Ricordo di Vittorio Frosini

AutoreFrancesco Riccobono
Pagine27-35

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Vittorio Frosini ha chiuso la sua giornata terrena a Roma, il 24 settembre 2001.

Era nato a Catania il 9 marzo 1922 e della Sicilia conservò sempre l'impronta nella passionalità intellettuale e nell'intensità degli affetti, sebbene gran parte della sua formazione si fosse compiuta altrove. Dapprima al liceo «Carlo Combi» di Capodistria, quindi alla Scuola Normale Superiore di Pisa (1939-1942), infine al Corso di laurea in Filosofia dell'Università di Pisa, dove completò gli studi nel 1943, nel pieno dei drammatici avvenimenti bellici. A Pisa, Frosini entrò in contatto con Giovanni Gentile, Armando Carlini, Delio Cantimori, Guido Calogero e Giacomo Perticone, incontri che segneranno la sua personalità di studioso nella direzione d'un ripensamento della filosofia idealistica e d'una apertura politica alla dottrina del liberalsocialismo. Determinante fu l'incontro con Calogero, delle cui lezioni Frosini raccolse nel 1942 gli appunti che sarebbero poi confluiti nel secondo volume delle calogeriane Lezioni di Filosofia, ma può a ragione dirsi che tutti i personaggi menzionati incisero profondamente sulla sua maturazione filosofica e culturale, fino a sostituirsi nei suoi ricordi autobiografici alla tradizionale figura di un unico Maestro.

A Trieste, dove Frosini aveva nuovamente raggiunto la famiglia nel 1944, altri nomi si aggiunsero a comporre questa figura plurale di Maestro: Francesco Collotti, che lo accolse come assistente presso la cattedra di Filosofia teoretica; Giani Stuparich, che lo introdusse nel vivace ambiente letterario triestino; Salvatore Satta, che col giovane Frosini ebbe lunghe conversazioni letterarie. Frosini non si sentiva particolarmente legato a un solo docente, per quanto famoso, né a una disciplinaPage 28 specifica, piuttosto assorbiva da personaggi e situazioni quanto occorreva per placare quell'inesauribile curiosità intellettuale che più tardi lo avrebbe portato a fare da pioniere in inediti campi del sapere accademico.

Nel 1945, Frosini partecipò all'insurrezione triestina contro l'occupazione nazista ma la successiva occupazione jugoslava dei territori giuliani costrinse la sua famiglia ad abbandonare Capodistria e a far ritorno a Catania, dove il giovane Vittorio si iscrisse al terzo anno di Giurisprudenza, per poi laurearsi nel giugno del 1947, discutendo con Orazio Condorelli una tesi su La filosofia del diritto di G.B. Vico.

Inizia propriamente qui la biografia di Frosini filosofo del diritto. Egli cominciò subito a collaborare con Condorelli e, pur non smettendo di coltivare gli amati interessi umanistici e la propensione per le collaborazioni giornalistiche, avvertì l'esigenza di ampliare l'orizzonte dei suoi studi giusfilosofici con un lungo soggiorno a Oxford, dal settembre 1950, reso possibile grazie ad una borsa del British Council. A Oxford, Frosini frequentò il Magdalen College e il St. John's College, stabilendo un saldo rapporto con Alessandro Passerin d'Entrevés, Salvador de Madariaga, Herbert Hart e, soprattutto, John Mabbott, suo tutore nella preparazione delle tesi di dottorato sul concetto di obbligazione politica. Frutto del periodo oxoniense sono gli studi successivamente raccolti nel volume La ragione dello Stato (Milano, Giuffrè, 1963), importante testimonianza d'una ricognizione su autori e temi poco conosciuti nell'ambiente giuspolitico italiano: la seconda generazione liberale, l'hegelismo anglosassone, il socialismo fabiano, il corporativismo inglese.

Frosini tornò a Catania nell'ottobre 1952, maturo per una più impegnativa partecipazione alla vita culturale e accademica. Collaborò assiduamente a «Il Mondo» di Mario Pannunzio...

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