A proposito del dono dei Danai: Corte di Giustizia, diritto di sciopero, ordinamento italiano

AutoreFranca Borgogelli
Pagine69-73
A proposito del dono dei Danai: Corte di Giustizia,
diritto di sciopero, ordinamento italiano
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1. La metafora del cavallo di Troia, utilizzata da Bruno Veneziani (in un Sag-
gio pubblicato nella Rivista giuridica del lavoro) per commentare le sentenze
emanate nel 2008 dalla Corte di Giustizia europea in materia di diritti sociali
collettivi, rappresenta in una sintesi efcace i molteplici problemi sollevati da
quelle pronunce; e in particolare i timori espressi in dottrina circa le possibili
conseguenze per gli ordinamenti nazionali del “pur apprezzabile e atteso rico-
noscimento esplicito del “diritto di azione collettiva” e dunque anche del diritto
di sciopero” (p. 295). Timori che hanno avuto un riscontro nella decisione della
Corte del lavoro svedese del dicembre 2009 relativa al caso Laval, in cui trovano
conferma le congetture circa gli effetti potenziali di tale giurisprudenza e l’at-
tualità del rischio di pretese risarcitorie per una “responsabilità comunitaria” per
danni conseguente a scioperi “comunitariamente illegittimi” (O, 2009,
L F, 2011).
La suggestione offerta dalla metafora può essere riferita ai ‘pericoli’ che
sembrano prospettarsi oggi per il diritto di sciopero nell’ordinamento italiano,
da collegare ad alcune affermazioni contenute in quelle decisioni, poste in rilievo
e analizzate nel Saggio citato. Ci si riferisce all’interpretazione giurisdiziona-
le dell’art. 40 Cost. e alle possibili scelte del legislatore, dopo che la Corte di
Giustizia, nella veste di “giudice costituzionale”, ovvero di “giudice che deve
assicurare la tenuta dell’intero edicio normativo posto a presidio dell’area del
libero mercato europeo bilanciandone principi e valori cd. fondamentali” (V-
, 2008, 298), ha indicato criteri di contemperamento tra diritto di sciopero
e diritti di libertà economica che paiono alquanto lontani da quelli a cui ci ha
abituato la tradizione costituzionale italiana.
In altri termini, se “Il dono elargito è parte di una “losoa” giudiziaria che
(…) non appare sempre in sintonia con la reale intima essenza del diritto, con
le sue nalità e soprattutto con il suo modo di comporsi nell’architettura delle
relazioni nazionali” (I., 2008, 300), ci si chiede con preoccupazione quali effetti
possano derivarne sui piani giuridico e politico per la disciplina italiana del diritto
di sciopero, considerati, nel particolare contesto attuale, gli spazi lasciati all’inter-
vento dell’interprete e del legislatore dall’ambigua formula costituzionale.
2. Per quanto concerne gli effetti giuridici, i timori concernono le conseguen-
ze sulla congurazione del diritto di sciopero – derivanti dall’“attività denitoria

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