Prefazione-Postfazione

• Autore: Prof. Vincenzo Caputi Jambrenghi
• Pagine: 19-29

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PREFAZIONE–POSTFAZIONE

Quando questa ricerca è stata avviata la pubblicazione del d.lgs.

85/2010, che di per sé è un testo di legge non privo di connotazioni

nette e realistiche, tanto nella prassi del secernere semper, quanto nel

realismo con il quale persegue il ne dell’incremento nanziario della

nanza pubblica, aveva suscitato un iniziale entusiasmo tra gli enti ter-

ritoriali e, al contempo, l’interesse della dottrina, che pur nutriva alcune

perplessità.

Il “realismo” del d.lgs. 85/2010 arriva al punto di prevedere che se

non c’è variante “migliorativa” dello strumento urbanistico generale nel

valore economico dell’immobile già statale, nessun trasferimento è at-

tuabile e l’Agenzia aspetterà che la disciplina urbanistica del bene sia

in realtà modicata in guisa tale da accrescerne il valore prima di ria-

prire (ad es., alla cadenza biennale) una nuova procedura che consenta

l’alienazione del bene dall’ente territoriale al fondo d’investimento o

direttamente sul mercato.

Si tratta di un ennesimo caso di esercizio della ragion di Stato in

danno delle regole di piano (alloggi per i militari in violazione della

destinazione urbanistica dell’area, ecc.) ma che mai aveva assunto di-

mensione generale: tutti i beni immobili in trasferimento, persino se

realizzati con indice di fabbricabilità fondiaria altissimi (ad es., 10 mc/

mq), anche se già favorevolmente considerati dallo strumento urbani-

stico generale, devono ricevere nuovi e vantaggiosi apprezzamenti ur-

banistici; se un comune, una provincia o una regione intenda acquisire

un immobile statale con il trasferimento senza oneri dallo Stato previ-

sto dal d.lgs. 85/2010 per successivamente alienarlo, sembra appena il

caso di osservare che in quest’ultimo aspetto («I beni trasferiti ... pos-

sono essere alienati solo previa valorizzazione attraverso le procedure

per l’adozione delle varianti allo strumento urbanistico»: art. 4, co. 2,