n. 10 RICORSO PER CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE 11 marzo 2013 -

IL TRIBUNALE Ha pronunciato la seguente ordinanza nella causa civile iscritta al n. 84880 del ruolo generale per gli affari contenziosi dell'anno 2009, posta in deliberazione all'udienza del 24 gennaio 2012, con concessione dei termini di cui all'art. 190 c.p.c per conclusionali e repliche, e promossa da Travaglio Marco, elettivamente domiciliato in Roma, via XX Settembre n. 118, presso lo studio dell'avv. Paola Rizzo, che lo rappresenta e difende come da delega a margine dell'atto di citazione, attore;

Contro Gasparri Maurizio, elettivamente domiciliato in Roma, via Duilio n. 13, presso lo studio Renato Manzini, che lo rappresenta e difende come da delega a margine della comparsa di costituzione, convenuto;

Fatto e diritto Con atto di citazione ritualmente notificato Travaglio Marco conveniva in giudizio davanti a questo Tribunale il Sen. Maurizio Gasparri al fine di ottenerne - previo accertamento incidentale del reato di diffamazione aggravato dall'uso del mezzo televisivo e della stampa e dalla reiterata attribuzione di fatti determinati, nonche' della violazione del diritto all'onore, alla reputazione e all'identita' personale - la condanna al risarcimento dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, quantificati in complessivi euro 300.000,00, importo poi ridotto in sede di precisazione delle conclusioni ad euro 150.000,00, somma richiesta per i soli danni non patrimoniali, oltre al pagamento di euro 50.000,00 ex art. 12 legge n. 47/1948 ed alla pubblicazione della emananda sentenza sui quotidiani «La Repubblica», «Corriere della Sera», «Il Giornale» e «La Stampa». In particolare, parte attrice, a sostegno della propria domanda, riferiva che il fatto lesivo era integrato da alcune dichiarazioni rese dal Sen. Gasparri, asseritamente diffamatorie, attraverso il mezzo televisivo e la stampa. Piu' nel dettaglio, il denunciante ha ritenuto lesive della propria onorabilita' le affermazione del Sen. Gasparri concernenti il presunto pagamento da parte di un condannato per mafia di una vacanza che egli avrebbe trascorso in Sicilia. Tali affermazioni sono risultate del seguente tenore. Il suddetto parlamentare, capogruppo del Popolo delle Liberta' al Senato, veniva intervistato nel corso del programma di Rainews24 «Il Caffe' di Rainews24», andato in onda il 25 settembre 2009 all'indomani della prima puntata di Annozero dedicata alla liberta' di informazione e al «caso Tarantini». Al conduttore, il direttore Corradino Mineo, che chiedeva se fosse reale la compressione della liberta' di stampa da piu' parti denunciata, Gasparri rispondeva escludendo la sussistenza di qualsiasi minaccia, come dimostrerebbero alcune trasmissioni del servizio pubblico «schierate a sinistra». Nel prosieguo della trasmissione, il conduttore mandava in onda un brano dell'Intervista di un giornalista di «El Pais» alla nota escort Patrizia D'Addario, proposto la sera prima nella puntata di Annozero, chiedendo a Gasparri: «Lei si scandalizza per questa proposta della D'Addario ». A tale domanda l'odierno convenuto rispondeva: «... io vorrei fare una trasmissione dedicata al fatto che Travaglio anni fa in Sicilia e' andato in vacanza a spese di un condannato per mafia... Questo e' Travaglio! Andava in vacanza in un posto e il conto lo pagava un signore condannato per mafia. Poi va a parlare di Schifani e altro. La moralita' di Travaglio non esiste ... quindi vorrei fare un'intervista non alla D'Addario, ma a Travaglio sulle sue frequentazioni di persone in...

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