Modalita' e termini per la presentazione di proposte progettuali da finanziare nell'ambito dell'Iniziativa Comunitaria EQUAL Azione 3 - II fase.

Fanno parte integrante e sostanziale del presente avviso i documenti di seguito elencati, disponibili sul sito internet www.equalitalia.it e presso gli uffici indicati al paragrafo 6.12:

- l'articolazione degli importi massimi da destinare alle PS (cfr. allegato 1), calcolati sulla base della formula esplicitata al successivo paragrafo 7;

- lo schema di domanda di ammissione (cfr. allegato 2);

- il modello di Piano di lavoro;

- il documento «l'Azione 3 II fase in Italia - Documento strategico»;

- il Disciplinare per lo svolgimento dell'Azione 3 II fase.

Il presente avviso fa riferimento diretto alle seguenti fonti normative:

* il Regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio del 21 giugno 1999 recante disposizioni generali sui Fondi strutturali;

* il Regolamento (CE) n. 1784/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 luglio 1999 relativo al Fondo Sociale Europeo;

* il Regolamento (CE) n. 1159/2000 relativo alle azioni informative e pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei Fondi strutturali;

* il Regolamento (CE) n. 438/2001 della Commissione del 2 marzo 2001 recante modalita' di applicazione del Regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio per quanto riguarda i sistemi di gestione e di controllo dei contributi concessi nell'ambito dei Fondi strutturali e le modifiche apportate dal Regolamento (CE) n. 2355/2002;

* il Regolamento (CE) n. 448/2004 della Commissione del 10 marzo 2004 che modifica il Regolamento (CE) n. 1685/2000 recante disposizioni di applicazione del Regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio per quanto riguarda l'ammissibilita' delle spese concernenti le operazioni cofinanziate dai Fondi strutturali e che revoca il Regolamento (CE) n. 1145/2003;

* la Comunicazione della Commissione europea n. C(2003)840 che stabilisce gli orientamenti dell'Iniziativa Comunitaria EQUAL per la II fase, relativa alla cooperazione transnazionale per promuovere nuove pratiche di lotta alle discriminazioni e alle disuguaglianze di ogni tipo in relazione al mercato del lavoro;

* la Decisione della Commissione C(2004)3551 recante approvazione, nella forma di Documento unico di programmazione (DOCUP), del programma di Iniziativa comunitaria EQUAL per la lotta contro le discriminazioni e le disuguaglianze in relazione al mercato del lavoro in Italia;

* la Deliberazione del 22 giugno 2000 del CIPE, che definisce le quote di cofinanziamento pubblico nazionale per i programmi di Iniziativa comunitaria EQUAL, INTERREG III, LEADER + e URBAN II, relativi al periodo 2000-2006.

Premessa: La strategia italiana di Mainstreaming in EQUAL.

Nella strategia italiana per l'attuazione dell'Iniziativa Comunitaria EQUAL, il mainstreaming si configura come un processo che concorre ad orientare la programmazione e l'azione dell'Autorita' di Gestione, degli Organismi Intermedi e dei Partenariati di Sviluppo, in conformita' con quanto indicato nella Comunicazione sugli orientamenti per la seconda fase:

l'integrazione e l'inserimento di nuove idee e impostazioni nelle politiche e nella prassi rappresentano una sfida. Per favorire questo processo, EQUAL fornisce strutture e strumenti, ma in definitiva spetta a ciascun partenariato di sviluppo, a ciascuno Stato membro e alla Commissione europea fornire le prove di alternative efficaci, efficienti e pertinenti nella definizione di politiche occupazionali favorevoli all'inserimento, che si possano applicare su vasta scala in tutti gli Stati membri.

Queste attivita' non dovrebbero essere limitate alla diffusione di risultati, che rappresenta soltanto una fase del processo d'integrazione. L'iniziativa EQUAL favorisce l'elaborazione di politiche efficaci, individuando in loco cio' che funziona e cio' che non funziona e facendo in modo che tutti i partecipanti possano ricavarne un insegnamento. (...) Per ottenere un impatto massimo, i risultati devono essere analizzati, raffrontati e diffusi sia negli Stati membri che nell'insieme dell'Unione. Come in qualsiasi esperimento di laboratorio, i risultati devono essere rapportati a un contesto (economico, politico, culturale e organizzativo) piu' ampio per essere affidabili. I risultati di EQUAL devono far parte dell'impostazione sistematica di altre politiche e programmi, realizzati a livello locale, regionale, nazionale ed europeo.

Al raggiungimento di questi risultati di impatto sui sistemi, in Italia contribuiscono anche le attivita' di supporto tecnico, il monitoraggio qualitativo e le azioni di mainstreaming europeo svolte con il contributo delle Assistenze tecniche nazionali.

In coerenza con il percorso di programmazione dell'Iniziativa, l'azione di mainstreaming delle PS si deve sviluppare sui temi prioritari indicati nel DOCUP grazie al supporto di Reti Tematiche organizzate a livello nazionale e gestite da Comitati di Pilotaggio ai quali partecipano l'Autorita' di Gestione, rappresentanti delle Regioni/PA, il Coordinamento delle Regioni e le Assistenze tecniche. I Comitati, cosi' concepiti, contribuiscono a valorizzare le specificita' territoriali dell'Iniziativa attraverso la partecipazione attiva degli Organismi Intermedi e ad incidere organicamente sulle politiche ordinarie e sui sistemi.

Il processo di definizione dei temi prioritari segue una logica discendente (top-down) che deve essere integrata dal contributo dei Partenariati di Sviluppo, costituitisi in cordate, sulla base di interessi e obiettivi condivisi che saranno articolati in un Piano di lavoro comune.

I Piani di lavoro devono essere coerenti con quanto gia' previsto nei progetti di Azione 2 evidenziando il valore aggiunto delle attivita' di mainstreaming nell'Azione 3.

Dallo sviluppo dei Piani di lavoro si attende che emergano contributi innovativi per il sistema Paese, derivanti da un'interazione operativa tra le PS e dal loro rapporto privilegiato con i territori e i settori di sperimentazione (approccio ascendente o bottom-up).

Le Reti Tematiche si configurano come luogo di raccordo tra questi due percorsi, ascendente e discendente, in cui le PS, aggregate in cordate, impostano e sviluppano le attivita' di mainstreaming, anche con il supporto degli strumenti programmatici e operativi messi a punto in base ad un programma di lavoro che verra' predisposto dai Comitati di Pilotaggio. Le Reti dovranno sollecitare e accogliere contributi di quegli attori esterni all'Iniziativa capaci di incidere effettivamente sulle politiche e prassi di riferimento ai vari livelli istituzionali.

Le modalita' organizzative delle Reti Tematiche sono meglio specificate nel documento «Linee guida per la...

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