Le scritture iniziali di costituzione

AutoreMario Turco
Pagine165-184
CAPITOLO III
LE SCRITTURE INIZIALI DI COSTITUZIONE
di Mario Turco
SOMMARIO: 1. La costituzione dell’impresa. – 2. Le operazioni di conferiemnto. –
2.1. L’apporto di somme di denaro e titoli rappresentativio. – 2.2. L’apporto di
beni disgiunti. – 2.3. L’apporto congiunto di azienda operante. – 3. I costi nella
fase di costituzione.
1. La costituzione dell’impresa
La costituzione è la fase iniziale di vita dell’azienda, cioè la fase in
cui l’azienda è istituita dal suo soggetto promotore, e rappresenta, sot-
to il profilo economico-aziendale, il momento nel quale si reperiscono
le risorse necessarie per lo svolgimento dell’attività produttiva.
Si ricorda come la determinazione del fabbisogno finanziario ini-
ziale dipenda da fattori quali1:
la dimensione aziendale;
il settore di attività.
La correlazione tra dimensione aziendale e fabbisogno finanziario
è subito evidente, in quanto al crescere della dimensione dell’azienda,
soprattutto in termini di struttura, maggiori saranno le relative esigen-
ze finanziarie, così come quanto maggiore è il peso dei fattori a lenta
velocità di rotazione (fattori a fecondità ripetuta) tanto più crescerà il
fabbisogno in questione2.
Si rileva, inoltre, come, a parità di dimensione aziendale, il fabbiso-
gno finanziario iniziale dell’impresa possa assumere differente entità
1 P.E. CASSANDRO, La pianificazione aziendale, Cacucci, Bari, 1978, p. 43.
2 ALDO AMADUZZI, L’azienda nel suo sistema e nell’ordine delle sue rilevazioni, II ed., Utet,
Torino, 1963, p. 113 e ss.
166 Parte Seconda – Le scritture complesse: la contabilità generale
in relazione alla specifica attività produttiva che si intende svolgere.
Chiaramente, un’impresa industriale avrà necessità finanziarie diverse
rispetto a quella mercantile, così come entrambe avranno esigenze fi-
nanziarie diverse rispetto ad un’impresa di servizi o ad un’impresa di
assicurazioni e così via3.
Al fine di pervenire ad una adeguata determinazione del fabbisogno
finanziario, si rende necessario conoscere, da un lato, la misura degli
investimenti strutturali di lungo termine, nonché quelli di breve termi-
ne (fattori a fecondità semplice) e, da altro lato, la ricerca delle forme
più convenienti di copertura del fabbisogno finanziario connesso. In
tali casi è opportuno fare ricorso ad appositi piani finanziari atti a fa-
vorire l’individuazione della misura di tale fabbisogno4.
I mezzi finanziari occorrenti per fronteggiare il fabbisogno di capi-
tale evidenziato in relazione agli investimenti che si intende effettua-
re, conformemente al principio economico dell’autosufficienza, sono
forniti, in fase di avvio, dal solo soggetto aziendale, costituendo la
dotazione patrimoniale iniziale assoggettata al pieno rischio d’impresa
(capitale proprio di apporto). Nella generalità dei casi, però, la ric-
chezza conferita dal soggetto aziendale risulta insufficiente rispetto
alle esigenze produttive, per cui, a seguito della costituzione dell’a-
zienda, l’organo amministrativo farà ricorso a finanziatori esterni che,
convinti della convenienza dell’iniziativa economica, decideranno di
concedere prestiti di breve, media e lunga durata.
L’acquisizione dei capitali da terze economie comporta il sorgere
di debiti (di finanziamento), i quali impegnano l’impresa al rimborso,
alle scadenze e alle condizioni pattuite, del valore nominale del presti-
to e al pagamento degli interessi, in misura predeterminata, indipen-
dentemente dai risultati gestionali. Si parla, in tal caso, di capitale di
terzi (o di prestito).
Considerate le diverse fonti di finanziamento, interna ed esterna,
possiamo schematizzare come segue l’origine costitutiva o di forma-
zione dei mezzi aziendali5:
3 L. D’AMICO, I principi dell’economia aziendale pura: la teoria dell’equilibrio aziendale, in
G. Paolone-L. D’Amico (a cura di), L’economia aziendale nei suoi principi parametrici e modelli
applicativi, Giappichelli, Torino, 2001, p. 275 e ss.
4 P.E. CASSANDRO, La pianificazione aziendale, cit., p. 43. Per approfondimenti: L. BRUSA, Map-
pa strategica e business plan, Giuffrè, Milano, 2011, p. 139 e ss.
5 Ulteriore fonte di finanziamento che si realizza internamente all’impresa è l’autofinanziamen-
to, ossia la capacità dell’impresa di sopperire ai propri fabbisogni finanziari senza ricorrere a nuovi
conferimenti da parte del soggetto aziendale o a fonti esterne. In argomento: E. ARDEMANI, Studi e
ricerche di ragioneria, Giuffrè, Milano,1986, p. 83 e ss., P. CAPALDO, L’autofinanziamento nell’e-
conomia dell’impresa, Giuffrè, Milano, 1968; G. FERRERO, Finanza aziendale, Giuffrè, Milano,
1981, p. 65 e ss.

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