Sanzioni applicabili per il prolungamento della sosta in aree a pagamento tra diritto positivo e novellazione codicistica

AutoreLuigi Filippi
Pagine317-328
317
Arch. giur. circ. e sin. strad. 4/2015
Dottrina
sanzioni applicabili
per il prolungamento
della sosta in aree
a pagamento tra diritto
positivo e novellazione
codicistica
di Luigi Filippi (*)
SOMMARIO
1. La sosta a pagamento: concetti generali. 2. La disci-
plina normativa. 3. Il parere del Ministero. 4. Il documento
dell’ANCI. 5. Le decisioni giurisprudenziali. 6. L’intervento
della magistratura contabile. 7. L’interpretazione della dot-
trina. 8. Conclusioni: la mancanza di una specif‌ica fattispecie
sanzionatoria tra principi generali della depenalizzazione ed
esigenze di certezza del diritto.
1. La sosta a pagamento: concetti generali
Il presente approfondimento concerne, in attesa delle
nuove disposizioni in corso di approvazione, presso il Par-
lamento (1), una delle più dibattute controversie in tema
di sosta a pagamento, analizzando la questione dal punto
di vista della corretta applicazione delle diverse sanzioni
prescritte dal Codice della strada.
L’ istituzione di un parcheggio (2) attraverso il metodo
della cosiddetta “sosta (3) a pagamento” è una tecnica di
gestione del traff‌ico urbano, nella quale la sosta è consenti-
ta, ma è subordinata a limitazione di tempo, per il periodo
scelto dall’utente; tale scelta è attuata tramite pagamento
di una tariffa, attraverso l’inserimento di monete e ban-
conote negli appositi dispositivi. Il conducente che lascia
il suo veicolo in sosta ha l’obbligo di porre in funzione il
dispositivo di controllo della durata della sosta, ove esiste.
Inoltre, deve rendere conoscibile, prima di allontanarsi,
l’orario di inizio della sosta mediante l’esposizione dello
scontrino di pagamento, al f‌ine di permettere la lettura del
tempo di sosta consentito. Entro tale tempo, il conducente
deve cessare la sosta e riprendere la circolazione.
La somma dovuta per il pagamento della sosta, in base
alle tariffe ed alle condizioni f‌issate nella deliberazione co-
munale che istituisce l’area di sosta a pagamento (4), è ri-
scossa mediante parchimetri, parcometri, analoghi sistemi
di controllo della sosta (es. abbonamento, sms, etc.) (5).
Il parchimetro è un apparecchio ad orologeria che
determina la durata della sosta consentita in relazione
all’importo delle monete in esso introdotte (6) (7).
Il parcometro è una variante del parchimetro, carat-
terizzata dalla sua presenza nei parcheggi pubblici a pa-
gamento.
Tali dispositivi rilasciano uno scontrino cartaceo che
costituisce prova documentale dell’avvenuto pagamento e
dell’inizio della sosta.
Altri sistemi di controllo della sosta prevedono specif‌ici
adempimenti idonei a segnalare l’inizio della sosta (8).
Solitamente i dispositivi di controllo della durata della
sosta sono predisposti a non accettare monete più del
dovuto quando il tempo di sosta è per un tempo limitato,
mentre di solito accettano monete ad oltranza se la sosta
non incontra limiti di tempo.
Ne consegue, secondo logica, che se il parcometro ac-
cetta monete ad oltranza perché la sosta è senza tempo
massimo, ovviamente ad ogni scadenza di biglietto - poten-
do continuare a lasciare lì il veicolo - l’utente avrà l’obbligo
di porre in funzione la macchina.
Pertanto, in questo tipo di parcheggi a pagamento
“senza limiti di tempo” ad una data ora trovare un biglietto
scaduto sul cruscotto di un’auto signif‌ica che nel minuto
esatto del controllo il veicolo risulta sempre legittimato al
parcheggio, “anche eventualmente oltre un primo tempo
già consumato”, ma il parcometro non risulta essere stato
posto in funzione in violazione dell’ art. 157, comma 6,
c.d.s.
Qualora si fosse attivato il parcometro, ove esiste un
tempo di sosta massimo “invalicabile” (es. un’ora), la mac-
china non accetterà monete oltre il limite ed alla scadenza
l’utente se ne dovrà andare.
Comunque laddove esista un tempo di sosta massimo
“invalicabile” (es. un’ora), se l’utente rimarrà sul posto,
potrà tornare furbescamente al parcometro per introdurre
altre monete e rimetterlo ed è in tale condizione che si
collocano le incertezze interpretative di una corretta indi-
viduazione della fattispecie sanzionatoria, concretamente
applicabile sulla base di strumenti indicati dal Codice
2. La disciplina normativa
Occorre partire, come d’obbligo, dalla normativa di
riferimento, che, si anticipa, risulta alquanto scarna.

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