La prospettiva tecnologica

AutoreSergio Ortino
Occupazione dell'autoreProfessore ordinario di diritto dell’economia, Università di Firenze
Pagine147-194

Page 147

@1. Precisazioni terminologiche

1.1. Questo studio è volto a convalidare l'ipotesi secondo cui le tecnologie adottate nel corso della nostra evoluzione formano sistemi complessi capaci di riflettere le loro proprietà all'interno di tutti gli altri settori della vita, sia sociale che individuale. Poiché attribuisco all'espressione 'tecnologia' un significato molto più ampio di quello generalmente accolto dall'uso comune, è necessario premettere alcuni chiarimenti terminologici e concettuali riguardantiPage 148 la nozione di tecnologia, essenziali per fugare facili e comprensibili equivoci che potrebbero nascere durante la lettura di questo libro.

In primo luogo già la scelta del termine in sé per indicare qualcosa di preciso su cui basare un'intera ricerca, potrebbe apparire delle meno felici stante il fatto che, nell'uso corrente, l'espressione tecnologia è priva di un significato chiaro e univoco. In verità in questa materia resta ancora sostanzialmente valido il giudizio che Donald S. L. Cardwell esprimeva agli inizi degli anni '70 del secolo scorso circa l'uso acritico dell'espressione tecnologia, dal momento che persiste ancora oggi la deprecabile tendenza della maggior parte dei saggisti e osservatori della realtà odierna di non farsi carico della definizione dei termini da loro usati1. A queste incertezze terminologiche di carattere generale si deve aggiunge il fatto che in questo contesto estendo il significato di tecnologia fino a ricomprendere fenomeni che di solito sono inseriti in altre categorie concettuali. Vediamo in breve di riassumere il quadro di insieme di questa problematica, al fine di chiarire nel modo migliore i ter- mini della questione.

Si può anzitutto notare che l'espressione tecnologia viene usata di solito in riferimento alla diretta applicazione nei confronti della natura e alla diretta produzione di beni materiali tipici dell'era moderna, caratterizzata da un impiego sempre più rilevante di strumenti e macchine di varia natura. Tuttavia, poiché le ricerche archeologiche, paleontologiche e antropologiche del secolo scorso hanno ampiamente dimostrato che l'uso di strumenti da parte dell'uomo non ha riguardato soltanto la storia antica e la storia moderna, ma anche la preistoria, è invalso l'uso di estendere il termine tecnologia non soltanto all'antichità, ma anche a quei periodi più remoti dell'umanità risalenti fino a circa 3-2 maf, allorché le prime specie umane iniziarono a costruire utensili con materiali capaci di resistere alla prova del tempo e quindi di dare testimonianza delle abilità manuali e intellettive di questi nostri progenitori. Questo ampliamento ha però fatto nascere il dubbio che si fosse confusa la tecnica con la tecnologia, attribuendo al passato una disciplina di fare le cose che ancora non esisteva. Si pone quindi l'esigenza di vedere se tecnica e tecnologia si debbano riferire a due realtà diverse.

Sotto un profilo letterale tecnologia significa trasformare l'abilità artigianale di raggiungere un determinato fine sapendo servirsi dei mezzi necessari (téchne), in conoscenza organizzata e sistematica (logos). Si può quindi definire tecnologia l'impiego della conoscenza al fine di specificare nei dettagli i modi di fare le cose in maniera riproducibile. Mentre la tecnica, l'arte di fare certe cose, ovvero arte pratica, è sempre esistita da oltre due milioni di anni, si ritiene comunemente che la tecnologia sia nata grazie alla fondazione, nella prima metà del '700, delle prime scuole tecniche in Europa e alla pubblicazione, nella seconda metà del '700, della Encyclopédie di Diderot e D'Alembert (non ebbe la stessa fortuna la grande enciclopedia tecnica Thien Page 149 kung khai wu scritta in Cina nel 1637 da Sung Ying Hsing, soprannominato il Diderot cinese)2.

In questo studio si considera tuttavia la creazione e l'utilizzazione di strumenti da parte dell'uomo un fenomeno unitario in tutto l'arco della sua evoluzione, non ritenendo utile distinguere le due espressioni a seconda dell'epoca storica e a seconda dei due diversi significati. Il fatto che a un certo punto della nostra evoluzione la tecnica abbia potuto approfittare di sistemi di apprendimento e di trasmissione di informazione più rapidi ed efficienti, atti a potenziarne la diffusione e lo sviluppo, non deve far passare in secondo piano la caratteristica fondamentale che ha sempre accompagnato l'evoluzione umana fin dal suo sorgere 3-2 maf: quella di aggiungere consa pevolmente e razionalmente alla realtà esistente nuovi strumenti capaci di perseguire nuovi obiettivi, creare nuovi scenari, varare nuovi progetti, realizzare nuove opere. Sotto questa prospettiva la differenza tra tecnica e tecnologia evidenzia, ai fini di questa ricerca, un aspetto del tutto secondario.

La ragione poi della scelta del termine tecnologia, piuttosto che concettuale, potrebbe apparire pragmatica, in conseguenza dell'uso corrente che oramai conosce questa espressione in un mondo dominato dalla tecnologia. In particolare la scelta avrebbe potuto dipendere dal fatto di essere oggi costretti a un uso improprio, oramai di gran lunga prevalente, introdotto nella lingua inglese agli inizi del XVII secolo e diffusosi nelle altre lingue per il maggior peso scientifico che l'inglese ha acquisito in questi ultimi secoli3.

Ma invero la scelta univoca del termine tecnologia si connette a una ragione di natura sostanziale di particolare rilevanza per questo studio. Come si cercherà di evidenziare più avanti in modo dettagliato, dietro la creazione da parte dell'uomo di ogni strumento, anche degli utensili delle epoche più remote, esiste un qualcosa di analogo a un procedimento logico, sistematico, razionale, che sarà poi manifestato chiaramente in forma scritta soltanto a cominciare da qualche secolo fa. L'utensile quindi deve essere sempre e ovunque considerato come un "logos" realizzato.

Ricorda a questo proposito il più illustre antropologo del XX secolo: "Per fabbricare un efficace utensile in pietra tagliata non basta battere su un sasso finché si scheggia; ce ne siamo ben accorti il giorno in cui si è cercato di riprodurre i principali tipi di utensili preistorici"4. Infatti, anche osservando la stessa tecnica tra gli indigeni che la posseggono ancora, si è scoperto che la produzione di questi utensili richiede una quantità di nozioni sulla natura e di abilità manuali specifiche, idonee a seguire rigorosamente vere e proprie procedure prestabilite5. Page 150 Scrive a questo proposito l'archeologo e paleontologo André Leroi-Gourhan:

Ma gli urti inferti a caso possono essere concepiti solo dal cervello di uno studioso che immagini l'uomo primitivo una specie di semiscimmia ancora priva di esperienza che si diverte a conquistare il titolo di primo uomo assestando colpi intorno a sé, con gli occhi riparati da una delle mani di recente liberate dalla marcia. Ricollocato in un'ottica biologica e paleontologica a un tempo, il problema si presenta molto diverso6.

1.2. Ai fini di una esatta corrispondenza tra il termine tecnologia e il fenomeno sotteso in questo studio, è fondamentale tenere presente il significato etimologico del termine greco (Termine a Pdf). I molteplici significati che questa parola contiene (arte, destrezza, abilità, competenza e, in particolare, perfezione nelle arti, siano esse meccaniche, industriali, commerciali o intellettuali, come l'arte delle previsioni, del governo, del dire, la grammatica, l'arte poetica)7, sono stati qui attribuiti tutti al termine tecnologia. In sostanza questo studio compie esattamente il cammino inverso a quello seguito finora nei confronti del termine tecnica. Anziché restringere soltanto alle produzioni materiali l'originario ampio significato etimologico della parola greca (Termine a Pdf), si è vice- versa esteso il significato di tecnologia a tutte le tecniche, antiche e moderne, materiali e immateriali, concrete e spirituali, in modo da creare una sorta di contenitore unico atto a dare continuità e omogeneità sostanziale tra la parola greca dell'epoca antica e l'uso della parola tecnologia dell'epoca moderna. In particolare quindi la tecnologia nel presente studio si riferisce anche ai comportamenti dell'uomo verso l'uomo, che vanno tra l'altro dalle tecniche economiche, alle tecniche giuridiche, alle tecniche filosofiche, e alle tecniche religiose per gli aspetti sociali che queste tecniche contengono.

Ciò significa che gli strumenti qui considerati sono di ogni tipo, non soltanto gli utensili più propriamente materiali come la ruota o l'automobile, ma anche gli strumenti intangibili dell'ambito spirituale ovvero immateriale, come ad esempio il linguaggio o la musica. In questo contesto quindi la tecnica non si esaurisce nel lavoro di Homo faber in senso stretto, ma comprende anche le opere immateriali di Homo ludens, Homo religiosus, Homo historicus, Homo sapiens. A questo proposito lo storico della scienza Alexandre Koyré notava come sarebbe auspicabile considerare unitariamente i termini parola e utensile, anziché contrapporli come si è solito fare8. Page 151

Conferma questa interpretazione unitaria del termine il fatto che la specificità delle tecnologie è anche di aver inventato vere e proprie nuove funzioni, di avere cioè non soltanto amplificato, ma anche aumentato le funzioni naturali con una miriade oramai infinita di funzioni nuove artificiali. Le "estensioni dell'uomo" cioè devono intendersi in senso molto ampio con riferimento non soltanto al prolungamento degli organi anatomici del corpo. A questo proposito è sufficiente pensare a una delle prime funzioni svolte dalla lavorazione della pietra, quella di tagliare, che non può essere considerata un vero e proprio prolungamento dei denti, capaci di lacerare, o delle unghie, capaci di graffiare o strappare; viceversa la ruota può essere considerata in senso vero e proprio un prolungamento della funzione del piede di muoversi sul terreno9. La distinzione in questione non ha qui rilevanza, stante...

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