Osservatorio: tra diritto romano e diritto attuale
Autore | Aurelio Arnese |
Pagine | 611-644 |
Il modus: la misura degli interessi.
SO M M A R I O : 1. La piaga dell’indebitamento smodato. - 2. Le - 3.
e – 4. Il recente quadro normativo in tema di ana-
tocismo e usura e alcune posizioni giurisprudenziali. – 5. Le “sanzioni civili”
contro gli interessi e i vantaggi usurari e l’idea della
come rimedio a quelli “non ragionevoli”.
1. Ben Stein, celebre economista statunitense, in un articolo pubbli-
cato sul apparso ultimamente con il titolo “
, nell’inserto de
del 25 febbraio 20081 - riporta alcuni versi di Ezra
Pound, uno dei maggiori poeti americani del ventesimo secolo, assai
sensibile al rapporto “arte- economia”2:
1 Nella traduzione di Anna Bissanti.
2 Cfr. A. TA G L I A F E R R I , collana Milano,
1970, XX.
III
OSSERVATORIO: TRA DIRITTO ROMANO
E DIRITTO ATTUALE
(di AURELIO ARNESE)
612 Annali della Facoltà di Giurisprudenza di Taranto — Anno I – N. 2
Stein, da intellettuale liberal
d’America qual è, coglie il nesso fra prestiti ad alti interessi (“usu-
rari”) e quelli cosiddetti subprime, il cui rimborso, cioè, è stato poco
-
U.S.A. e delle inevitabili ripercussioni, in varia misura, sulle borse di
tutto il pianeta. Sia l’alta onerosità dei subprime, caratterizzati ini-
zialmente da un basso tasso di interesse, ma destinato via via ad au-
-
per il trend inversamente proporzionale, e divenuto ormai a dir poco
sconveniente, fra costo del denaro e remuneratività dell’investi-
mento); sia il vorticoso meccanismo di cessione di questi crediti da
-
sime) posizioni creditizie ad agenzie di assicurazioni, fondi di coper-
tura, banche, fondi del mercato monetario, investitori stranieri, sin-
goli o hedge fund, hanno provocato una impressionante emergenza di
liquidità su larga scala: “un castello di carte di altezza spropositata”,
per dirla con Luigi Spaventa3.
Così, l’idea di fondo dei subprime, e cioè che “l’usura è un bene”-
come dice, provocatoriamente, ancora Stein- “se ti permette di com-
prare una grossa casa”, si è rivelata una disastrosa illusione.
Da questa vicenda, però, si può (e si deve) trarre una lezione. E
cioè che il mantenimento dei tassi di interesse ad un livello sopporta-
bile non è soltanto una pura questione di equità nelle relazioni nego-
ziali, ma costituisce anche una regola per il buon andamento dell’eco-
nomia. La certezza dei crediti e l’effettiva possibilità per i debitori di
soddisfarli, infatti, sono esigenze generali vive in ogni tempo e non
circoscritte al solo, ristretto ambito dei rapporti creditizi.
E proprio in questa direzione si orientò la legislazione dell’impe-
ratore Giustiniano, il quale -come ha ben osservato Tafaro in un suo
studio di qualche anno fa4 - dimostrò di aver intuito (“una intuizione
di grande respiro e di eccelsa sottigliezza giuridica”) che “l’eccessiva
onerosità dei debiti non produce soltanto la umiliazione e, spesso, la
rovina dei debitori, ma, contrariamente a quanto potrebbe sembrare,
porta alla caduta del debito”, con la conseguenza che il superamento
di una certa soglia “non si traduce in un vantaggio del creditore, bensì
in uno svantaggio, perché anziché rafforzarne la posizione la indebo-
3 La catena spezzata del credito, sempre in Affari e Finanza del 28 febbario 2008.
4 C.I. 7.47.1: Giustiniano e i limiti della condanna del debitore, in Atti del Convegno “L’usura
ieri ed oggi”. Foggia, 7-8 aprile 1995 TA F A R O ,
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lisce, in quanto sfocia nel dissolvimento dell’obbligazione”. Partico-
5 nelle quali Giusti-
niano invita alla “moderazione” (: C.I. 4.32.26.1)6 e alla
“misura” (: C.I. 4.32.26.2)7, da rispettare anche nell’eserci-
zio delle azioni (: C.I. 4.32.27 pr.)8: un intento di
-
menti dell’imperatore relativi alle , ricompresi nella
del (4.32: ).
2. Il problema dell’usura, dunque, ha da sempre una notevole rile-
9.
La sua è una storia lunga10, “quasi quanto la convivenza dell’uomo in
società”, ed è un problema che risulta “inevitabilmente destinato,
come insegna l’esperienza antica e recente, a farsi avvertire in tutta la
sua gravità soprattutto nei periodi di crisi economica”11. È agevole,
quindi, comprenderne la scottante attualità. E, come spesso accade,
l’indagine storica, svelando corrispondenze talvolta inaspettate e in-
sospettabili fra passato e presente, può fornire valide indicazioni per
l’avvenire.
Già Aristotele, nella
“è giustissimo disprezzare l’usura per il fatto che, in questo caso, i
guadagni provengono dalla moneta stessa e non da ciò per cui è stata
inventata” (eÙlogètata mise‹tai ¹ Ñbolostatik¾ di¦ tÕ ¢p'
aÙtoà toà nom…smatoj enai t¾n ktÁsin kaˆ oÙk ™f' Óper ™por…
5 Analizzate sempre da S. TA F A R O , , cit., spec. 215, 217, 225 ss.
6
7
8
9 E. QU A D R I , in . V (1995), 337.
10 Ricca di interesse non solo per gli storici del diritto, tanto da essere ripercorsa anche da chi,
come C. BO N O R A , , Padova, 2007, 1 ss. o R. SP I N A , , Padova, 2008, 4 ss., si pro-
pone di illustrare la disciplina vigente.
11 Ancora E. QU A D R I , , cit., 337.
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