Recensioni e segnalazioni bibliografiche

AutoreRosa Maria Di Giorgi
Pagine239-254

Page 239

Diritto dell'informatica

, collana diretta da Guido Alpa:

  1. I contratti di utilizzazione dei computers, Milano, Giuffrè, 1984, p. 194;

  2. La tutela giuridica del software, Milano, Giuffrè, 1984, p, 166:

  3. Computers e responsabilità civile, Milano» Giuffrè, 1985, p. 150,

    La collana «Diritto dell'informatica», che si è aperta lo scorso anno con i tre volumi sopra menzionati» si presenta come un'iniziativa di particolare iatetesse, capace di dare un importante contributo alla crescita deia consapevolezza del mondo giuridico italiano rispetto ai problemi connessi ala diffusione dell'informatica, e al1 elaborazione di proposte per una loro adeguata soluzione.

    Tale collana, come indica il titolo, intende assumere a proprio oggetto il complesso delle questioni cui fa riferimento l'espressione «diritto dell'informatica».

    Questa espressione, come è stato spesso rilevato, non indica un nuovo settore del diritto che si aggiunga a quelli tradizionali, ma piuttosto l'insieme dei problemi giuridici correlati con le tecnologie dell'elaborazione automatica delle informazioni, ed implica quindi un approccio di tipo interdisciplinare,

    Come è noto, l'attenzione dei giuristi è stata richiamata, primo tempo, soprattutto dalla complessa ed inquietante problematica della «tutela della privacy», cioè della protezione della libertà individuali e collettive in relazione alla raccolta e all'elaborazione di informazioni personali. Negli ultimi anni la discussione relativa al diritto dell'informatica si è venuta arricchendo di nuovi contenuti, in conseguenza del fatto che, anche nel nostro paese, l'informatica è ormai divenuta un fenomeno di massa, dal quale ben pochi settori della società restano esclusi, e rispetto al quale si pongono numerosi problemi tali da richiedere, per una loro adeguata soluzione, una mediazione giuridica.

    La molteplicità e la complessità delle questioni appena ricordate (rispetto a molte delle quali mancano ancora punti fermi a livello legislativo, giurisprudenziale e dottrinale) ha determinato la scelta di fornire non «un solo libro né un trattato di tutte le questioni poste dall'uso dei computers. Ma piuttosto una rassegna dei problemi che il giurista è chiamato a risolvere, organizzata in una vera e propria collana» (Alpa, Prefazione, in I contratti di utilizzazione dei computers cit., p. x).

    La prospettiva dell'neata dal direttore della collana, prospettiva rispetto ala quale acquista significato la diversità (per quanto concerne autori, metodo, opinioni sostenute) dei saggi che compongono i volumi sinora pubblicati, è espressione di un atteggiamento «costruttivo» rispetto al fenomeno delo sviluppo dell'informatica, inteso cioè ad «agevolarne la crescita cotenendone il più possibile il costo sociale» (cfr, Alpa, il diritto dei computers, in I contraiti di utilizzazione dei computers, cit., p. 5): il giurista, in relazione all'importanza sociale di tale fenomeno, alla molteplicità dei suoi aspetti, ala diversità dei contesti che sono da esso raggiunti, deve rifuggire da ogni semplificazione, ed assumersi il difficile compito di predisporre gli strumenti per ilPage 240 contemperamento dei diversi interessi, pubblici e privati, di volta in volta implicati (ivi. p, 8).

    I primi tre volumi della collana prendono in considerazione i più rilevanti aspetti «privatistici» del diritto dell'informatica, in particolare:

  4. la disciplina dei rapporti negoziali tra fornitori ed ptenti di prodotti o servizi informatici (I contratti di utilizzazione dei computers);

  5. La tutela dei programmi per elaboratore e delle raccolte di dati gestite elettronicamente (banche dati) (La proiezione giuridica del software);

  6. la protezione della privacy e la responsabilità di chi produce, fornisce o utilizza prodotti e .servizi informatici (Computers e responsabilità civile).

  7. Nel primo voltime, è esaminata la complessa problematica delle contrattazioni inerenti all'utilizzazione di prodotti o servizi informatici. In relazione a tali contrattazioni emergono problemi peculiari, i quali si riconnettono ala particolare natura di beni ai quali esse si riferiscono.

    Si tratta di beni che incorporano una tecnologia nuova ed estremamente complessa, le cui caratteristiche strutturali, e spesso anche funzionali, sfuggono al profano (e, in una certa misura, alo stesso specialista), e che richiedono di conseguenza, per un loro pieno utilizzo il costante intervento di tecnici (ai quali è spesso necessaria una specifica competenza riguardo al tipo di macchina o di linguaggio' di programmazione utilizzati, o addirittura rispetto al concreto sistema di cui si tratta).

    Inoltre, per usufruire utilmente di un sistema informatico, l'utente ha bisogno di un insieme di beni (rientranti di volta in volta nelle due categorie di hardware e software) e di servizi (manutenzione, assistenza, aggiornamento), tutti necessari ad un funzionamento del sistema che risponda ale sue esigenze, ma spesso forniti in base a diversi contratti, che intercorrono talvolta con diversi fornitori.

    Una volta iniziata l'esecuzione del contratto (o dei contratti), viene ad instaurarsi un rapporto di dipendenza dell'utente nei confronti del fornitore, in relazione all'incompetenza tecnica dell'utente, alla sua necessità di servizi accessori, al bisogno di sviluppare il sistema di cui dispone per soddisfare nuove esigenze o avvalersi di nuove possibilità offerte dal progresso tecnologico. Tale dipendenza è aggravata dalla difficoltà di ricorrere a prestazioni sostitutive, per circostanze quali l'incompatibilità dei materiali e la diversità dei linguaggi di programmazione (o dei loro particolari «dialetti»), forniti da diverse case produttrici, e le difficoltà che i tecnici incontrano nell'intervenire su un programma complesso ala cui preparazione non abbiano partecipato. La particolare natura del software pone poi particolari questioni in ordine alla sua qualificazione giuridica e ala determinazione della disciplina ad esso applicabile.

    I principali problemi trattati nei saggi che compongono il volume, problemi, come si è detto, correlati alle particolari caratteristiche delle prestazioni oggetto dei contratti in questione, riguardano aspetti quali:

    * la qualificazione dei contratti «informatici», specialmente qualora si riferiscano ala fornitura del software o prevedano più d'una delle diverse prestazioni necessaria per il pieno utilizzo del sistema da parte del cliente;

    * il rapporto che intercorre tra i distinti contratti che riguardano ciascuno, una, o solo alcune, di tali prestazioni;

    * la determinazione del contenuto del contratto (il fornitore tende a garantire solo la conformità della propria prestazione a certi standards tecnici, mentre l'utente si aspetta determinati concreti risultati rispondenti ale sue necessità);

    * la tutela del'utente rispetto ale clau-Page 241sole contenute nel regolamento contrattuale predisposto -unilateralmente dal fornitore che escludono o limitano la responsabilità di quest'ultimo, e più in generale rispetto ai rischi ai quali lo espongono le sue insufficienti conoscenze tecniche -e il rapporto di dipendenza nei confronti dei fornitori.

    Il volume si apre con una Prefazione ed una Premessa di Guido Alpa. Questi, dopo aver considerato la posizione del giurista rispetto al fenomeno dell'informatica, delincando quell'approccio pragmatico e costruttivo che si è -sopra ricordato, esamina brevemente i temi delle tecniche contrattuali per l'utilizzo dei computers e della tutela della privacy, come profili privatistici sui quali è già oggi possibile riscontrare dei punti fermi nell'elaborazione dottrinale.

    Segue l'introduzione di Giuseppe Sbisà Profili generali dei contraiti di -utilizzazione dei computers. L'autore rileva che non vi sono particolari difficoltà nella qualificazione dei contratti che disciplinano le situazioni tipiche nelle quali si svolge l'utilizzo dei computers (Putilizzazione dei soli servizi forniti da un centro di elaborazione dati» la locazione di un calcolatore e l'acquisto del sistema di un computer, sono rispettivamente ipotesi di appalto di servizi, locazione e compravendita), e passa quindi a considerare gli aspetti inerenti alla predisposizione unilaterale del regolamento contrattuale da parte del fornitore, ala disciplina dei contratti per la fornitura del software, alla qualificazione dei contratti (misti) che disciplinano la fornitura di più prestazioni relative al medesimo sistema, e all'interconnessione invece tra i singoli contratti che riguardino ciascuna di esse.

    Alcune delle questioni appena ricordate sono riprese nel primo saggio del volume, I contraiti di fornitura di elaboratoti, di Raffaella Lanzilo, che dedica particolare attenzione alla protezione dell'utente rispetto alle clausole predisposte dal fornitore che limitano le obbigazioni (specialmente per quanto concerne la consegna), le garanzie e la responsabilità di quest'ultimo, o che pongono limiti all'utilizzazione del programma da parte del diente.

    Nel secondo. Aspetti particolari dei contratti informatici, Renato Clarizia esamina i contratti stipulati da parte della pubblica amministrazione per la fornitura di prodotti e servizi informatici» mentre Mark E. Kleckner prende in considerazione un particolare contratto, il contratto di back up, che intercorre tra utilizzatoti di hardware e ha per oggetto «la messa a disposizione tra le parti delle proprie macchine per l'elaborazione dei rispettivi programmi, qualora si verifichino determinate condizioni che abbiano l'effetto di impedire ad una delle partì Fuso della propria macchina» (p. 66).

    Nel terzo ed ultimo saggio, I contratti dell'informatica. Spunti di riflessione in comparazione con l'esperienza statunitense e francese, di C. Carlo Rossello, l'autore, dopo aver presentato i principali problemi relativi ai contratti «informatici», specialmente in rapporto ala ricca esperienza statunitense, prende in esame quali strumenti di tutela dell'utente (anche imprenditore), da un lato il...

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