In Ricordo di Enrico Maretti un ingegnere tra gli umanisti

AutoreCostantino Ciampi
PagineV-XI

Il 26 aprile 1980 moriva improvvisamente a Milano per un attacco cardiaco il professore ingegnere Enrico Maretti, che questa rivista ha avuto 1 onore di annoverare sin dalla fondazione tra i suoi più assidui e attivi collabora tori e sostenitori

In questo fascicolo il primo pubblicato dopo la sua morte, la Direzione la Redazione e il Consiglio scientifico della rivista intendono onorarne la me moria, presentando ai lettori un breve profilo della sua attività scientifica e una bibliografia dei suoi scritti che sia pur inevitabilmente incompleta e probabilmente inesatta testimonia la vastità dei suoi interessi e la proficuità della sua collaborazione coi cultori di diverse discipline; epistetnologi, filo logi papirologi, linguisti storici e giuristi Infatti 1 intesa e la consuetudine di lavoro che 1 ingegnere Maretti aveva saputo stabilire e sviluppare con tanti umanisti, grazie aUe naturali doti del suo carattere e alla sua comuni cativa fiducia nel lavoro collettivo non solo hanno caratterizzato fortemente tutta la sua attività scientifica ma hanno soprattutto lasciato il seme d un esempio che senza dubbio fruttificherà nelle prossime generazioni di stu diosi

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Enrico Maretti nacque a Napoli, dove la sua famiglia provvisoriamente di morava il 21 febbraio 1922

Laureatosi in ingegneria industriale (sezione elettronica) nel 1949 dopo una breve parentesi dedicata a un lavoro iniziato prima della laurea presso un ufficio brevetti, Maretti s impegnò in un'attività imprenditoriale nel settore dell automazione industriale, progettando e costruendo linee di montaggio automatiche per importanti industrie italiane automobilisti che e metallurgiche

Pur impegnato in queste attività egli continuò i suoi studi di logica mate matica cui era stato avviato dal professor Àscoli del Politecnico di Milano sollecitato anche dall incontro coi professori Vittorio Somenzi e Silvio Cec cato, col quale ultimo di lì a poco avrebbe collaborato alla fondazione e ali attività di ricerca del Centro di cibernetica e attività linguistiche del Consiglio nazionale delle ricerche

E di quegli anni il lavoro cfifico sulla teoria del conoscete, in uii il contriolito di. Mai et ti tu decisivo bemiié limitato alle omponenti della inali del più ampio e profondo discotso iilosoftco

Dalla comunanza di idee e di lavoro nacquero una profonda amicizia e stima tra Maretti e Ceccato Maretti concordò sempre con le innovazioni critiche e costruttive del pensiero dell amico distaccandosene solo negli ul timi anni per qualche aspetto non essenziale Dall analisi critica delle cate gorie mentali discussa in quel periodo derivò fra 1 altro la costruzione di un modello meccanico delle operazioni mentali [Bibl nn 1, 2 e 19]

Nel 1955 su invito del professor Denis Gabor, titolare della cattedra di fisica elettronica ali Università di Londra, Ceccato e Maretti presentarono una memoria a un simposio [Bibl n 36], delineante un metodo, detto poi delle «correlazioni», per la traduzione delle lingue naturali Essa fu favore volmente giudicata dal professor Erwin Reifler dell Università di Washing ton, fondatore della linguistica matematica insieme con Vannevar Bush L intervento di Reifler fu determinante nel procurare a Ceccato e a Maretti un contratto di ricerca rinnovato più volte, con 1 United States Àir Force l'ente allora istituzionalmente delegato dal Senato americano a sviluppare questo campo di studio

L attuazione di questo contratto divenuto operativo contemporaneamente alla creazione del Centro di cibernetica e attività linguistiche del CNR presso 1 Università di Milano, indusse Maretti a rinunciare alle attività indù striali

Nell ambito di questo lavoro 1 interesse di Maretti si rivolse agli aspetti al goritmici e programmativi al fine di formulare un modello agibile sul cai colatore

Completato 1 algoritmo di traduzione [Bibl nn 12 e 13] per la stesura del programma Maretti si avvalse della collaborazione del dottor Alain Àuroux del Centro di matematica applicata (Facoltà di scienze dell'Università di Grenoble): il programma, denominato INGLA, fu portato a termine in circa tre anni di lavoro Esso non fu pubblicato ufficialmente perché ap partenente ali ente finanziatore; ma alcuni elementi furono descritti da Àu ìoux in una tesi di il ciclo dell Università di Grenoble (Contribution à la reconnaissance des structures syntaxiques en traduction mécanique)

Tale programma consta d un insieme di segmenti di programmi per i cai colatori IBM 7090 e 1401 per uè totale di circa 35 000 istruzioni FÀP ed esaurisce le tre fasi dell algoritmo di conversione: dal tessuto d ingresso alla rete di coi relazioni, da questa a una rete trasformata in funzione della lin gua d uscita, infine dalla rete trasformata al testo d uscita ordinato linear mente Scopo principale del programma era la generazione di stringhe cor rispondenti in due lingue, per saggiare la validità e i limiti dell ipotesi cor relazionale: per rendere più probante il controllo, si scelsero due lingue strutturalmente dissimili, di tipo analitico quella d ingresso (1 inglese), di tipo sintetico quella di uscita (il latino)

L effetto positivo del lavoro fu quello d interessare maggiormente gli stu diosi al valore degli aspetti semantici del linguaggio, tenuti in poco conto presso 1 allora dominante scuola americana, orientata quasi esclusivamente verso gli aspetti sintattici

Nonostante i primi incoraggianti risultati, il lavoro non fu più proseguito con la necessaria dovizia di mezzi essendo venuto a mancare 1 interesse dell ente finanziatore Esso continuò però su basi più ridotte per opera di S Perschke allora collaboratore del Centro di cibernetica e passato poi al

I EURATOM il quale elaborò un nuovo programma meno impegnativo a livello teorico, ma di più immediata utilità Questo programma funziona an cor oggi ali EURATOM

Un altro collaboratore di Maretti, E von Glasersfeld trasferitosi negli Stati Uniti, proseguì il lavoro di approfondimento degli algoritmi correlazionali presso il Geòrgia Institute for Research

Negli anni dedicati alla traduzione automatica Maretti maturò la convinzione - fondata non solo sui risultati della Scuola operativa italiana di Cec cato, ma anche su quelli ottenuti da altre scuole - che per avvicinarsi a una soluzione teoreticamente appagante fosse necessario, oltre a un ulteriore approfondimento del fatto linguistico per creare le premesse della conver genza degli aspetti sintattici e semantici (ancor oggi non integrati), anche la creazione d un corpus assai vasto di materiale linguistico di varia prove nienza

Da questa convinzione discesero diversi corollari d azione, fra cui innanzi tutto 1 esercizio di un opera di diffusione culturale dei metodi programma tivi fra i cultori di discipline umanìstiche, al fine d inserire il calcolatore - o almeno le componènti logiche del suo funzionamento - nel contesto vivo della cultura umanistica

Solo svolgendo un'azione di cultura a lungo raggio presso i giovani si pò teva operare infatti, secondo Maretti, un acccttazione da parte degli umani sti del modus operandi del calcolatore, non realizzabile se teorie e applica zioni del calcolatore fossero rimaste appannaggio esclusivo delle discipline scientifiche e tecniche Per tale ragione Maretti svolse nell anno accademico 1966 67, presso la cattedra di linguìstica applicata dell'Università di Milano, un corso di lezioni sugli aspetti logici e applicativi del calcolatore nel campo dell elaborazione dei dati non numerici

Il secondo corollario d azione assunto da Maretti fu quello di dedicarsi...

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