Promissory estoppel liability: I rimedi

AutorePaolo Pardolesi
Pagine85-112
PROMISSORY ESTOPPEL LIABILITY: I RIMEDI
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CAPITOLO SECONDO
PROMISSORY ESTOPPEL LIABILITY: I RIMEDI
SOMMARIO: 1. Quale rimedio in caso di violazione della Section 90? - 2. La solu-
zione dei reliance damages. - 3. La soluzione degli expectation damages.
1. Quale rimedio in caso di violazione della Section 90?
Si è sin qui inteso delineare il background evolutivo al di qua
e al di là della Manica, nonché natura, funzione e, soprattutto, du-
plice anima che in via principale caratterizzano l’istituto in rasse-
gna. Conviene ora volgere la nostra attenzione alle effettive conse-
guenze rimediali connesse alla promissory estoppel liability: profi-
lo, questo, su cui è venuto appuntandosi, negli U.S., un acceso di-
battito1, cui non è certo estranea l’idea, tipica del common law, che
le tassonomie concettuali siano portato, neppure entusiasmante, dei
rimedi praticabili. Del resto, l’incertezza intorno al conceptual
core dell’istituto non poteva non riverberarsi sul versante più mar-
catamente rimediale: non a caso, i sostenitori del principio dell’af-
fidamento (i cd. reliance theorists) ritenevano imprescindibile che
le corti limitassero il ristoro del promissario al detrimento subito2;
mentre, adottando una posizione diametralmente opposta, l’orien-
tamento fondato sulla vincolatività della promessa (vale a dire, la
pattuglia dei promise theorists) spingeva nella direzione della con-
cessione del rimedio degli expectation damages3.
1 Cfr. G. MARINI, Promessa ed affidamento nel diritto dei contratti, Napoli,
1995, 72 ss., che non manca di enfatizzare la rilevanza del problema della quan-
tificazione del danno nell’ambito del promissory estoppel e coglie con sagacia la
grande tensione che anima il dibattito fra l’ala dell’ortodossia willinstoniana
(“favorevole alla vincolatività della promessa al suo full extent”) e quella “favo-
revole, invece, soltanto al risarcimento delle spese realmente subite a causa
dell’affidamento posto sulla promessa” (ossia i reliance damages).
2 Sul punto v. E. A. FARNSWORTH, Contracts, Boston, 1982, 96 ss.
3 In tal senso v., orientativamente, E. YORIO - S. THEL, The promissory
basis of section 90, 101 Yale L. J. 111 (1991), 166; D. A. FARBER - J. H.
MATHESON, Beyond promissory estoppel: contract law and the ‘invisible
handshake’, 52 U. Chi. L. Rev. 903 (1985).
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Prima di esaminare più dappresso tale dibattito, appare peral-
tro doveroso lumeggiare le coordinate entro cui esso si svolge e,
quindi, aprire una parentesi (volutamente succinta) sulla configu-
razione delle categorie rimediali operanti nel panorama giuridico
nord-americano.
Ancora all’inizio degli anni trenta il termine restitution veniva
evocato nel Restatement [First] of Contracts nell’accezione di
restoration (intesa come compensazione della parte vittima dell’ina-
dempimento). In altre parole, lungi dal presentare un qualche pun-
to di contatto con il concetto di unjust enrichment, il termine in
questione indicava la possibilità, concessa al promissario deluso,
di chiedere la restituzione della prestazione resa o, in mancanza,
dell’equivalente monetario. Solo con l’introduzione del Restate-
ment of Restitution si passa ad un’accezione notevolmente allarga-
ta, al punto da delineare i tratti di un rimedio generale per fronteg-
giare le ipotesi di arricchimento senza causa. Nonostante la portata
di tale novità concettuale, le difficoltà connesse all’effettiva indi-
viduazione del concetto di restitution inizieranno a diradarsi solo
quando – sul finire degli anni trenta – Fuller e Perdue assemblano
un sistema rimediale ‘concentrico’ (basato sulle innovative – al-
meno sotto il profilo strettamente positivo – figure dell’expectation,
reliance e restitution damages), in cui i restitutory damages avrebbe-
ro potuto eguagliare ma non superare i reliance damages, così co-
me questi ultimi non avrebbero potuto eccedere gli expectation
damages4.
L’idea di rimedi alternativi e concorrenti, d’altronde, si affer-
merà solo a partire dagli anni settanta, con l’elaborazione del
Restatement [Second] of Contracts. Infatti i tre rimedi, deposta la
rigidità schematica del modello di Fuller e Perdue, vengono pre-
sentati dagli estensori della nuova versione del Restatement come
strumenti alternativi e concorrenti, in grado di sovrapporsi l’uno
4 V. L. L. FULLER - W. R. PERDUE, The reliance interest in contract damages,
(1936) 46 Yale L. J. 52, 373. A tale proposito v. A. KULL, Disgorgement for
breach, the “restitution interest”, and the restatement of contracts, 79 Tex. L. Rev.
2021 (2001), 2037 S., che sottolinea come i “successive interests” vengano descritti
da Fuller in maniera tale da essere considerati ognuno come sottoinsieme di quello
seguente.

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