Rilevanza della giurisprudenza comunitaria sui servizi di interesse generale in alcuni stati membri in materia
Autore | M. T. Paola Caputi Jambrenghi |
Pagine | 211-233 |
CAPITOLO QUARTO
RILEVANZA DELLA GIURISPRUDENZA
COMUNITARIA SUI SERVIZI DI INTERESSE
GENERALE IN ALCUNI STATI MEMBRI
Sommario: 1. Premessa. 2. Alcune analisi della giurisprudenza della Corte di giu-
stizia nella dottrina tedesca. 3. I servizi d’interesse generale nell’ordinamento
francese e l’applicazione del diritto comunitario. 3.1. – Le prestazioni sociali
e l’applicazione del diritto comunitario in Francia. 4. L’evoluzione dei servizi
d’interesse generale in Spagna alla luce della giurisprudenza comunitaria. 5.
Spunti ricostruttivi.
1. Premessa
Si è già rimarcata la circostanza per la quale la comunità euro-
pea ha manifestato a lungo un evidente disinteresse in tema di ser-
vizi pubblici, tanto che la relativa nozione manca nel trattato isti-
tutivo 1, salvo l’unica eccezione del servizio dei trasporti richiamato
dotta la generica ed omnicomprensiva gura dei servizi d’interesse
economico generale ex art. 86 dei quali si sottolinea, nel trattato di
1 Significativa è l’affermazione contenuta nel rapporto pubblico per l’anno 1994 dove il
Conseil d’Etat sottolinea come “l’Europa non istruisce il processo al servizio pubblico. Fa di
peggio; essa ignora largamente la nozione di servizio pubblico e l’esistenza dei servizi pub-
blici”. Cfr. Conseil d’Etat, Service public, services publics: déclin ou renouveau, Parigi
1994, pg. 38.
212 Volontariato Sussidiarietà Mercato
Maastricht, l’importanza “nell’ambito dei valori comuni
dell’Unione, nonché del ruolo nella promozione della coesione so-
ciale e territoriale” (art. 16): anche in questa occasione, tuttavia,
senza delinearne una denizione né una disciplina di massima che
delimiti la gura introdotta.
L’espressione servizi d’interesse economico generale rileva
sotto un duplice aspetto: da un lato essa “lascia facilmente inten-
dere una delimitazione innanzitutto rispetto alla gura più ampia
dei servizi che non presentano aspetti di interesse generale e poi
nei confronti dei servizi che, pur essendo di interesse generale, lo
sono per aspetti non economici” 2. Evidentemente si tratta di di-
stinzioni assai rilevanti in ordine all’applicabilità della disciplina
comunitaria della concorrenza. Per questo motivo la commissione
europea, nel rielaborare nel Libro verde del 2003 sui servizi d’in-
teresse generale la casistica giurisprudenziale offerta dalla Corte di
giustizia europea, ha tentato di soffermarsi sui criteri di distinzione
tra servizi di interesse generale di carattere economico e non eco-
nomico, al ne, soprattutto, di denire il ruolo della comunità sul
tema e -quel che «ai suoi occhi» più rileva- lo spazio che essa deve
lasciare agli Stati membri per disciplinare liberamente il settore,
senza subire l’inuenza delle regole comunitarie della concor-
renza.
In particolare, è sorto l’interrogativo di base sull’applicabilità (e
in caso affermativo sulla misura dell’applicabilità) delle regole del
mercato comune, con specico riferimento a quelle poste a tutela
della concorrenza ed alle attività di erogazione delle prestazioni
sociali: l’impostazione tradizionale per la quale l’erogazione di
prestazioni sociali, in virtù dello spirito solidaristico che la carat-
terizza, debba ritenersi estranea, alla logica del guadagno, è stata
sorpassata dalla consapevolezza del condizionamento economico
2 Per queste considerazioni v. amplius E. FERRARI, I servizi pubblici in Europa. Intro-
duzione, in Attività economiche ed attività sociali nei servizi di interesse economico genera-
le, a cura di E. Ferrari, Torino 2007, pag. XII e ss.
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