art. 24 d. Igs. n. 159 del
2011 lamentando l'assenza di valutazioni in punto di correlazione temporale tra
la manifestazione di pericolosità del proposto e l'acquisto dei beni confiscati.
Osserva che sono state omesse le necessarie verifiche, ignorandosi i dati a
disposizione e ritenendosi che il solo ruolo svolto da Gaetano Drago
nell'associazione mafiosa, per il rapporto di fiducia con il capo (Seminara), fosse
sempre idoneo a soddisfare l'imprescindibile correlazione di cui sopra.
Tanto anche se la pericolosità del proposto si era manifestata solo nell'anno
2007, mentre per il periodo precedente risultavano citate solo indimostrate e per
nulla significative frequentazioni, riguardanti in ogni caso soltanto l'anno 2005.
2.1.2. Con il secondo motivo denuncia violazione dell'art. 24 d. Igs. n. 159
del 2011 nonché dell'art. 6 CEDU, in ragione dell'omessa valutazione degli
elementi a difesa, a fronte di allegazioni aventi carattere concreto e di natura
convergente che avevano rappresentato la produzione annuale di redditi dovuti
alla coltivazione e alla vendita del grano. Al riguardo, con motivazione solo
apparente, sono state opposte mere presunzioni contrarie in realtà implausibili.
2.1.3. Con il terzo motivo ci si duole della violazione dell'art. 546 comma 3
cod. proc. pen., a causa della difformità fra la motivazione e il dispositivo in
relazione alla confisca dell'immobile sito in via Erbitea, posto che la prima ha
indicato come ammissibile l'ablazione solo per il valore corrispondente ai
miglioramenti apportati, mentre il secondo ha confermato la confisca per l'intero.
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Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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