Brevi note su rappresentanza e rappresentatività sindacale, oggi in crisi

AutoreMario Rusciano
Pagine285-290
Brevi note su rappresentanza e rappresentatività
sindacale, oggi in crisi
M R
1. Il tema della rappresentanza collettiva, strettamente collegato a quello del-
la misurazione dell’effettiva forza rappresentativa delle organizzazioni sindacali,
è stato oggetto dell’attenzione di Bruno Veneziani, in particolare nella relazio-
ne alle Giornate di studio dell’A.I.D.La.S.S., nel 1989, pubblicata sul Giornale
di diritto del lavoro e delle relazioni industriali nello stesso anno (V,
1989).
Anche per me i problemi giuridici dell’organizzazione sindacale hanno sem-
pre avuto grande interesse (R, 1984 e 2003). Sul tema specico della
rappresentanza sono ritornato con un saggio del 1987, pubblicato nello stesso
Giornale, (R, 1987), grazie al quale Bruno, nella relazione ricordata,
ha dialogato con me in alcuni punti. Confesso che, mentre rileggo quelle pagine
(sue e mie), spontanee sorgono alcune (amare) considerazioni; sicché sono in-
dotto a ritornare qui, molto brevemente, su problemi che, oggi come oggi – e per
la verità già da qualche tempo – sono prepotentemente alla ribalta, a causa della
grave disgregazione in atto delle categorie giuridiche in esame.
2. Tra gli aspetti toccati da Veneziani, spicca la ricerca di un meccanismo
che fosse in grado – ferma restando l’inadeguatezza, già allora evidente, della
categoria civilistica della rappresentanza volontaria – di regolare il fenomeno
della rappresentanza degli interessi, tenendo conto delle diverse “funzioni” svol-
te dalle organizzazioni sindacali. È infatti difcile negare che alcune di queste
funzioni presuppongano una rappresentanza di tipo politico-istituzionale.
Ci si chiedeva, quindi, se il modello basato sulla maggiore rappresentativi-
tà presunta – adottato, oltre che dallo Statuto (ovviamente nella versione pre-
referendaria), anche da altre disposizioni, pur se in una logica non sistematica
– fosse adeguato allo scopo e in che termini si ponesse di fronte al criterio, di
derivazione costituzionale, che fa coincidere, quanto alla funzione contrattuale,
da considerare “tipica”, «il modello di rappresentanza […] con quello di rappre-
sentatività».
Ecco, su questo tema, e sulla percorribilità di strade diverse per il raggiun-
gimento di un equilibrio legislativo-sindacale, credo sia il caso di soffermarsi:
anche (e soprattutto) alla luce delle vicende – sia politico-legislative, sia endo-
sindacali – che si sono susseguite negli anni ed i cui effetti, oggi, sono al primo
posto nella lista dei (non pochi) problemi che afiggono i giuslavoristi.

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