Qualche riflessione sui dati relativi agli sfratti diffusi dal Ministero dell'interno

AutorePaolo Scalettaris
Pagine11-13
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dott
Arch. loc. e cond. 1/2013
DOTTRINA
QUALCHE RIFLESSIONE SUI
DATI RELATIVI AGLI SFRATTI
DIFFUSI DAL MINISTERO
DELL’INTERNO
di Paolo Scalettaris
Il Ministero dell’interno ha recentemente comunicato i
dati relativi agli sfratti per le locazioni abitative nell’anno
2011 (dati che erano stati anticipati alla stampa ed ai
mezzi di comunicazione da alcuni sindacati inquilini).
1. I dati in questione (che sono stati raccolti sulla base
di rilevazioni su scala provinciale) possono essere sinte-
tizzati come segue:
- complessivamente nell’anno 2011 sono stati emessi
63.846 provvedimenti di sfratto;
- complessivamente nell’anno 2011 vi sono state
123.914 richieste di esecuzione presentate all’Uff‌iciale
Giudiziario;
- complessivamente nell’anno 2011 sono stati eseguiti
con l’intervento dell’Uff‌icio Giudiziario 28.741 sfratti. Tali
dati richiedono alcune considerazioni .
2. Va premesso che i dati anzidetti sono riferiti a tre
diverse fattispecie:
1) ai “provvedimenti di sfratto emessi”;
2) alle “richieste di esecuzione”;
3) agli “sfratti effettivamente eseguiti”. Con riguardo
alla prima categoria – quella dei “provvedimenti di sfratto
emessi” – va notato che all’interno di questa viene operata
una ulteriore distinzione tra le seguenti tre tipologie di
provvedimento: a) provvedimenti basati sulla necessità
del locatore;
b) provvedimenti basati sulla f‌inita locazione;
c) provvedimenti basati sulla morosità/altra causa.
3. Consideriamo innanzitutto la categoria degli sfratti
basati sulla “necessità del locatore”.
Va detto subito che la categoria in questione risulta
essere frutto di un vero e proprio errore. Ciò dal momento
che la fattispecie indicata (lo sfratto per necessità del
locatore) attualmente è inesistente non essendo prevista
da alcuna norma di legge. L’ipotesi del rilascio per ne-
cessità del locatore era infatti prevista dalla legislazione
vincolistica vigente prima della legge sull’equo canone (L.
372/98) ed era stata poi prevista da quest’ultima legge, ma
solamente per il periodo di applicazione del regime tran-
sitorio. Cessato tale periodo l’ipotesi del rilascio per ne-
cessità del locatore è venuta def‌initivamente meno: sono
oramai trent’anni che gli sfratti per necessità del locatore
non esistono più. Ciò premesso, va sottolineato peraltro
come la presenza nella tabella predisposta dal Ministe-
ro dell’interno dell’ipotesi del provvedimento di rilascio
per necessità del locatore dia luogo a equivoci ed errori.
È chiaro che il dato relativo ai provvedimenti di sfratto
emessi per necessità del locatore dovrebbe corrispondere
– in quanto relativo ad una fattispecie inesistente – al nu-
mero “0”. Sta di fatto che anche se nella stragrande mag-
gioranza delle province il dato in questione indica appunto
il numero 0, in alcune province vi è invece l’indicazione di
un numero (in alcuni casi niente affatto trascurabile) di
provvedimenti corrispondenti alla fattispecie indicata. Si
veda per esempio il caso di Savona: in questa provincia
viene segnalata l’emissione di ben 133 sfratti per necessità
del locatore, tra città e provincia; si veda anche il caso di
Varese, ove vengono indicati complessivamente, tra città
e provincia, ben 112 sfratti per necessità del locatore. Ciò
deriva certamente dal fatto che coloro i quali hanno rac-
colto e comunicato i dati in tali province hanno ritenuto
– probabilmente sulla base della considerazione che il
fatto che la “griglia” dei provvedimenti predisposta dal Mi-
nistero prevedesse la tipologia dello sfratto per necessità
del locatore dovesse avere un senso ed un signif‌icato – di
indicare quali sfratti per necessità del locatore ipotesi di
sfratto di natura diversa, ritenute – sulla base di opinioni
e valutazioni soggettive del singolo operatore, opinioni e
valutazioni peraltro non note – in qualche modo ricondu-
cibili alla (si ripete: in realtà inesistente) tipologia pre-
vista dalla griglia in questione. Il che costituisce già un
elemento di confusione e nebulosità.
Va poi sottolineato che il risultato che da ciò deriva
è che complessivamente il dato relativo agli “sfratti per
necessità del locatore” è un dato che è comunque presente
nella tabella ancorché costituito da un dato molto mode-
sto (il numero complessivo è di 832 su oltre 63.000 prov-
vedimenti emessi). Ciò ha certamente effetti fuorvianti e
distorsivi sulla valutazione delle risultanze dell’indagine.
Per un verso infatti il fatto che nella tipologia dei provve-
dimenti di sfratto sia presente l’indicazione dello sfratto
per necessità del locatore ha l’effetto di orientare in modo
errato le considerazioni relativamente al complesso dei
dati in esame: la presenza di tale ipotesi nel questionario
predisposto dal Ministero porta a pensare che le altre
ipotesi di provvedimento di rilascio (f‌inita locazione; mo-
rosità e altra causa), non corrispondendo ad una necessità
del locatore, siano – in f‌ine dei conti – ipotesi meritevoli
di minore tutela e considerazione. Per altro verso il fatto
poi che il numero indicato per gli sfratti per necessità sia
comunque un numero assai modesto può dare luogo ad
ulteriori errori di valutazione portando il lettore a pensare
che le ipotesi di richiesta di rilascio che derivino da una
necessità del locatore siano ipotesi assolutamente minime
rispetto al totale (complessivamente – come si è già detto
– 832 su un totale di 63.846 provvedimenti, in base ai dati
della tabella in esame). Da sottolineare invece che – pro-
prio perché il nostro ordinamento non conosce oramai più
la categoria dello sfratto per necessità del locatore – sul
piano concreto il locatore che abbia necessità di disporre
dell’immobile locato deve necessariamente fare ricorso

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