La riforma del diritto penale societario

• Autore: Antonio Maria La Scala - Nicola Gazzilli
• Pagine: 9-13

CAPITOLO PRIMO

LA RIFORMA

DEL DIRITTO PENALE SOCIETARIO

L’introduzione della figura dell’infedeltà patrimoniale, auspicata

dalla dottrina4 perché sconosciuta dal nostro ordinamento giuridico,

al pari di quelli di matrice romanistica5, simboleggia la vera innova-

zione della riforma del diritto penale societario6.

Prima dell’intervento riformatore attuato dal d.lgs. n.61/2002,

l’art. 2631 c.c. – ora abrogato – prevedeva e puniva la condotta

dell’amministratore, il quale non si fosse astenuto dal partecipare

alla deliberazione del consiglio o del comitato esecutivo riguardante

un’operazione che lo ponesse in una situazione di conflitto di inte-

ressi con quello della società, per conto proprio o anche di terzi. La

norma in parola contemplava un reato di pericolo presunto, incentra-

to sulla statica contrapposizione di interessi personali dell’ammini-

stratore o di terzi con l’interesse sociale e caratterizzato dalla forma-

lizzazione di una preesistente situazione tipizzata di conflitto,

delineandosi, in tal modo, un reato di mera condotta7.

4 DELITALA, I reati concernenti le società di commercio e la legge Rocco del 1930,

RDCO, 1931, I, 183; P. NUVOLONE, L’infedeltà patrimoniale nel diritto penale, Milano,

1941, 57; C. PEDRAZZI, Gli abusi del patrimonio sociale ad opera degli amministratori,

in Riv. it. dir. e proc. pen., 1953, 534 ss.; G. MARINUCCI, M. ROMANO, Tecniche nor-

mative nella repressione penale degli abusi degli amministratori di società per azioni, in

Riv. it. dir. e proc. pen., 1971, 706 ss.

5 L. FOFFANI, Infedeltà patrimoniale in diritto comparato, in Dig. disc. pen., vol. VI,

Torino, 1992, 398.

6 V. DESTITO, V. NAPOLEONI, M. E. OGGERO, C. SANTORIELLO, La disciplina

penale dell’economia. Società, fallimento, finanza, vol. I, G. Giappichelli Editore, Torino,

2008, 173 ss.

7 E. MEZZETTI, op. cit., 193 ss.