Risposte ai quesiti

AutoreCasa Editrice La Tribuna
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(A cura della redazione)

AVVERTENZA. La Rubrica fornisce risposta solo a quesiti di interesse generale. Non saranno, pertanto, presi in considerazione quesiti nè a carattere personale nè relativi a questioni già pendenti innanzi all’Autorità Giudiziaria.

Un condomino ha trasformato la propria finestra in una porta di accesso al cortile condominiale. Si chiede se ciò sia legittimo.

La risposta è affermativa. Secondo la Cassazione, infatti, un intervento del genere non costituisce abuso della cosa comune (sent. n. 1112 del febbraio 1988).

Si domanda quali condizioni debbano ricorrere per la costituzione di un supercondominio

Ai fini della costituzione di un supercondominio, non è necessaria né la manifestazione di volontà dell’originario costruttore né quella di tutti i proprietari delle unità immobiliari di ciascun condominio. È sufficiente, invece, che «i singoli edifici abbiano, materialmente, in comune alcuni impianti o servizi, ricompresi nell’ambito di applicazione dell’art. 1117 c.c. (quali, ad esempio, il viale d’ingresso, l’impianto centrale per il riscaldamento, i locali per la portineria, l’alloggio del portiere) in quanto collegati da un vincolo di accessorietà necessaria a ciascuno degli stabili, spettando, di conseguenza, a ciascuno dei condomini dei singoli fabbricati la titolarità pro quota su tali parti comuni e l’obbligo di corrispondere gli oneri condominiali relativi alla loro manutenzione» (Cass. sent. n. 2305 del 31 gennaio 2008).

Si domanda se sia legittima la rinuncia, da parte del conduttore di un immobile ad uso commerciale, al diritto di rinnovazione alla prima scadenza, nel caso in cui tale rinuncia intervenga nel corso della locazione.

La giurisprudenza ha precisato che la sanzione di nullità prevista dall’art. 79 della legge n. 392 del 1978 si riferisce alle pattuizioni che preventivamente tendono a limitare i diritti attribuiti al conduttore dalle disposizioni inderogabili di cui alla medesima legge 293/78 e non esclude, quindi, la facoltà del conduttore di rinunziare a questi diritti dopo che essi sono sorti (in tal senso, Cass. sent.n. 4709 del 29 aprile 1991). La risposta al quesito è pertanto positiva.

Si domanda se spetti l’indennità di avviamento ad un inquilino che abbia adibito l’immobile commerciale a lui locato a casa di cura per anziani.

Al quesito ha risposto la Cassazione che sul punto si è così testualmente espressa: «In tema di indennità per la perdita dell’avviamento commerciale di...

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