Capitolo quinto. Identificazione delle risorse tramite URNs (Uniform Resource Names) e gestione dei riferimenti normativi

AutorePierluigi Spinosa
CaricaPrimo ricercatore
Pagine116-141

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Pierluigi Spinosa - Primo ricercatore.

@5.1. Considerazioni introduttive

In tutti i documenti giuridici di varia natura (normativa, giurisprudenziale e dottrinaria) rivestono una enorme importanza i riferimenti, sia interni (cioè nello stesso documento) che esterni (cioè ad altri documenti, emessi anche da autorità differenti). È sufficiente ricordare che l'utilizzo di riferimenti ad altri atti e provvedimenti sia largamente diffuso poiché risulta non solo utile ma spesso anche indispensabile al completo inquadramento dell'atto stesso, come ad esempio:

* per la normativa: l'identificazione dell'atto modificato, del potere di regolamentazione, della delega ricevuta, ecc.;

* per la giurisprudenza: la normativa utilizzata per la decisione, i precedenti giurisprudenziali, i provvedimenti (es. ordinanze) emessi, ecc.;

* per la dottrina: le leggi o sentenze commentate, i testi di diritto richiamati, e così via.

Pertanto la possibilità di poter passare in maniera immediata, semplice ed efficace al documento referenziato (o meglio ancora alla parte di documento referenziato) costituisce un ausilio di grande rilievo e a volte indispensabile per comprendere pienamente il testo da analizzare.

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@5.2. Riferimenti interni al documento

Per i riferimenti interni non esistono particolari problemi tecnici: tutti gli ambienti coinvolti nella produzione e diffusione dei documenti (word processor, HTML e XML) gestiscono tale tipo di collegamenti in maniera più o meno simile. Si tratta in linea di massima:

  1. di identificare con un'etichetta (segnalibro, nome di ancora, identificativo) il punto del testo referenziato;

  2. di creare un collegamento ipertestuale a tale etichetta (tramite indirizzo segnalibro o riferimento ipertestuale) nel punto in cui è effettuato il riferimento.

    Pertanto occorre soltanto che tali collegamenti siano predisposti nella fase di redazione o di pubblicazione in rete; software di ausilio alla redazione possono aiutare a evidenziare tali situazioni e a invitare, se non addirittura a costringere, ad attivare per ogni riferimento interno il collegamento relativo. Espressioni del tipo "... di cui al precedente art. 21 ..." potranno quindi permettere facilmente di visualizzare la parte di testo indicato, mediante lo scorrimento del documento sul video.

    L'adozione di XPointer nei documenti XML consentirà inoltre una maggior efficienza del processo: la possibilità di estrarre e visualizzare solo le porzioni di testo (es. il comma referenziato) senza dover far scorrere il documento e senza dover circoscrivere la parte d'interesse.

    @5.3. Riferimenti esterni

    Sebbene la possibilità di seguire collegamenti ipertestuali esterni sia una caratteristica ormai consolidata dei moderni sistemi di redazione e di diffusione dei documenti (dagli word processor al Web), e sia risultata indubbiamente il fattore determinante del successo dello stesso Web, la tecnica largamente utilizzata appare insufficiente a una applicazione stabilePage 118 e su larga scala per il servizio previsto dal Progetto. Come ormai ben noto, il riferimento alla risorsa referenziata si basa sulla sua localizzazione fisica, che, sebbene espressa attraverso una modalità uniforme di identificazione (la URL: Uniform Resource Location), costituisce comunque una combinazione fra le informazioni relative a macchina, percorso e nome del file (o programma) di dove e come il documento è stato registrato. Ciò vale sia all'interno dello stesso sistema (PC, server) che fra ambienti diversi, anche se nel primo caso si può utilizzare una struttura semplificata.

    A parte le difficoltà di conoscere la localizzazione della risorsa citata nel momento della redazione di un documento da pubblicare in rete, le problematiche, ormai largamente conosciute, legate all'utilizzo dell'indirizzo fisico sono essenzialmente dovute a:

    * la validità nel tempo delle locazioni (URL) utilizzate nei riferimenti: frequentemente le risorse sono spostate di macchina e di percorso, rinominate, cancellate, accedute in modalità differente (es. attraverso l'interrogazione in una banca dati piuttosto che come semplice file), a seconda delle riorganizzazioni operate nei siti;

    * la mancanza di riferimenti a risorse pubblicate in tempi successivi a quelli del documento che le referenzia.

    Pertanto la rete di collegamenti fra i documenti risulterebbe quantomeno:

    * sempre più inaffidabile col passare del tempo: crescente perdita di validità dei links;

    * estremamente limitata rispetto alle potenzialità: solo i links inseriti nel testo possono essere utilizzati;

    anche a fronte di un enorme e continuo lavoro di revisione di tutti i materiali, d'altronde impensabile di svolgere a tappeto, in considerazione sia della mole della produzione giuridica che dell'ampiezza dei soggetti produttori (si pensi ad esempio agli atti amministrativi).

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    Per ovviare a tali inconvenienti, è necessario pertanto adottare un sistema di riferimenti basato sull'identificazione degli atti citati (proprio come avviene nei testi), piuttosto che sulla loro localizzazione fisica, e sulla possibilità di costruire dinamicamente tale identificatore.

    In sostanza si propone di adottare un'architettura basata sull'assegnazione di un nome standardizzato (URN: Uniform Resource Name), o identificatore univoco, a ciascuna risorsa giuridica e su metodi di risoluzione (RDS: Resolver Discovery Service) capaci di fornire l'oggetto corrispondente. Per reperire una risorsa (direttamente o tramite un rinvio) potrà essere quindi utilizzato il suo nome standardizzato, mentre un processo automatico e sottinteso provvederà a tradurre questa informazione nella relativa localizzazione. Tali strumenti sono dibattuti in seno a uno specifico gruppo di lavoro (URN Working Group) dell'IETF (Internet Engineering Task Force) e sono trattati in vari documenti a diverso livello di consolidamento: da draft fino a standards ufficiali (RFC). In particolare la discussione in questo momento si concentra su meccanismi di risoluzione basati sul DNS (Domain Name System).

    @5.4. Struttura dei riferimenti esterni

    Per quanto riguarda la struttura generale di un riferimento esterno, possono distinguersi 3 componenti di base:

  3. la relazione col documento referenziato, cioè il tipo di rapporto stabilito con l'atto citato. Una sua prima classificazione potrebbe essere:

    - semplice richiamo: la citazione è fatta a fini puramente informativi, per una maggior comprensione;

    - modifica testuale: al testo dell'atto referenziato vengono apportate esplicite variazioni di diversa natura: sostituzione, abrogazione o inserimento di parti specifiche (parole, frasi, commi, articoli, ecc.);

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    - abrogazione dell'intero atto o di sue parti specifiche;

    - variazione dell'efficacia: cambiamento dei contorni spaziotemporali di applicabilità del provvedimento senza modificazioni esplicite del testo (ad es. proroga di termini, modifica del campo di applicazione, ecc.).

  4. l'identificazione dell'atto, cioè l'indicazione di tutti gli elementi che consentono di individuare il documento referenziato in maniera univoca. Si compone in generale delle informazioni relative ad autorità emittente, natura del provvedimento ed estremi identificativi;

  5. l'identificazione della partizione specifica dell'atto referenziato, utilizzando le suddivisioni interne dello stesso (ad es. lettere, numeri, commi, articoli, ecc.), per una più facile e puntuale individuazione della disposizione specifica.

    In sostanza la struttura generale di una citazione può essere schematizzata attraverso le informazioni relative a:

    Nei paragrafi seguenti verrà trattata quasi esclusivamente la problematica relativa all'identificazione dell'atto, che costituisce il nodo centrale del processo di reperimento della risorsa referenziata. Comunque, nella visione di una gestione completa dei rinvii non si può prescindere dal trattamento di tutte e 3 le componenti sopra elencate. In particolare:

    * la relazione intercorrente con il documento referenziato è di primaria importanza per la ricostruzione della versione vigente ad un determinato momento. In presenza di tale informazione in forma codificata nei documenti, possono ipotizzarsi varie procedure per il suo trattamento automatico, come ad es. la ricerca di tutti gli atti che modificano un dato provvedimento. In linea di massima tale indicazione andrebbe inserita al momento della redazione: la sua costruzione aPage 121 posteriori attraverso analizzatori testuali, sebbene ipotizzabile, potrebbe presentare percentuali di insuccesso o di errore non trascurabili, per la grande varietà del linguaggio utilizzato. Rimane infine da definire la modalità di attivazione dei riferimenti passivi (cioè effettuati sull'atto oggetto di modifica e duali di quelli attivi); questo comporta due ordini di problemi: un meccanismo di notifica (il documento abrogato potrebbe essere gestito anche da un organismo diverso) e un processo di aggiornamento del documento stesso o quantomeno di un archivio parallelo di soli riferimenti. Comunque la presenza dei riferimenti attivi codificati è la base per ipotizzare soluzioni anche di quelli passivi;

    * l'identificazione della partizione specifica referenziata costituisce un'informazione aggiuntiva di maggior dettaglio rispetto a quella dell'atto. In un sistema ipertestuale la partizione può influenzare o la stessa restituzione (viene fornita solo la parte indicata) o la sola visualizzazione (viene fornito l'intero atto ma il suo posizionamento sullo schermo è effettuato nel punto indicato). Comunque sia, il successo di tale operazione dipende in gran parte dalla modalità di registrazione del documento referenziato e in particolare dalla presenza di identificatori univoci (etichette) per le varie parti in cui è suddiviso; ciò vale sia per oggetti memorizzati in banche dati che in formato HTML (in questo caso si tratta delle ancore interne). Non sono infatti applicabili in maniera generalizzata, neppure in documenti strutturati con...

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