Riflessioni sui contratti d"informatica

AutoreVittorio Frosini
Pagine229-238

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@1. La polemica contro I contratti d'informatica

Il contratto è la più antica figura giuridica della civiltà umana, anzi, secondo certi teorici, esso è stato il germe generatore del diritto stesso, in quanto simbolo di relazione sociale. Il contratto consiste in una metafora verbale, al giorno d'oggi per lo più sancita in una scrittura, che esprime, comanda o coordina i comportamenti da tenere fra le parti che lo concludono. Nelle antiche religioni, anche i rapporti fra l'uomo e la divinità assumevano forma di contratto: un testo di legge sacerdotale era una sorta di formulario, oggi potrebbe dirsi di modulario, che stabiliva gli obblighi dei fedeli per garantirsi l'assistenza da parte del contraente forte.

Nella lunga storia del contratto, che si è sviluppata con il moltiplicarsi delle attività economiche e con il suo corrispondente specificarsi in vari tipi, ha fatto la sua apparizione, nel quadro della società tecnologica avanzata, il contratto d'informatica: il quale è stato però assai contestato al suo apparire sul terreno della vita pratica ed al suo tentare di essere accolto nei cieli della dottrina giuridica.

Ancora dieci anni or sono, si affermava che «la complessità dell'informatica non consentirebbe il ricorso ad un unico contratto ma imporrebbe l'impiego di un sistema di contratti»1; si obiettava che in ragione dellaPage 230 «natura meramente descrittiva e atecnica del termine 'contratti di informatica' mancava di opportunità e di legittimità l'istituzione di una nuova categoria», e si metteva in guardia «dall'esigere statuti e creare pregiudizi in un campo dove l'interdisciplinarietà è essenziale»2. Si rilevava perciò come la dottrina, almeno in larga parte, avvertisse «la pericolosa ambiguità dei termini 'contratti di informatica' o 'contratti informatici', qualora, travalicando semplici esigenze descrittive, si volesse attribuire loro autonomia concettuale e sistematica rispetto a contratti di altro genere o aventi diverso oggetto»3. Si sosteneva che nei contratti d'informatica proprio l'oggetto, e cioè l'elemento unificante, era assai labile: esso consisteva semplicemente nella circostanza, che i vari contratti erano tutti relativi a beni o servizi che rientravano nel comparto dell'informatica»4.

Tanto valeva, dunque, servirsi delle categorie civilistiche esistenti e messe a disposizione dei giuristi, affidando all'interprete la funzione di adattarli alle nuove esigenze di fatto (e non di diritto) che si presentavano, come si osservava in una lucida messa a fuoco del problema5.

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@2. Tipologia unitaria dei contratti di informatica

Questa mentalità conservatrice diffusa tra i giuristi, che giustamente intendono preservare per quanto sia possibile l'eredità concettuale che essi hanno ricevuto nella loro formazione culturale, e che intendono altresì tenersi fermi sul saldo terreno della legislazione esistente per risolvere i nuovi problemi, è ben conosciuta e va riconosciuta nel suo merito. Ma proprio una diecina di anni fa sopravvenivano alcuni eventi, che rendevano avvertiti i giuristi più sensibili della opportunità di assumere nuove posizioni al riguardo. Nel 1986, un gruppo di esperti della CECUA (Confederation of European Computer's User's Association) metteva a punto un modulo di contrattazione informatica uniformata, presto diffuso tra gli operatori economici europei del settore (la contrattualistica statunitense aveva elaborato altri modelli, che sono stati commentati a suo tempo in altra sede)6. In Italia appariva ed entrava in funzione un modello di contratto informatico unitario: era il «Capitolato di oneri per gli acquisti e la locazione di apparecchiature e prodotti vari e per la presentazione di servizi in materia d'informatica» per i contratti con la Pubblica Amministrazione, approvato con decreto del ministro del Tesoro l'8 febbraio 1986. Veniva così distrutto il mito polemico della impossibilità di formulare un tipo di contratto informatico autonomo e integrale. Non vi era più motivo di separare concettualmente i contratti relativi al macchinario (o hardware) e quelli relativi al logicario (il software degli americani e il logiciel dei francesi), i contratti di fornitura di un bene da quelli di prestazione dei servizi, salvo che tale non fosse l'interesse dei contraenti. Un contratto di informatica può presentarsi più complesso di altri tipi di contratto, e può anche essere suddiviso in diverse...

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