Robotica, etica, diritto. Note a margine di un seminario di studio promosso dal SEGIS dell'Università del Sannio e dall'ITTIG del CNR

AutoreNicola Lettieri
Caricaricercatore Isfol, docente di Informatica giuridica presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università del Sannio e associato di ricerca presso il Laboratory of Agent-Based Social Simulation dell'ISTC/CNR
Pagine135-143
Robotica, etica, diritto. Note a margine di un seminario di
studio promosso dal SEGIS dell’Università del Sannio
e dall’ITTIG del CNR
NICO LA LET TIE RI
SOMM ARI O:1. La robotica tra valutazioni etiche e scelta giuridica – 2. Un seminario
su “Robotica e Diritto” – 2.1. La Roboetica: origine e obiettivi – 2.2. Il caso della
robotica medica – 2.3. Robotica: le proiezioni sul piano giuridico – 2.4. Le nuove
frontiere dell’intelligenza robotica – 3. Note conclusive
1. LA ROB OTI CA TR A VALUTAZ ION I ETI CHE E S CELTA G IUR IDI CA
L’innovazione tecnologica solleva problemi sempre nuovi per il diritto. I
prodotti e i servizi, le forme di socialità e d’interazione, le dinamiche econo-
miche originate dai progressi della scienza e della tecnica pongono continua-
mente il giurista di fronte alla responsabilità, forse non sempre vissuta con la
dovuta consapevolezza, di contribuire a orientare il progresso verso f‌ini so-
cialmente accettabili e, più in particolare, verso sviluppi che siano conformi
con il complesso di norme e principi che danno corpo agli orizzonti della
giuridicità.
I rischi – spesso diff‌icili da identif‌icare – e le opportunità connesse a una
società tecnologizzata richiedono in effetti la messa a punto di strategie che
non possono non contemplare interventi carattere giuridico-normativo. La
storia recente è ricca di esempi signif‌icativi da questo punto di vista: Internet
è un territorio nel quale il giurista è chiamato a inoltrarsi per una lunga
serie di ragioni, dalla necessità di elaborare modelli di governance del web
all’allarme destato dall’emersione di nuove forme di criminalità legate all’uso
della Rete.
Un discorso analogo può essere fatto per l’Ambient Intelligence:
l’“Internet di cose”1che negli anni a venire comincerà a far parte della no-
stra quotidianità, porterà con sé non solo utili innovazioni (dagli ambienti
L’Autore è ricercatore Isfol, docente di Informatica giuridica presso la Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università del Sannio e associato di ricerca presso il Laboratory of
Agent-Based Social Simulation dell’ISTC/CNR.
1Il termine Ambient Intelligence (AmI) indica una prospettiva di sviluppo tecnologico che
ruota intorno alla creazione di ambienti elettronici sensibili e responsivi costituiti da una rete
di dispositivi intelligenti in grado di comunicare tra di loro attraversouna Inter net of things si
veda F. SORREN TIN O, F. PAGANELL I,L’intelligenza distribuita. Ambient Intelligence: il fu-

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