Criticità Privacy nel riuso dei dati pubblici

AutoreMauro Alovisio
CaricaAvvocato specializzato in diritto delle nuove tecnologie e protezione dei dati personali/privacy presso lo Staff legale dell'Università degli Studi di Torino
Pagine45-64
Criticità Privacy nel riuso dei dati pubblici
MAURO ALOV ISI O
SOMM ARI O:1. Protezione dei dati personali e riuso dei dati pubblici a livello europeo
– 2. Principi e regole, responsabilità in materia di protezione dei dati personali in
regime di riuso dei dati nell’ordinamento italiano – 3. Case study: riutilizzo dei dati
relativi agli studenti universitari – 4. Conclusioni
1. PROTE ZI ONE D EI DATI PER SON ALI E R IU SO DE I DATI PUBB LIC I A
LIV ELLO EURO PEO
La direttiva 98/2003/CE sul riutilizzo dei dati fa salva, nella sua neutra-
lità, l’applicabilità della direttiva in materia di protezione dei dati personali1
e specif‌ica nel Considerando 21 che: “La presente direttiva dovrebbe essere
attuata ed applicata nel pieno rispetto dei principi relativi alla protezione dei
dati personali ai sensi della direttiva 95/46/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 24 ottobre 1995, relativa alla tutela delle persone f‌isiche con
riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di
tali dati”.
L’art. 1, co. 4 della stessa direttiva sul riuso dei dati sottolinea che: “La
presente direttiva non pregiudica in alcun modo il livello di tutela delle per-
sone f‌isiche con riguardo al trattamento dei dati personali ai sensi delle di-
sposizioni di diritto comunitario e nazionale e non modif‌ica, in particolare,
i diritti e gli obblighi previsti dalla direttiva 95/46/CE”.
L’Autore è avvocato specializzato in diritto delle nuove tecnologie e protezione dei da-
ti personali/privacy presso lo Staff legale dell’Università degli Studi di Torino e collabora
con il Centro di ricerca NEXA del Politecnico di Torino (http://nexa.polito.it/) su Inter-
net e Società. Il presente contributo ha natura personale e non impegnativa per la Pubblica
Amministrazione di appartenenza, in quanto le considerazioni in esso esposte sono frutto
esclusivo del pensiero dell’autore.
1L. BOLO GNI NI, D. FU LCO (a cura di), Next Privacy, il futuro dei nostri dati nell’era di-
gitale, Etas, Milano 2010; p. 270; C.M. CAS CION E,Il riutilizzo dell’informazione del settore
pubblico, in “Il Diritto dell’informazione e dell’informatica”, 2005, n. 1, pp. 1-26; RI. IMPE-
RIA LI, RO. IMP ERI ALI, “Codice della privacy”. Commento alla normativa dei dati personali
qualità dei dati pubblici, in “Il Sole 24 ore”, 2005 p. 137; B. PO NTI,Il regime dei dati pubblici.
Esperienze europee e ordinamento nazionale, Rimini, Maggioli, 2008, p. 231; V. ZENO ZE N-
COVI CH,Uso a f‌ini privati di dati personali in mano pubblica, in “Il Diritto dell’informazione
e dell’informatica”, 2003, n. 2, pp. 641-655; C.M. CASC ION E,Il riutilizzo dell’informazione
nel settore pubblico, in “Il diritto dell’informazione e dell’informatica”, 2005, n. 1, pp. 1-26.
46 Informatica e diritto /Il quadro giuridico
L’art. 2, co. 5 della direttiva 98/2003/CE precisa che si intendono per
dati personali, “i dati quali def‌initi all’articolo 2, lettera a), della direttiva
95/46/CE”.
Al di là delle sopra citate clausole di salvaguardia della normativa in mate-
ria di protezione dei dati personali, la direttiva sul riuso non può non avere
un notevole impatto sul punto di equilibrio fra il diritto alla riservatezza ed
il diritto all’accesso pubblico: anche se la sopra citata direttiva 98/2003/CE
non prescrive un obbligo degli Stati di consentire il riutilizzo, ma una sem-
plice facoltà; si percepisce all’interno degli enti pubblici una intensa tensio-
ne dialettica fra esigenze di riutilizzo dei dati e le aspettative dei cittadini di
tutela dei diritti di protezione dei loro dati personali.
Si osservi tuttavia come la direttiva in materia di protezione dei dati per-
sonali e la direttiva sul riuso dei dati abbiano genesi, ratio differenti: la diret-
tiva in materia di protezione dei dati personali ha come fulcro la tutela dei
diritti e delle libertà fondamentali delle persone f‌isiche, con particolare rife-
rimento alla tutela della riservatezza, mentre invece la direttiva sul riuso ha
come pietra angolare la promozione delle attività economiche e commerciali
a vantaggio delle imprese ed in via indiretta dell’intera collettività.
Il quadro delineato dalla direttiva 98/2003/CE è apparentemente chiaro:
le informazioni che non sono accessibili non possono essere oggetto di riuti-
lizzo2, occorre quindi esaminare con attenzione i vincoli e le caratteristiche
del diritto di accesso.
Risulta utile, al f‌ine di esaminare i gradi di interazione fra le due direttive,
descrivere gli ambiti di applicazione di ciascuna.
La direttiva in materia di riutilizzo si applica a tutti i documenti in pos-
sesso degli enti pubblici def‌initi come le autorità statali, locali, organismi di
diritto pubblico e le associazioni formate da una o più di tali autorità o da
uno o più di tali organismi di diritto pubblico”.
La direttiva in materia di protezione dei dati personali si applica solo
nei casi in cui le informazioni detenute dagli enti pubblici contengano dati
personali.
Il riutilizzo delle informazioni del settore pubblico da parte del settore
pubblico ad esempio di tipo geograf‌ico, climatico, turistico può avvenire
2La direttiva sul riuso infatti non si applica, ai sensi dell’art. 1, co. 3 “nei casi in cui i cit-
tadini e le imprese debbano dimostrare, in virtù del regime di accesso, di avere un particolare
interesse all’ottenimento dell’accesso ai documenti”.

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