N. 10 RICORSO PER CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE 7 giugno 2012

P. Q. M.

Visti gli artt. 37 legge n. 87/1953 e 26 decr. Pres. Corte cost.

21 luglio 2004.

Chiede alla Corte costituzionale di dichiarare che non spettava alla Camera dei deputati affermare che le dichiarazioni rese dall'on.

Silvio Berlusconi, per le quali pende procedimento penale davanti a questo giudice, costituiscono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni ai sensi dell'art. 68, primo comma Cost., e conseguentemente di annullare la deliberazione adottata dalla Camera dei deputati nella seduta del 22 settembre 2010 (atti Camera doc. IV-ter n. 8/A, 13/A e 17/A), nei confronti dell'on.

Silvio Berlusconi.

Bergamo, addi' 23 novembre 2010

Il Giudice

Avvertenza L'ammissibilita' del presente conflitto e' stata decisa con ordinanza n. 147/2011 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, la s.s., n. 18 del 27 aprile 2011

IL TRIBUNALE DI BERGAMO Il Giudice dell'udienza preliminare, dott.ssa Patrizia Ingrasci', esaminati gli atti del procedimento penale a margine indicato nei confronti di Silvio Berlusconi, nato a Milano il 29 settembre 1936;

Letta la deliberazione della Camera dei deputati adottata nella seduta del 22 settembre 2010;

Uditi alle udienze del 28 settembre e del 23 novembre 2010 il Pubblico Ministero, che ha chiesto che fosse sollevato dinanzi alla Corte costituzionale colano di attribuzione avverso la deliberazione sopra menzionata, e la difesa che ha richiesto l'emissione di sentenza ex art. 129 c.p.p. ritenendo applicabile l'art. 68 primo comma della Costituzione;

Osserva Il presente procedimento trae origine dalla denuncia/querela presentata da Antonio Di Pietro ai Carabinieri di Curno in data 21 agosto 2008 a carico di Silvio Berlusconi per il reato di diffamazione in relazione alle dichiarazioni rese sul suo conto da quest'ultimo nella trasmissione televisiva Porta a Porta condotta dal giornalista Bruno Vespa, andata in onda su RAI UNO il 10 aprile 2008, al termine della campagna elettorale che ha preceduto le elezioni politiche svoltesi il 13 e il 14 aprile di quello stesso anno.

L'argomento introdotto da Vespa riguardava l'offerta ad Antonio Di Pietro del Ministero dell'interno nel primo governo Berlusconi del 1994, oggetto di interesse giornalistico in quel periodo. Berlusconi replicava immediatamente asserendo che si trattava di una menzogna di Di Pietro; aggiungeva inoltre che la laurea di Di Pietro non era valida per una serie di ragioni che venivano esplicitate, che il titolo era stato appositamente richiesto dai Servizi ai docenti universitari, e che come Pubblico Ministero Di Pietro aveva 'scaraventato in galera' diverse persone rovinandogli la vita.

A questo punto Vespa diceva all'ospite che si sarebbe assunto la responsabilita' di cio' che aveva detto e gli ricordava che 'gli ordini di cattura li firmavano i GIP'. L'intervistato replicava asserendo l'assoluta necessita' di una riforma dell'ordinamento giudiziario addivenendo alla...

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT