Lo schiavo fra intangibilità del dominium civilistico e favor libertatis

AutoreVenanzia Giodice Sabbatelli
Pagine183-198
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III
Lo schiavo fra intangibilità del dominium
civilistico e favor libertatis*
SOMMARIO: 1. Il contrappunto libertas-dominium. - 2. Il servo: una comparsa nel
giudizio di libertà. - 3. Servus querens e servus petitor. - 4. Petere libertatem. -
5. Aspettativa alla libertà e difesa del dominium civilistico. - 6. L’appello nei
giudizi di libertà. - 7. Ancora su libertas e dominium.
1. Il contrappunto libertas-dominium
Com’è noto, la cognitio de libertate fideicommissa era il pro-
cedimento avviatosi a seguito della mancata affrancazione dello
schiavo onorato della libertà ex fideicommisso. Il tema, per chi nel
proprio percorso scientifico ha frequentato in vario modo e sotto
diversi profili le procedure straordinarie, è dei più interessanti.
Alla storia di questa cognitio Francesco Maria Silla, solo qualche
anno fa, ha dedicato il suo primo impegno monografico1.
Non praticabile per il taglio del presente scritto una valuta-
zione puntuale di tutti i passaggi della ricerca. Del resto, riper-
correre l’intero cammino seguito dall’autore imporrebbe, anche
solo per essere appena credibile, lo stesso tempo, se non un tem-
* Nella forma di recensione queste pagine sono apparse in Iura 57, 2008-
2009, pubbl. 2009, 450-461. L’attuale edizione presenta modifiche sostanziali.
1 F.M. Silla, La cognitio sulle libertates fideicommissae’, Padova, Cedam
2008, X + 220. Il libro è il risultato maturo degli studi svolti da Silla negli anni del
dottorato di ricerca presso l’Università «La Sapienza» di Roma.
DISCUSSIONI CRITICHE
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po maggiore, di quello impiegato da Silla per comporre il suo
lavoro. Al quadro d’insieme seguiranno pertanto solo rilievi mi-
nimi su specifiche questioni o su testi, dal mio punto di vista,
meritevoli di particolare approfondimento.
L’a. sembra privilegiare un atteggiamento orientato a una
marcata storicizzazione; per cui decisivi appaiono gli interventi
autoritativi, imperiali e senatori, come i contributi dei singoli
giuristi nel loro succedersi nel tempo. Si avanzano idee, si pro-
spettano ipotesi con scrupoloso ancoraggio al dato testuale.
L’esame dei profili processuali si snoda, per quanto possibile,
evitando di ricorrere, quali parametri interpretativi, alle moderne
categorie giusprocessualistiche; alcune delle quali risultano, è lo
stesso Silla a notarlo, ancora oggi confuse quanto ad elaborazio-
ne, e pericolose se applicate tout court al mondo antico. Il pensie-
ro va facilmente alle nozioni di «capacità processuale», «capacità
di essere parte», «rapporto giuridico processuale», «parte pro-
cessuale», «sentenza costitutiva» e di «accertamento».
Una certezza attraversa l’intero contributo: la singolarità del-
la rogatio avrebbe determinato la storia interna di questa cognitio
rispetto a quella sui fedecommessi. Ciascuna epoca segnala cioè
una peculiare cognitio, con una disciplina variamente plasmatasi
nel corso del tempo mediante interventi di diverso apporto e
incidenza normativa.
«L’accertamento degli elementi strutturali dell’iter proces-
suale, sanzionante il passaggio della fideicommissaria libertas da
volontaria a necessitata», – ha scritto Alberto Burdese nella pre-
sentazione dello studio, – «è dall’autore programmaticamente
riportato al substrato socio-economico su cui essi si fondano, nel
progressivo affermarsi di una qualche partecipazione dello schia-
vo di contro al pervicace conservarsi del principio socio-giuridico
di intangibilità del dominium civilistico sul medesimo». Proprio
questo principio rappresenta per Silla il punto cruciale di tutte le
questioni connesse alle manomissioni degli schiavi, in una società
particolarmente restia al superamento di modelli ideologici tradi-
zionali. Secondo l’a., sono specialmente gli aspetti strutturali
della cognitio de libertate fideicommissa a permettere interessanti

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