Responsabilità, vigilanza e sanzioni

AutoreDaniela Cervellera
Pagine93-117
93
1. Infortuni sul lavoro: le morti bianche
Dal 1 gennaio 2008 le cifre che hanno connotato le morti
bianche nel nostro paese hanno abbondantemente superato il
centinaio. Sebbene si siano susseguite nei decenni leggi di settore
f‌inalizzate a migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro non si è
ottenuta l’auspicata riduzione degli incidenti mortali.
Secondo i dati forniti dall’INAIL106 - registrati negli archivi
106 L’INAIL, Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, persegue
1. Infortuni sul lavoro: le morti bianche. 2. Il nuovo regime sanzionatorio.
3. Responsabilità penali del datore di lavoro. 4. Sanzioni e responsabilità
amministrative. 5. Estinzione delle contravvenzioni. 6. Le persone offese
dal reato.
RESPONSABILITÀ,
VIGILANZA E SANZIONI
CAPITOLO 4
SOMMARIO
di Daniela Cervellera
94
gestionali dell’Istituto al 29 febbraio 2008 - il numero di incidenti
mortali avvenuti nel 2004 è stato di ben 1328, nel 2005 di 1274 e
nel 2006 di 1341 prevalentemente circoscritti nelle regioni della
Lombardia (con 642 infortuni mortali), dell’Emilia Romagna (con
385 infortuni mortali) e del Lazio (con 339 infortuni mortali).
Nel 2007 sono state registrate, ancora, 1.260 morti bianche
di cui 1.130 si sono verif‌icati nel settore dell’industria e dei ser-
vizi, 115 nell’agricoltura e 15 tra i dipendenti in conto Stato. In
particolare 295 sono quelli verif‌icatisi nel settore edile e circa 260
sono avvenuti in itinere.
In ambito Europeo l’Italia detiene il primato dei casi mortali
di infortunio sul lavoro relativamente agli anni dal 1996 al 2005
con 10.980 casi su 49.828 totali dell’U.E. a 15 Paesi.
Occorre evidenziare che, comunque, nell’arco degli ultimi cin-
quanta anni le morti bianche in Italia sono di gran lunga diminuite.
Nel 1956 i morti sul lavoro erano 3.900, nel 1963 salivano a 4.644 in
ragione dello sviluppo industriale conseguente al boom economico.
A partire dal 1966 si assiste ad un lento decremento degli infortuni
mortali: da 3.744 a 2.793 nel 1976, a 2.083 nel 1986, a 1.372 nel
1996, a 1.546 nel 2001, f‌ino a 1.260, come detto, nel 2007.
Certamente quello della lavorazione dei metalli è il settore a
rischio più alto: oltre 6 infortuni su 100 con un indice di frequenza
infortunistica quasi doppio rispetto a quello medio dell’industria
e dei servizi, seguito dal settore della lavorazione dei materiali
non metalliferi, della lavorazione del legno e delle costruzioni che
risulta, tra l’altro, quello a più alto rischio di morte: 3,7 casi ogni
10 mila addetti nell’ultimo triennio.
Nel corso del 2006 il 61,4% degli infortuni mortali denunciati
all’INAIL nel settore dell’industria e dei servizi sono avvenuti in
aziende f‌ino a 15 dipendenti.
una pluralità di obiettivi: ridurre il fenomeno infortunistico; assicurare i lavoratori che
svolgono attività a rischio; garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati
sul lavoro. L’assicurazione, obbligatoria per tutti i datori di lavoro che occupano lavoratori
dipendenti e parasubordinati nelle attività che la legge individua come rischiose, tutela
il lavoratore contro i danni derivanti da infortuni e malattie professionali causati dalla
attività lavorativa. L’assicurazione esonera il datore di lavoro dalla responsabilità civile
conseguente ai danni subiti dai propri dipendenti. La tutela nei confronti dei lavoratori,
anche a seguito delle recenti innovazioni normative, ha assunto sempre più le caratteri-
stiche di sistema integrato di tutela, che va dagli interventi di prevenzione nei luoghi di
lavoro, alle prestazioni sanitarie ed economiche, alle cure, riabilitazione e reinserimento
nella vita sociale e lavorativa nei confronti di coloro che hanno già subito danni f‌isici a
seguito di infortunio o malattia professionale. Allo scopo di contribuire a ridurre il feno-
meno infortunistico l’INAIL realizza inoltre importanti iniziative mirate al monitoraggio
continuo dell’andamento dell’occupazione e degli infortuni, alla formazione e consulenza
alle piccole e medie imprese in materia di prevenzione, al f‌inanziamento imprese che
investono in sicurezza.
Infortuni
mortali in Italia

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT