La trasformazione della tipologia sanzionatoria nei confronti del crimine del colletto bianco

AutoreAntonio Bana
Pagine853-855

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@1. La criminalità nell'economia legale: tra pubblico e privato: finalità della ricerca.

Lo studio in esame è finalizzato agli aspetti della criminalità che ha luogo in ambiti di relazione socio-economica caratterizzati da un alto grado di istituzionalizzazione: tipicamente le relazioni economiche legali e le relazioni politico-economiche tra soggetti privati e soggetti che svolgono funzioni pubbliche o di rilevanza pubblica.

La complessità delle fattispecie che rientrano in questa fenomenologia delittuosa rendono assai ardua l'analisi, in assenza, tra l'altro, di qualunque genere di informazione statisticamente coerente sulle caratteristiche dei soggetti coinvolti e delle attività da essi svolte. I dati disponibili consentono alcune valutazioni circa il grado di utilizzo, ovvero di coinvolgimento, nei differenti ambiti di azione criminale delle strutture organizzative tipiche dei contesti economici e istituzionali legali.

La distinzione più importante è quella tra comportamenti ristretti alla sfera di interazione tra soggetti privati e azioni che invece coinvolgono il funzionamento di strutture organizzative di pubblico interesse. La prima componente prevale decisamente sia in valori assoluti, sia con riferimento ai tassi di crescita.

Tuttavia la situazione si ribalta qualora si consideri l'evoluzione nel tempo del numero delle persone denunciate. Esso si evolve a tassi stabilmente superiori a quelli del numero dei delitti, evidenziando così una progressiva emersione delle responsabilità individuali per i comportamenti illeciti attuati. I comportamenti criminali nelle relazioni tra privati presentano, invece, un grado di sommersione crescente almeno sino al 1994, anno in cui tale trend sembra decisamente invertirsi. La crescente capacità di individuare i responsabili dei delitti commessi nelle relazioni pubblicoprivato è un fenomeno riscontrabile per tutte le fattispecie di reato, che coinvolgono principalmente l'azione di funzionari pubblici. Questa emersione è constatabile con particolare evidenza per i reati di peculato, malversazione e corruzione, oggetto privilegiato dell'azione del pool «Mani Pulite» e caratterizza al contempo il reato di omissione di atti d'ufficio e gli altri a esso connessi.

Un'emersione più incerta e discontinua è invece individuabile per le fattispecie di reato (falsità in atti, persone e sigilli) che coinvolgono principalmente l'azione dei soggetti privati nello svolgimento di funzioni di pubblico interesse.

La caratteristica della criminalità milanese, che verrà tratteggiata per quanto attiene ai crimini economici nel capitolo successivo, fa emergere la centralità dei fenomeni criminali che hanno luogo in ambiti di interazione sociale normalmente legali come fattore determinante dei futuri scenari. Da un lato, infatti, fenomeni come l'evoluzione organizzativa della criminalità violenta e predatoria, la razionalizzazione in atto sui mercati illegali più remunerativi, la crescente permeabilità dell'economia legale ai flussi finanziari e reali di origine illecita, convergono, almeno tendenzialmente, verso la diffusione di comportamenti illeciti negli ambiti di relazioni normalmente legali e lo svuotamento di ruolo delle istituzioni che strutturano tali ambiti. D'altro conto, la diffusione di comportamenti illegali nelle relazioni economiche e politico-amministrative offre allettanti opportunità e ingenti vantaggi competitivi ai soggetti criminali che dispongono di strutture organizzative e di coordinamento evolute assieme a ingenti risorse economiche. L'analisi della criminalità economica e politico-amministrativa configura un duplice scenario.

Sul versante del rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione, il rischio criminalità appare in prima approssimazione riconducibile principalmente alla diffusione progressivamente crescente di comportamenti illeciti messi in atto da soggetti che operano all'interno delle istituzioni pubbliche. I dati inoltre evidenziano chiaramente un'attenuazione della dinamica dei reati commessi da chi opera come intermediario nel rapporto tra cittadino e P.A. (professionisti) o da parte dei cittadini stessi. Tuttavia, a moderare la valutazione del rischio in questo ambito, contribuisce la rilevazione della notevole capacità di reazione del tessuto socio-istituzionale milanese. Più critica si delinea invece la situazione sul versante delle relazioni economiche tra privati. In quest'ambito il forte dinamismo manifestato da fattispecie criminali come la truffa, l'appropriazione indebita e l'insolvenza fraudolenta accompagnato da una ancora debole capacità di individuare le responsabilità, fa emergere una tendenza preoccupante.

L'articolazione e la vitalità...

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