Rapporti con altre fattispecie di reato

• Autore: Antonio Maria La Scala - Nicola Gazzilli
• Pagine: 33-37

CAPITOLO TERZO

RAPPORTI CON ALTRE FATTISPECIE

DI REATO

3.1 Infedeltà patrimoniale e appropriazione indebita

Di particolare interesse si presenta il rapporto che intercorre tra i

reati di infedeltà patrimoniale e di appropriazione indebita.

Quest’ultimo delitto è contemplato dall’art. 646 c.p., che punisce

chi, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria del

denaro o della cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il

possesso.

Le due figure di reato in esame si differenziano perché presuppo-

sto dell’infedeltà patrimoniale è la presenza di un conflitto di interes-

si tra i soggetti attivi e la società, per cui viene sanzionato qualsiasi

atto di gestione che persegua un interesse confliggente con quello

sociale, qualunque sia il suo oggetto, mentre l’appropriazione inde-

bita, oltre a poter avere ad oggetto solo denaro o altra cosa mobile, si

caratterizza per l’assenza di un autonomo e preesistente conflitto di

interessi tra il soggetto agente e la persona offesa121.

La dottrina prevalente inquadra il rapporto tra i due reati in esame

in termini di specialità122: il delitto di infedeltà patrimoniale presenta

degli elementi specializzandi rispetto al delitto di appropriazione in-

debita, quali la qualifica di reato proprio degli amministratori, la ne-

cessità di una situazione di conflitto di interessi come presupposto

121 Cass. pen., sez. II, 03.12.2009, in Riv. pen., 2010, 6, 627.

122 In senso critico v. CALÒ, Infedeltà patrimoniale e appropriazione indebita: un pro-

blema di delimitazione reciproca, in Riv. it. dir. e proc. pen., 2006, 1091 ss, secondo cui le

norme sono poste tra loro in rapporto di eterogeneità: ciascuna copre, infatti, un’area auto-

noma di illiceità penale.