COMUNICATO - Conferimento di onorificenze al merito dell''Esercito e di Marina

Con decreto 3 settembre 2008, al colonnello Giuseppe Losappio, nato il 16 giugno 1956 a Barletta (Bari), e' stata concessa la Croce d'argento al merito dell'Esercito, con la conseguente motivazione:

«impiegato quale Direttore dello Staff del Comando Kfor nell'ambito della operazione Joint Enterprise in Kosovo, organizzava e predisponeva, con grande capacita', continua dedizione ed eccezionale entusiasmo l'importante ufficio a lui affidato. In ogni contesto operativo, evidenziava spiccate doti organizzative, lucidissima visione degli obiettivi e grande capacita' di coordinamento e controllo. Risultava essere determinante il contributo fornito al Comkfor, grazie all'esperienza in suo possesso, nella pianificazione delle operazioni «Spring Stand Up» e «Balcan Hawk», finalizzate alla verifica sul terreno dei piani operativi e nel corso delle quali venivano sequestrati grossi quantitativi di armi ed esplosivi. Al termine del proprio mandato, in virtu' delle qualita' dimostrate e dei risultati conseguiti in precedenza, veniva individuato dal Comandante di Kfor quale suo Military Assistant Coordinator e Capo dell'ufficio per ulteriori sei mesi. In tale incarico, consapevole della delicatezza e della complessita' delle funzioni svolte, operava con grandissima professionalita', spiccata determinazione ed elevatissimo impegno. Malgrado il lungo periodo trascorso in teatro e nonostante il coinvolgimento continuo e senza limitazioni d'orario, mai mostrava il benche' minimo segno di stanchezza, soprattutto quando, a partire dal mese di giugno, a seguito del processo in atto volto a determinare il futuro assetto politico della Regione, la situazione nel Paese risultava essere maggiormente imprevedibile. In tali circostanze infatti risultava prezioso il contributo organizzativo fornito dal Comandante nella fase volta alla riattivazione di Camp Notting Hill nel nord del Paese, al fine di incrementare la presenza di Kfor nell'area. Altrettanto concreto dinamico e propositivo si e' rivelato l'apporto fornito nel corso degli incontri con le alte autorita' politiche e con i sindaci delle principali municipalita', dalle risultanze dei quali sono scaturite le direttive operative per lo staff. Inoltre, risultava determinante la sua azione in occasione delle visite in teatro del Comitato militare della Nato (MC) e del North Atlantic Council (NAC) e delle attivita' svolte dal Comandante di Kfor presso Shape, per le quali si prodigava con tutte le energie in suo possesso, al fine dell'elaborazione della necessaria documentazione. Sostenuto da fortissima personalita', ha dimostrato di essere ufficiale carismatico, trascinando i propri collaboratori in ogni circostanza, coinvolgendo gli ufficiali dell'intero staff nelle attivita' lavorative. Operava in ogni frangente con entusiasmo ed elevato sacrificio personale, conseguendo unanimi consensi e contribuendo all'affermazione del Contingente Italiano in ambito internazionale, apportando, al contempo, lustro e prestigio all'Esercito Italiano ed al Paese».

Pristina (Kosovo), 1° settembre 2005-1° settembre 2006.

Con decreto 3 settembre 2008, al capitano Mauro Merlo, nato il 16 gennaio 1962 a Montegrosso d'Asti (Asti), e' stata concessa la Croce di bronzo al merito dell'Esercito, con la conseguente motivazione:

«Capo cellula G1 della Italian Joint Task Force Iraq nell'ambito dell'operazione Antica Babilonia 2 in Iraq, affrontava le molteplici e diversificate attivita' legate al proprio incarico con lodevole senso di responsabilita' e continuo impegno, operando con eccezionale generosita' e dimostrando chiara visione dei problemi e grande capacita' di individuare, in ogni circostanza, soluzioni immediate, concrete ed efficaci. La sua azione, sempre sostenuta da straordinaria motivazione al lavoro e da una preparazione elevatissima, costituiva costante esempio per i suoi collaboratori rivelandosi determinante per il raggiungimento degli obiettivi fissati. In particolare, si impegnava in numerose attivita' che vedevano coinvolte rappresentanze di altri contingenti, organizzazioni internazionali ed autorita' civili e militari di altissimo livello, contribuendo in modo sostanziale alla pianificazione ed alla condotta delle operazioni di sicurezza, denominate «Lord», nell'ambito delle quali, spesso, assumeva la responsabilita' diretta della sicurezza e protezione delle varie autorita' esponendosi a gravi rischi per salvaguardarne l'incolumita' e la liberta' di movimento nella turbolenta provincia di Dhi Qar. Impeccabile nello stile militare, estremamente corretto nei rapporti interpersonali e di lavoro, si rivelava un preziosissimo consigliere e collaboratore del comandante, confermandosi, in ogni circostanza, esempio di altissima moralita', di cristallina onesta' intellettuale ed evidenziando non comuni qualita' professionali. Pur agendo in un contesto caratterizzato da fortissime tensioni e da difficolta' ambientali, gestiva con esemplare impegno, raro equilibrio e spiccata iniziativa le molteplici e complesse problematiche di competenza, garantendo livelli di rendimento di indiscussa eccellenza, a testimonianza di una concretezza e di un senso di responsabilita' di non comune riscontro. In particolare, la sua opera risultava altamente meritoria e qualificata nella gestione delle attivita' drammaticamente difficili conseguenti al tragico attentato del 12 novembre 2003 alla Multinational Specialized Unit. In tale contesto, si distingueva per l'intervento immediato a favore dei feriti in afflusso dal luogo dell'attacco e, successivamente, nel pietoso compito di provvedere alle incombenze previste per rendere l'estremo saluto in teatro d'operazioni ai caduti. Magnifica figura di ufficiale in possesso di elevatissime virtu' militari, che animato da profondo amore per l'istituzione ha ulteriormente contribuito, con il suo impegno generoso, qualificato ed entusiastico, ad accrescere l'immagine del Contingente nazionale e dare lustro alle Forze armate ed all'Italia in un contesto internazionale».

An Nasiriyah (Iraq), 8 ottobre 2003 - 29 gennaio 2004.

Con decreto 3 settembre 2008, al colonnello Aldo Guaccio, nato il 9 marzo 1954 a Napoli, e' stata concessa la Croce di bronzo al merito dell'Esercito, con la conseguente motivazione:

Comandante del Provincial Reconstruction Team nell'ambito dell'operazione «Isaf» in Afghanistan, evidenziava una straordinaria preparazione tecnico-professionale ed una forte determinazione, che gli consentivano di guidare, con assoluta perizia e puntuale efficacia, i reparti dipendenti nell'assolvimento dei compiti ricevuti. In particolare, pur in un contesto ambientale caratterizzato da notevole conflittualita' ed alti livelli di rischio, in virtu' di una pregevole capacita' decisionale, pianificava, organizzava e dirigeva le piu' diversificate attivita' operative, riuscendo a mediare tra le inderogabili esigenze di sicurezza del personale e la necessita' di garantire le migliori condizioni possibili alla popolazione locale. La puntuale e meticolosa azione di comando, esaltata dall'esempio, dall'alto senso di responsabilita', da solidi principi etici e da un indubbio carisma, gli permetteva di assurgere a sicuro punto di riferimento per i propri dipendenti. Nei numerosi contatti con le autorita' locali e con gli altri comandi militari della Coalizione, riusciva ad imporsi quale imprescindibile interlocutore grazie alla perizia e alla sensibilita' dimostrate, conseguendo, in brevissimo tempo, pregevoli risultati e inequivocabili attestazioni di stima ed ammirazione.

Magnifica figura di comandante, preparato e competente, che contribuiva in maniera significativa al pieno successo della missione ed all'affermazione del Contigente italiano nel contesto internazionale, dando in tal modo lustro all' Italia ed alla Forza armata

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Herat...

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