Primi appunti sulla riforma dell'autotrasporto su strada

AutorePotito L. Iascone
CaricaComponente della Commissione interministeriale per la riforma del codice della strada.
Pagine439-440

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Nel nostro Paese l'85% dei beni e delle merci è movimentato mediante l'autotrasporto su gomma che rappresenta uno dei comparti economicamente più forti del sistema produttivo italiano. Tutto il settore da tempo richiedeva una riforma della sua disciplina che risale al 1974. Ormai non era più possibile sostenere la concorrenza degli altri Paesi nell'ambito dell'U.E. e di quelli dello spazio economico europeo che da tempo si sono organizzati e dotati di strutture più adeguate e di strumenti di maggiore impatto in termini concorrenziali. In Europa già da tempo le tariffe si sono formate secondo le regole di mercato senza vincoli posti da norme statali che poco hanno influito per migliorare l'andamento economico del settore.

Il primo e più importante cambiamento è iniziato con il 28 febbraio scorso e si è avuto con l'abolizione del sistema di tariffe a forcella. Esso è stato sostituito con la libera contrattazione tra i soggetti interessati: trasportatore, committente, caricatore e proprietario della merce.

In attuazione di questo cambiamento, sulla base della delega che il Parlamento ha conferito al Governo con la legge 1º marzo 2005, n. 32 (delega per la liberalizzazione dell'autotrasporto di persone e cose), sono stati pubblicati infatti tre importanti decreti legislativi:

- il D.L.vo 21 novembre 2005, n. 284, «Riordino della Consulta generale per l'autotrasporto e del Comitato centrale per l'Albo nazionale degli autotrasportatori»;

- il D.L.vo 21 novembre 2005, n. 285, «Riordino dei servizi automobilistici interregionali di competenza statale»;

- il D.L.vo 21 novembre 2005, n. 286, «Disposizioni per il riassetto normativo in materia di liberalizzazione regolata dell'esercizio dell'attività di autotrasportatore».

Tra le varie novità introdotte dalla riforma, merita essere segnalato fra l'altro il decreto n. 286/ 2005 che ha apportato alcune modifiche a norme del codice della strada che hanno attinenza con la circolazione dei mezzi adibiti al trasporto di cose.

In particolare è da citare il nuovo documento di guida che sostituisce i due certificati di abilitazione professionale (c.d. KC e KD) finora necessari: cioè la «carta di qualificazione del conducente» che in pratica costituisce il titolo abilitativo, in aggiunta alla patente, per condurre i veicoli destinati al trasporto di cose o di persone con autocarri superiori a 3,5 t di massa a pieno carico o con autobus.

Altra importante modifica introdotta riguarda il sistema della...

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