La prima giurisprudenza sul rapporto tra pubblico impiego e social media

AutoreC. Elio Guarnaccia
CaricaL'A. è avvocato amministrativista, cassazionista, co-founder di FIL Studio Legale
Pagine367-382
La prima giurisprudenza
sul rapporto tra pubblico impiego e social media
C. ELI O GUARNACCI A
SOMM ARI O:1. Introduzione. Social media, CAD, mondo del lavoro – 2. L’amicizia
su Facebook non è commensalità abituale – 3. Il social network come strumento di
comunicazione tra la pubblica amministrazione e i propri dipendenti – 4. La tutela
del diritto di critica del lavoratore – 5. Controlli occulti mediante social media ad
opera del datore di lavoro – 6. Rilevanza disciplinare di “post” e “like” pubblicati fuori
dall’esercizio delle proprie mansioni – 7. Il ruolo determinante delle modalit à d’uso
dei social ai f‌ini della conf‌igurazione della lesione a danno della P.A. – 8. Quali best
practice per le pubbliche amministrazioni italiane?
1. INT RODU ZI ONE . SOC IAL M ED IA, CAD, M ON DO DE L LAVORO
I social network sono entrati prepotentemente nelle dinamiche personali
e sociali, in tutto il mondo.
Si tratta di piattaforme telematiche molto popolate, che la Pubblica Am-
ministrazione italiana vede ancora come strumenti pericolosi e invasivi, a
cagione del fatto che qualsiasi utente può, senza alcun f‌iltro, manifestare li-
beramente la propria personalità, pure a danno del decoro e dell’immagine
dell’amministrazione stessa.
In verità, i social media possono ben costituire, già da adesso, importanti
strumenti di eff‌icacia, eff‌icienza ed economicità della P.A., come ben delinea-
to nel vademecum “Pubblica Amministrazione e social media”, realizzato da
Formez PA nell’ambito delle attività f‌inalizzate alla elaborazione delle Linee
guida per i siti web delle Pubbliche Amministrazioni, previste dalla direttiva
n. 8 del 26 novembre 2009 del Ministro per la pubblica amministrazione e la
semplif‌icazione1.
Si pensi alle scuole, agli enti locali, alle aziende sanitarie, tutti enti pubblici
con una vasta platea di cittadini utenti, che popolano già i social media a f‌ini,
o interessi, di carattere privatistico.
L’A. è avvocatoamministrativista, cassazionista, co-founder di FIL Studio Legale. Specia-
lizzato in Diritto dell’informatica e delle telecomunicazioni. È nel comitato scientif‌ico del
Laboratorio e-Government dell’Universitàdel Salento.
1
Cfr. http://www.formez.it/notizie/online-il-vademecum-pubblica-amministrazione-e-
social-media.html, 13 luglio 2017.
Edizioni Scientif‌iche Italiane ISSN 0390-0975 ISBN 978-88-495-3707-9
368 Informatica e diritto /Social media e diritti. Diritto e social media
Alcuni enti virtuosi stanno già implementando la pianif‌icazione della
propria presenza sui social media, la costruzione di account facilmente indivi-
duabili come appartenenti all’amministrazione, e procedure di ricezione delle
richieste dei cittadini. E ciò, malgrado i social media non siano ancora tra
gli strumenti e i servizi disciplinati dal Codice dell’amministrazione digitale,
tanto da non poter essere considerati oggetto del diritto all’uso delle tecnolo-
gie di cui all’art. 3: si tratta di una fenomenologia che, come spesso accade
nel digitale, si è caratterizzata per una repentina e larghissima diffusione e un
consolidamento pratico, pur in assenza di specif‌ica regolamentazione, se non
quella privatistica imposta dai rispettivi proprietari e gestori.
Nel mondo del lavoro, l’impatto dei social è molto forte e percepibile: dal
recruiting, alla gestione del personale, al rapporto tra colleghi, ai rif‌lessi dei
comportamenti personali dei dipendenti sull’immagine e il decoro del datore
di lavoro: si pensi, tra l’altro, alla prassi ormai invalsa delle grandi imprese,
nonché delle società sportive professionistiche, di implementare social media
policy per i propri dipendenti.
Ed è già copiosa la giurisprudenza, anche di Cassazione, su tali temi.
Su questo sfondo, il lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazio-
ni ha evidentemente le sue importanti peculiarità, caratterizzato com’è dal-
l’evidenza pubblica dei processi di reclutamento, nonché dal perseguimento,
o comunque, dalla tutela, dell’interesse pubblico. Peculiarità che negli ultimi
anni sono state esplorate e declinate da Cassazione e Consiglio di Stato, con
i primi provvedimenti sul punto, analizzati nel prosieguo del presente lavoro.
2. LAMIC IZIA SU FACEBO OK NO N È CO MME NSA LI TÀ ABI TUA LE
Il TAR Sardegna si è occupato di recente della conf‌igurabilità dell’amicizia
su Facebook come commensalità abituale, e dunque come causa di incom-
patibilità ai sensi dell’art. 51 c.p.c., in una sentenza def‌initiva pubblicata il
3 maggio 20172.
Con riferimento alla celebrazione di un concorso scolastico, i ricorrenti
affermavano che le operazioni della commissione fossero viziate per la pre-
senza di cause di incompatibilità, dati i rapporti tra i commissari e i singoli
concorrenti, non di semplice conoscenza ma di amicizia, frequentazione e
conf‌idenza, risultanti dal noto social network Facebook.
2TAR Sardegna, sez. I, 3 maggio 2017 n. 281, in “Guida al diritto”, 2017, n. 22, p. 42.
ISSN 0390-0975 ISBN 978-88-495-3707-9 Edizioni Scientif‌iche Italiane

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT