Relazione introduttiva

AutoreVito marino Caferra
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1. Questo Convegno è frutto, come è noto a tutti, dell’iniziativa e della forte passione per il diritto del prof. Giuseppe Tucci, che nei suoi studi e nel suo quotidiano impegno professionale (come avvocato e come docente universitario) continua a ricercare con grande entusiasmo “il migliore diritto possibile” (per dirla con Luigi Lombardi Vallauri) 1, quello che è possibile in una società come la nostra, resa sempre più complessa dal progresso tecnologico e, particolarmente, dalle nuove tecnologie della comunicazione.

In questo entusiasmo è rimasta positivamente coinvolta anche l’intera Corte di Bari e comunque è rimasto coinvolto il suo Presidente (che ora ha l’onore di introdurre il Convegno); un onore ancora più grande per la presenza degli illustri relatori, ai quali va il mio vivo ringraziamento e quello dei miei colleghi della Corte e di tutto il Foro barese.

Consentitemi, in qualità di Presidente della Corte di Appello di Bari, di porgere un doveroso saluto a S.E. il Primo Presidente della Corte di Cassazione prof. Vincenzo Carbone, che rappresenta autorevolmente il vertice della giurisdizione nel nostro Paese.

In tempi di grave crisi del nostro sistema giudiziario, si deve alla forte determinazione del Presidente Carbone l’organizzazione del servizio Giustizia – al vertice del-la giurisdizione – con modalità di grande efficienza e, quel che qui rileva, si deve a Lui anche l’opera di modernizzazione istituzionale (prima ancora che giuridica) del-la Suprema Corte, la quale – accanto alle funzioni tradizionali (di organo di “suprema”istanza per la singola controversia e di organo di riparto della giurisdizione) – va svolgendo la sua funzione dello jus dicere anche all’interno di un “circuito di Corti supreme”, in italia e in Europa.

In proposito mi permetto una breve citazione dalla Relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2009, dove il Presidente Carbone ha sottolineato il crescente grado di integrazione tra gli ordinamenti: “il fenomeno del pluralismo dei sistemi giuridici domina ormai la scena (…). La dimensione ordinamentale moderna non è più strutturata dalla gerarchia – di nor-me e di ordinamenti – ma piuttosto dalla integrazione, a volte parziale, a volte più Page 14 intensa, che coinvolge poteri pubblici e individui, istituzioni ed imprese e, last but not least, le Corti e i Giudici.

L’impossibilità di porre i diversi ordinamenti lungo una scala gerarchica rende necessari, infatti, la creazione e lo sviluppo di strumenti di cooperazione, che consentano la comunicazione, la circolazione, la soluzione condivisa. Le Corti e i Giudici… sono un fattore decisivo di incontro e di dialogo, di condivisione, di integrazione e di cooperazione”.

Quindi a questo processo di integrazione partecipano, unitamente alle Alte Corti, anche (per così dire) i Giudici comuni sia con il quotidiano lavoro di interpretazione/applicazione del “diritto vivente”, sia quando promuovono il giudizio incidentale di legittimità costituzionale o quando sollevano, ai sensi dell’art. 234 del Trattato CE, le questioni pregiudiziali sulla interpretazione o validità del diritto comunitario.

Va da sé che allo stesso processo di integrazione partecipano anche, attraverso le prassi contrattuali e/o gli strumenti processuali, tutti i soggetti (individui, gruppi, istituzioni, imprese, Enti pubblici), che – in definitiva – sono i destinatari dei diver-si ordinamenti giuridici (nazionali, sovranazionali e globali) e che avvertono la necessità di regole certe e omogenee ad una esperienza che ormai travalica l’ambito dei diritti nazionali.

2. Il tema dei rapporti tra le Alte Corti – al fine di contribuire alla definizione del diritto vigente nella dimensione sovranazionale della esperienza giuridica contemporanea – è il tema del Convegno, che sarà trattato dagli illustri relatori dai rispettivi punti di osservazione: – quello dei rapporti tra la Corte di Cassazione italiana e le Corti europee, illustrato, nella sua qualità, dallo stesso Presidente Carbone; – quello del Dialogo tra le Corti internazionali e tra queste e le Corti nazionali a cura delprof.FaustoPocar,inqualitàdiPresidentedelTribunaleinternazionaledell’Aja, ma anche di noto maestro della scuola internazionalistica italiana, che svolge un’intensa attività accademica presso l’Università di milano e che è particolarmente impegnato nell’attività internazionale (specie negli organismi dell’oNU); – il punto di osservazione dei rapporti tra Corte Costituzionale e giurisdizioni sovranazionali sarà svolto dal prof. Franceso Paolo Casavola, Presidente Emerito della Corte Costituzionale e illustre storico del diritto (particolarmente...

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