Le relazioni internazionali

AutoreStelio Campanale
Pagine37-61
CAPITOLO II
LE RELAZIONI INTERNAZIONALI
S: 1. Le caratteristiche delle relazioni internazionali – 2. I rapporti giu-
ridici internazionali – 3. Le diverse forme di relazioni internazionali – 4. Gli
organi delle relazioni internazionali – 5. Organi diplomatici ed organi conso-
lari – 6. Organi singolari ed organi collettivi – 7. Le procedure delle relazioni
internazionali e la comitas gentium – 8. Le forme delle procedure diploma-
tiche – 9. I rapporti tra le strutture delle relazioni internazionali e gli organi
della diplomazia.
1. Le caratteristiche delle relazioni internazionali
Le regole del diritto internazionale generale ed i principi gene-
rali di cui si è riferito nel capitolo precedente comportano che ogni
Stato per poter raggiungere quegli obiettivi che, ratione temporis,
rappresentano l’interesse nazionale debba confrontarsi ed interagire
con altre comunità statuali, avviando relazioni che, proprio perché
intercorrenti tra Stati, tra Nazioni, si dicono “internazionali”.
Le relazioni internazionali si caratterizzano per:
essere rapporti istituzionali, nel senso che si svolgono tra organi
e funzionari facenti parte di Pubbliche Amministrazioni e di or-
gani istituzionali, qualunque sia la forma di governo dello Stato
(monarchia, repubblica, dittatura militare, etc.);
essere intercorrenti tra Stati-organizzazioni oppure Stati-go-
verno, dal momento che, secondo il diritto internazionale gene-
rale, è necessario che i soggetti di tali relazioni detengano l’ef-
fettivo potere di governo su un determinato territorio (principio
di effettività) che si esplica attraverso il potere di negoziare e
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stipulare Trattati, Convenzioni, accordi i cui contenuti, come
detto nel capitolo precedente possono incidere e limitare la so-
vranità nazionale.
Lo status di Stato, secondo il diritto internazionale è, altresì, il
presupposto giuridico afnché si possa parlare di responsabilità in-
ternazionale dello Stato allorché tali intese oppure le regole del di-
ritto internazionale siano infrante.
Le relazioni internazionali sono la conseguenza dell’essere parte
della comunità internazionale e sono imposte dalla necessità di in-
staurare rapporti pacici e di buon vicinato con gli altri Stati e di
sintonizzarsi con questi, pur nel rispetto della reciproche sovranità
(in virtù del principio superiorem non recognoscentes), al ne di
perseguire il proprio interesse nazionale18.
I fenomeni economico-sociali che caratterizzano i primi anni di
questo nuovo millennio: la globalizzazione19, la delocalizzazione
delle aziende, l’internazionalizzazione delle imprese e dei mercati,
l’interdipendenza delle economie e dei sistemi politici, il rafforza-
mento degli obiettivi e delle funzioni delle organizzazioni sovrana-
zionali e/o intergovernative, la diffusione ed il ruolo delle Organiz-
zazioni Non Governative, le migrazioni, l’interscambio culturale, il
radicarsi di alcuni fenomeni di fanatismo religioso hanno dato
nuova forma e sostanza alle relazioni internazionali, concepite, an-
che, come rapporti tra popolazioni e tra soggetti che rappresentano
18 Le relazioni internazionali intercorrono, di norma, tra Stati, in quanto soggetti di
diritto internazionale; ma potrebbero coltivarsi anche tra Stati ed altri soggetti, per esem-
pio enti internazionali o organizzazioni sovranazionali e/o intergovernative, così come tra
soggetti diversi dagli Stati medesimi, quali potrebbero essere due organizzazioni interna-
zionali.
19 Treves descrive la globalizzazione, presa in considerazione da una prospettiva inter-
nazionalistica, come quel complesso di fatti quali lo sviluppo tumultuoso di tecnologie
della comunicazione (telefonia, internet, televisione), i fenomeni di integrazione e di con-
flitto sociale conseguenza degli accresciuti ed inarrestabili flussi migratori, il trasferimen-
to all’estero di lavorazioni ed opifici che determinano l’affermarsi: di società multinazio-
nali, di organizzazioni non governative, di movimenti religiosi, politici e, purtroppo, anche
eversivo-terroristici a scapito del tradizionale potere degli Stati che vede restringersi la
propria capacità di azione e di governo sui propri cittadini; un fenomeno che parte della
dottrina definisce di “erosione della sovranità”.

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