Protezione dei dati personali e diritti della persona» L'esempio della Spagna in Europa

AutoreAntonio Cammelli
CaricaPrimo ricercatore del cnr presso l'Istituto per la documentazione giuridica.
Pagine45-78

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@1. Una legge organica a tutela dei diritti personali

La tempestività con cui la Spagna è giunta a regolamentare per legge la tutela dei dati personali è strettamente correlata alla giovinezza costituzionale di questo Paese che si fonda, infatti, sul testo del 1978 che, all'art. 18.4 afferma testualmente: la ley limitard el uso de la informatica para garantizar el honor y la intimidad personal y familiar de los dudadanos y el pieno ejerdcio de su derecho,

A distanza di quattordici anni questa indicazione della giovane costituzione spagnola ha trovato conferma nella Ley Organica de Reguladón del Tratamiento Automatizado de Datos Personales, indicata, anche in questa sede, come lortad, promulgata solennemente dal Re Juan Carlos il 29 ottobre 1992. Come si può notare, già nel 1978 il costituente spagnolo sentiva Yesigenza di disciplinare Fuso elettronico delle informazioni personali inquadrandolo nella più ampia sfera del rispetto dei diritti e delle libertà della persona.

Nonostante che la Spagna sia dopo il Portogallo il secondo Paese nel riconoscere costituzionalmente la necessità di una protezione delle persone di fronte al rischio informatico, il riconoscimento legislativo arriva dopo che molti altri Paesi hanno operato con leggi al riguardo: tanto per citare alcuni Paesi europei troviamo la Svezia nel 1973, la Repubblica federale tedesca nel 1977 e, tanto per limitarsi all'Europa, nel 1978 la Francia con Danimarca, Norvegia ed Austria e nel 1979 il Lussemburgo.

La Lortad, ha avuto alcune anticipazioni legislative ben prima della sua promulgazione: vi sono state infatti altre leggi che hanno cercato di fronteggiare, più o meno direttamente, i pericoli più volte denunciati di protezione insufficiente rispetto alle tecnologie informatiche documentarie. An-Page 46 tecedente alla Lortad c'è tutta una serie di testi legislativi fra i quali ricordiamo la legge 62I78 sulla protezione dei diritti personali, la legge 48I78 che modifica una precedente norma del '68 sul segreto di stato, la legge organica del 1I1982 sulla protezione civile del diritto d'onore riguardo la propria intimità personale, familiare; inoltre possiamo annoverare a questo riguardo la legge organica 3I86 in tema di salute pubblica, la legge 12I89 sulla funzione statistica pubblica. La Spagna ha ratificato nel corso del tempo convenzioni che in qualche modo si correlano al tema trattato: ricordiamo la convenzione del 1950 sulla protezione dei diritti umani e, soprattutto la convenzione di Strasburgo del 1981 ratificata dal governo spagnolo il 27 gennaio 1984, quest'ultimo può essere considerato il testo di riferimento di tutta la normativa europea sulla protezione dei dati personali1.

L'aspetto che più si rileva come caratteristico e peculiare nell'impiego delle nuove tecnologie informatiche è la velocizzazione dei tempi e l'esattezza ed affidabilità delle procedure che però debbono presupporre una base di dati corretta alle spalle come ulteriore garanzia del trattamento automatico delle informazioni. Ciò è importante ed essenziale se si considera che nei prossimi anni, nella maggior parte dei Paesi sviluppati, più della metà della popolazione attiva avrà una occupazione che dipenderà, in qualche misura, dall'informatica. Anche attualmente sia nella sfera della vita privata quanto in quella ufficiale di relazione poche sono le situazioni correnti che non abbiano come protagonista un calcolatore.

Resta del tutto evidente che ìa stessa rilevanza del fenomeno informatico pone precisi aspetti sociologici riferiti all'impatto dello strumento nel vivere quotidiano. Fra questi anche i pericoli che riguardando una attività umana generalizzata finiscono per arrivare a violare i diritti dell'uomo su due ambiti: da un lato la possibile violazione della sua intimità personale, dall'altro i pericoli relativi al sistema di garanzie e contrappesi che caratterizza uno stato di diritto.

I pericoli derivanti da un distorto uso dello strumento informatico nella società possono essere, schematizzando, di due tipi: a livello personale un attacco alle libertà individuali e, su un piano politico, un attacco all'organizzazione politica di uno stato di diritto che si fonda, soprattutto, sulla difesa di tali libertà e diritti inalienabili. L'attacco può venire da una banca di dati combinata con un potente sistema di diffusione delle informazioniPage 47 capace non solo di archiviare, classificare, gestire una massa di dati impensabile per qualunque mente umana ma, in grado, come abbiamo visto, di diffondere le informazioni-e di connettersi con sistemi informativi periferici. Rispetto a questo quadro giova ricordare che il calcolatore è ora in grado di offrire informazioni elaborate in tempo reale con una evidente modificazione di abitudini e costumi consolidati. Innanzitutto come conseguenza potrebbe verificarsi un cambiamento della gestione lavorativa, ma soprattutto, un ferreo regime di controllo effettivo dal momento che le informazioni disponibili possono, in combinazione d'uso, pregiudicare i diritti di una persona dal momento che quest'ultima, può essere definita e valutata da più combinazioni di dati pur eterogenei: le malattie avute da piccole, la sua storia lavorativa, Ì dati economici, i possessi e così via, tanto per citare alcuni esempi, possono fissare un quadro dell'individuo che può costituire obiettivo ostacolo alla ricerca di un posto di lavoro, ad esempio, o comunque può avvenire che la combinazione di dati dia risultati non coincidenti con la personalità in questione.

A questo quadro già di per sé abbastanza insidioso per le libertà individuali si potrebbe aggiungere il rischio di una eccessiva dipendenza sociale e politica dai sistemi informativi. Dal momento che quest'ultimi sono in mano ad un numero ristretto di persone è assai intuitivo che l'informazione, soprattutto questo tipo di informazione è potere e lo sarà sempre di più nel prosieguo dello sviluppo tecnologico.

Di fronte a questo potenziale attacco all'intimità personale, che può essere portato dallo stesso Stato, nasce il diritto all'autodeterminazione informativa laddove il cittadino è l'arbitro che deve decidere quali informazioni personali dare allo Stato.

L'Habeas data è lo strumento per salvaguardare la libertà della persona nella sfera informatica nei Paesi a più alto sviluppo tecnologico poiché mira al riconoscimento del diritto alla libertà informatica ed alla facoltà di autodeterminazione in ambito informativo. L'individuo deve avere la facoltà di conoscere e controllare le informazioni che lo riguardano utilizzate in banche dati automatizzate. Come si può facilmente notare un uso distorto del supporto informatico può produrre gravi squilibri e disparità tra uguali, producendo una schiera di emarginati tra coloro che non hanno accesso al potere informatico o comunque non vedono salvaguardato il diritto all'informazione. Una società sviluppata non solo tecnologicamente ma anche civilmente deve sempre poter far fronte alle nuove necessità democratiche ed essere sensibile a quei valori fondamentali che vanno comunque, di volta in volta, precisati con una produzione normativa sempre tesa a proteggere le libertà individuali da qualunque pericolo le minacci.Page 48

La protezione dei dati personali costituisce un criterio di valutazione e di legittimazione democratica dei Paesi tecnologicamente più sviluppati. Seguendo la teoria giuridica e la giurisprudenza degli Stati di diritto più avanzati, il temine «protezione dei dati» non significa una protezione meccanica dei dati in sé, bensì delle persone cui fanno riferimento. Per questi motivi anche la legge organica spagnola mira alla protezione della persona mediante la sicurezza, l'affidabilità ed il buon uso dei dati a lei inerenti. Una buona legge in questo senso può essere un fattore di riequilibno tra il rispetto dei diritti delle persone e la valutazione delle nuove tecnologie che devono essere disponibili e fruibili, in piena sicurezza, dalle comunità dei nostri Paesi. Le disposizioni della legge spagnola mirano, nell'intenzione del legislatore, a confrontarsi con l'uso di una tecnologia sempre più sofisticata non solo nell'ottica difensiva di porre dei limiti all'uso dell'informatica, ma riaffermando il principio che queste nuove tecnologie sono considerate ormai indispensabili allo sviluppo dell'umanità. Da tale presupposto si deve partire per cercare di ridefinire i diritti della persona per una crescita culturale e democratica delle nostre comunità; II tutto nella prospettiva, più volte riaffermata, da parte del giurista, di essere messo in grado di padroneggiare sempre la tecnologia per sempre meglio aderire ai presupposti naturali dell'attività giuridica.

La Lortad colma, nonostante tutti gli altri testi legislativi prima ricordati, una vistosa lacuna legislativa dell'ordinamento spagnolo e vuoi essere, pur con tutti i problemi cui accenneremo successivamente, un testo legislativo completo che svolge un preciso mandato costituzionale di protezione della persona. Sul piano operativo non possono passare sotto silenzio anche i ricorsi di incostituzionalità che la legge ha provocato da parte del difensore civico, del parlamento catalano e, su un versante più polìtico, da parte del gruppo parlamentare del partito popolare che, nel frattempo, è diventato il partito di maggioranza relativa nelle elezioni politiche svoltesi il 3 marzo 1996.

Pur con le differenti finalità che i ricorsi perseguono si può tuttavia notare che un loro punto di contatto è rappresentato dalle numerose eccezioni dei diritti riguardanti l'informazione, l'accesso, la rettifica e la cancellazione dei dati personali negli archivi pubblici. Certamente il parlamento catalano pone maggiormente l'accento sulla centralizzazione degli organi statali di controllo che rischiano di limitare i diritti acquisiti costituzionalmente dalle comunità autonome. Per quanto siamo andati dicendo in questa prima panoramica, possiamo affermare che la Lortad è...

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