Presentazione

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Questo numero della rivista è dedicato a un tema di ricorrente attualità, ai «problemi giuridici dell'informatica e della telematica».

Da tempo la Redazione della rivista andava progettando la preparazione d'un numero monografico sul «diritto dell'informatica» per stimolare la riflessione dei giuristi su alcuni interrogativi, vecchi e nuovi, sollevati dalle tecnologie dell'informazione, soprattutto dopo la svolta impressa dal recente sviluppo della rete Internet, nel nuovo ruolo d'ìnfrastruttura mondiale della comunicazione, nonché dal conseguente consolidarsi della cosiddetta «società globale dell'informazione», che da utopia sembra oggi tramutarsi in realtà.

L'occasione propizia per realizzare il progetto è stata la riorganizzazione, all'interno dell'Istituto per la documentazione giuridica, della Linea di ricerca sui diritto dell'informatica, che ha permesso ad alcuni ricercatori dell'Istituto di dedicarsi specificamente al tema, e la presenza concomitante di alcuni giovani studiosi, vincitori di una borsa di studio cnr o aspiranti a un dottorato di ricerca, che hanno scelto il nostro Organo scientifico come luogo m cui svolgere il proprio programma di lavoro. È nato così questo volume, quasi interamente alimentato da riflessioni ed esperienze di ricerca nate all'interno dell'Istituto, cui farà seguito un secondo volume aperto al contributo di studiosi ed esperti esterni e la predisposizione d'una banca dati di legislazione, giurisprudenza e dottrina in materia di diritto dell'informatica, curata dai ricercatori dell'Istituto e messa in linea sulle principali reti di comunicazione oggi disponibili.

I dodici contributi che compongono il presente volume sono stati distribuiti in tre parti, secondo un'articolazione tradizionale per il diritto dell'informatica. Prima parte: Diritto pubblico (6 articoli); Seconda parte: Diritto privato (4 articoli); Terza parte: Insegnamento e attività documentaria (2 articoli).

La prima sezione si apre con il contributo di Isabella D'Elia Ciampi dedicato all'evoluzione dello scenano tecnologico e alle politiche dei PaesiPage 6 più industrializzati per la realizzazione della «società globale dell'informazione». Ampio spazio viene riservato nello studio al progetto d'infrastrut-tura nazionale dell'informazione degli Stati Uniti, allo sviluppo di quel progetto avanzato nei vertici del G7 sulle autostrade elettroniche, e ai conseguenti programmi e iniziative dell'Unione Europea, con riferimento in particolare al Rapporto Bangemann. Nella seconda parte dello studio l'Autrice esamina in confronto la situazione italiana e mette in luce le numerose carenze presenti nel nostro Paese, sia dal punto di vista organizzativo che da quello normativo, ed i nodi problematici del coordinamento istituzionale nel settore dell'informatica pubblica, demandato all'autorità indipendente di settore, cioè all'AiPA.

Alcuni temi affrontati in questo studio introduttivo vengono ripresi e approfonditi in altri due contributi (il quinto e il sesto di questa Prima parte). Francesca Angelini esamina il problema della natura giuridica dell'Autorità per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione, analizzando in controluce il ruolo e l'attività svolti negli ultimi anni da questo organismo. A conclusione della sua indagine, l'Autrice esclude che I'aipa possa essere inquadrata a tutti gli effetti nel modello generale delle «autorità amministrative indipendenti», quantomeno fra quelle «di primo livello», secondo la distinzione di Giuliano Amato, e richiama a sostegno della sua tesi alcune autorevoli opinioni dottrinali (quella di Amato stesso e quella di Sabino Cassese). Daniela Talamo affronta il tema di cosa manca all'Europa, e in particolare all'Italia, per raccogliere la sfida americana della realizzazione d'un sistema globale di comunicazioni. La sua analisi porta a concludere, in linea con la politica dell'Unione Europea, che, per realizzare lo sviluppo di infrastnitture e servizi europei di comunicazione adeguati, occorre deregolamentare i settori coinvolti, abbattere i monopoh esistenti e attrarre capitali privati per sostenere questo processo. L'Autrice esamina in particolare la politica e gli interventi normativi dell'Unione Europea per liberalizzare il settore delle telecomunicazioni nel mercato comunitario, l'opposizione iniziale della maggioranza degli Stati membri, l'evoluzione del regime giuridico dei sistemi di telecomunicazione nei Paesi che hanno recepito le direttive comunitarie, le inadempienze e i ritardi dello Stato italiano, il ruolo della Corte costituzionale e del Garante per l'Antitrust per aprire il sistema economico italiano alle regole della concorrenza contro l'atteggiamento della Telecom Italia...

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