La nuova patente di guida (Europea). Linee generali della riforma

AutorePotito L. Iascone - Maurizio Prina
Pagine581-588
581
Arch. giur. circ. e sin. strad. 6/2013
Dottrina
LA NUOVA PATENTE DI GUIDA
(EUROPEA). LINEE GENERALI
DELLA RIFORMA
di Potito L. Iascone (*), Maurizio Prina (**)
Pubblichiamo in questo numero della Rivista il primo di una serie
di contributi di POTITO L. IASCONE e M. PRINA in materia di riforma
della patente di guida. I successivi articoli saranno pubblicati a partire
dal prossimo numero.
SOMMARIO
1. Dalla Convenzione Internazionale di Parigi del 1926
alla prima e seconda direttiva patenti. 2. Le Direttive nn.
2006/126/CE e 2009/113/CE (cd. terza direttiva patenti).
3. Le Direttive nn. 2006/126/CE e 2009/113/CE. Finalità. 4.
Il decreto legislativo n. 59 del 18 aprile 2011. 5. Il decreto
legislativo 18 aprile 2001, n. 59. Breve genesi ed evoluzione
legislativa. 6. Il patentino per la guida dei ciclomotori e i
minorenni. 7. Le altre patenti di guida. 8. Le patenti estere.
9. Nuovi criteri di rilascio della patente. 10. Il nuovo modello
di patente. 11. Guida con patenti diverse. 12. Recepimento
direttive CE e abrogazioni.
1. Dalla Convenzione Internazionale di Parigi del 1926
alla prima e seconda direttiva patenti
Occorre premettere, facendo una breve cronistoria,
come sia stata la Convenzione Internazionale di Parigi del
1926 il primo testo che si occupò di disciplinare determi-
nate regole comuni e uniformi per la circolazione stradale;
essa rappresentò il primo impianto normativo f‌inalizzato
alla redazione del codice della strada italiano del 1933,
il R.D. n. 1740, laddove in esso erano previsti tre tipi di
patente: di primo, di secondo e di terzo grado.
Il successivo codice della strada del 1959 (D.P.R. n.
393/1959) trattava, invece, della patente all’interno degli
articoli da 80 a 92 e da 98 a 100, risentendo di un’altra
Convenzione internazionale sulla circolazione stradale,
quest’ultima f‌irmata a Ginevra nel 1949.
Successivamente alla nascita della Comunità Europea,
nel 1956, iniziò ad avvertirsi, a livello comunitario, l’esi-
genza di regolamentare, in maniera più uniforme e com-
pleta, la circolazione dei conducenti e dei veicoli nei Paesi
dell’allora denominata Comunità Economica Europea (ora
Unione Europea), dettando disposizioni più cogenti e det-
tagliate rispetto a quelle della Convenzione di Ginevra.
Sulla scorta di tali esigenze, fu emanata la prima diret-
tivadel Consiglio delle Comunità Europee sulla patente di
guida, n. 80/1263/CEE, del 4 dicembre 1980. Tale Direttiva
ha contrassegnato una data molto importante nel diritto
della circolazione stradale italiano, f‌issando il termine
ultimo per il suo recepimento alla data del primo gennaio
1986. L’Italia, però, con notevole ritardo, recepì la Diret-
tiva citata solo nel 1988, con la Legge n. 111 del 26 aprile
dello stesso anno.
Anche la Convenzione Internazionale sulla circolazio-
ne stradale, f‌irmata a Vienna nel 1968, rappresentò un
caposaldo in subiecta materia.
Dopo la legge n. 111/88 fu approvata la Direttiva del
Consiglio n. 91/439/CEE, del 29 luglio 1991, la quale,
abrogando la normativa europea del 1980, rappresentò la
seconda direttiva europea sulla patente di guida.
Di lì a poco fu emanato il nuovo codice della strada
(D.L.vo n. 285/92), il quale si occupò della patente di
guida all’interno del titolo IV. Le norme contenute in tale
titolo entrarono in vigore il primo ottobre 1993, ai sensi
dell’articolo 236. L’anno successivo la disciplina della pa-
tente subì sostanziali variazioni ad opera del D.M. 8 agosto
1994, di recepimento della Direttiva 91/439/CEE, il quale,
in accordo con l’art. 229 del D.L.vo n. 285/92, disapplicò
le norme interne in contrasto con tale Direttiva, anche in
ragione della famosa sentenza della Corte Costituzionale
n. 170/84, a decorrere, per una parte, dal 3 settembre 1994
e, per l’altra parte, dal primo luglio 1996.
Dopo varie modif‌iche, la Direttiva del 1991 fu integrata
dalla Direttiva 2000/56/CE, che si occupò di effettuare un
riordino per tutto quanto riguardava la patente di guida,
adeguandosi alle più recenti disposizioni comunitarie.
Tale ulteriore modif‌ica fu recepita in Italia con il D.M. 30
settembre 2003; tale normativa secondaria costituì, abro-
gando ben 7 precedenti decreti, un corpusunitario formato
da 14 articoli e 4 allegati.
2. Le Direttive nn. 2006/126/CE e 2009/113/CE (cd.
terza direttiva patenti)
Ciò per evidenziare come si sia giunti alla Direttiva
2006/126/CEdel 20 dicembre 2006, concernente la patente
di guida, che rappresenta la terza direttiva europea in
materia.
Per la verità occorre dire che si tratta di un’ulteriore
e ampia modif‌ica della Direttiva 91/439/CEE, iniziata
nell’anno 2003; essa ha visto un ampio dibattito, sino agli
ultimi emendamenti del febbraio 2005.

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