L'oggetto della laicità come termine fondamentale del problema

AutorePaolo Stefani
Pagine9-31

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@1.1 La laicità come "idea". La duplice dimensione della laicità: filosofica e politica

"L'idea laica racchiude in sé una concezione filosofica sull'indipendenza e la capacità della ragione umana ed una concezione politica sui diritti dello stato e dei cittadini di fronte alle chiese"1.

La reale forza espansiva di queste parole non è stata, crediamo, ancora analizzata in tutta la sua efficacia. Eppure, in esse, v'è la portata filosofica e politica del principio di laicità. Page 10

Nel riflettere con molta attenzione, vi scorgiamo un primo fondamentale effetto: la laicità è un principio con una doppia dimensione. Essa concerne l'uomo come individuo e come cittadino, componente prima e fondamentale dello Stato2. Page 11

Appare già chiara l'importanza del termine e del concetto di separazione, che costituisce indubbiamente una delle dimensioni fondamentali della laicità come idea filosofica, politica e giuridica. La laicità, infatti, è un processo storico3 di separazione a più livelli, fra realtà temporale e realtà spirituale. Il compimento di questo processo conduce all'affermazione del principio politico e giuridico dello Stato laico.

@1.2 L'origine cristiana della laicità e la sua evoluzione storico-filosofica

Laico e laicità sono termini che appartengono, a pieno titolo, alla tradizione cristiana4 - o giudaico-cristiana5, Page 12 sia perché è l'avvento del cristianesimo a creare il Page 13 problema, sconosciuto al mondo antico, del dualismo nel governo del genere umano6, sia perché essi affondano le loro radici nella distinzione ontologica e giuridico-canoni-stica tra laici e chierici. Ma l'evolversi degli avvenimenti e delle dottrine filosofiche e politiche, protagoniste del processo di secolarizzazione della filosofia e della politica, che ha coinvolto l'Europa cristiana a partire dal XIII secolo7, Page 14 ha finito con il dare a questi termini un significato completamente diverso8.

Laico diviene, così, colui che si distacca dalla morale religiosa, divenendo sempre piti consapevole della sua straordinaria capacità di autodeterminazione, di saper creare razionalmente valori validi, perché intelligibili dalla ragione, cui uniformare la propria umana esistenza. La storia filosofica dell'emancipazione dell'uomo dalla religione non poteva non investire anche la sua dimensione politica, la capacità di creare istituzioni politiche capaci di regolare la sua vita nella 'società civile'9. Al fondo di questa concezione v'è la Page 15 consapevolezza che ogni individuo umano è titolare di diritti inalienabili e validi ex vis naturae. Diritti che costituiscono un limite giuridico all'esercizio dell'autorità di qualsivoglia istituzione, sia essa civile o religiosa'10.

Queste considerazioni presuppongono innanzitutto il concetto che l'uomo è un essere antropologicamente capace di creare da sé l'etica dei propri comportamenti. Poi, che soltanto istituzioni laiche, separate cioè dalla religione, ancorata di per se stessa ad un codice morale rivelato ed indisponibile, possono garantire l'esercizio di questa facoltà prometeica dell'essere umano11.

L'idea di laicità, dunque, contiene in sé il distacco progressivo dell'uomo e dello Stato dalla Chiesa. Ê un'idea che si afferma, storicamente, nella società borghese, nella volontà di una classe sociale, la borghesia, sempre piti emancipata dalla morale cattolica'12. Page 16

@1.3 Laicità e modernità. Il legame tra laicità e Stato moderno e sovrano

La considerazione sulla capacità dell'uomo di vivere senza alcuna 'guida', senza fare diretto riferimento alla propria finalità trascendente, ma rivalutando le realtà temporali13investe anche la concezione dello Stato laico. Una creazione umana14, con un fine esclusivamente temporale, l'organizzazione della realtà immanente. Page 17

Ê proprio per questi motivi che le ricerche sul concetto di laicità e di laicità dello Stato in modo particolare, sono state solitamente condotte con una metodologia di tipo storico-politico. Ciò perché, per intendere "le proposizioni filosofiche bisogna riportarle sempre alla loro origine storica e interpretarle secondo i fatti che le suscitarono e domandarsi contro chi o che cosa furono foggiate... Per ogni altra via, la proposizione rimane senza senso o (che vale lo stesso) con senso indeterminato e inafferrabile, e dà luogo a interpretazioni arbitrarie e cervellotiche"15.

Ê stato sottolineato, infatti, che per cogliere ed interpretare "il significato ed i contenuti propri di un'istituzione, quale quella della laicità ... ci si deve prioritariamente rivolgere all'individuazione non già degli eventuali elementi di continuità con il passato, bensì di quelli che segnano una discontinuità, una frattura o novità rispetto all'esperienza precedente"16.

Questo discorso introduce allo stretto legame che unisce la laicità allo Stato sovrano, cioè a quella che possiamo definire la forma moderna di potere politico, "l'unità politica moderna"17. Il che implica da un lato la distinzione tra Stato e potere, e dall'altro lato l'inscindibilità dei concetti di Stato e sovranità. Lo Stato, cioè, è tale perché è sovrano. Infatti, fra le due teorie, l'una che privilegia l'idea evolutiva, l'altra che pone l'accento sullo Stato come fenomeno di rottura tra passato e presente, tra medioevo e modernità18 , qui si predilige la Page 18 seconda, che, come è stato sottolineato, era l'idea che muoveva tutta la teoria di Bodin, per il quale la sovranità rivelava la "frattura tra due epoche storiche"19. Il legame tra Stato e sovranità rappresenta dunque il vero e proprio nuovo elemento della civiltà moderna, della modernità. E con esso, vedremo, il legame tra laicità e sovranità. Dal che consegue che la laicità è, dal punto di vista politico e giuridico, un concetto rivoluzionario e moderno20

Occorre comprendere che la laicità è un principio capace di creare una "società non necessariamente legata ad una concezione religiosa, con una morale che non è quella di una determinata chiesa"21; una società resa possibile solo dalla Rivoluzione francese del 1789, frutto delle teorie dell'illuminismo e del razionalismo laico22. Alla laicità si arrivò per il Page 19 naturale svolgere degli avvenimenti, che generarono un processo di "radicale trasformazione della società"23.

@1.4 La differente concezione della laicità nella cultura cattolica ed in quella laica

Si è fatto riferimento all'origine essenzialmente cristiana della laicità24 . Si è, però, sottolineato che essa ha subito, nel corso del tempo, una vera e propria metamorfosi. Ciò ci induce ad un'ulteriore riflessione: la laicità ha un significato profondamente diverso a seconda che la si consideri all'interno della cultura cattolica o, al contrario, se i suoi connotati li ricerchiamo nell'evoluzione della ed. cultura 'laica'. Questo è il destino che si ripete a proposito di un altro dei principi classici di derivazione razionalista, la libertà religiosa25. Radicata nella cultura e nella storia dell'Europa, conseguenza diretta della Riforma Protestante26, la libertà religiosa ha assunto un significato eminentemente politico27. Infatti, come è stato Page 20 autorevolmente affermato, la libertà religiosa "è sorta e si è affermata non come attuazione di una ideologia religiosa, ma sul terreno della concezione dello Stato moderno e dell'astrattismo giuridico. L'interesse individuale alla libertà in materia di credenze religiose è stato così protetto in modo autonomo e non già per riflesso della libertà riconosciuta ad un culto"28 .

Cerchiamo di spiegare meglio quanto andiamo dicendo. Laico, nella dottrina cattolica, è colui, che nell'impossibilità di scindere il concetto di individuo da quello di cittadino - classico della concezione 'laica' e liberale29, impegnato cioè nelle realtà temporali -, è obbligato ad attuare 'nel mondo' il messaggio evangelico di salvezza30, rimanendo, perciò stesso, vincolato alla dottrina morale rivelata ed insegnata dai chierici. Correlata a questa definizione di laico v'è il concetto di autonomia di tutte le realtà temporali, anche di quelle politiche. Ê stato affermato che "l'autonomia è, sul piano teologico canonistico, il contenuto della laicità dello Stato". Ed essa si afferma nella negazione del rifiuto dello Stato di "riconoscersi sottomesso a norme estranee e superiori", evidentemente di origine divina31. Page 21

Questa concezione è completamente rovesciata dalla cultura laica, per la quale, l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità, per dirla con Kant32 coinvolge sia il concetto di individuo, sia quello di Stato laico.

Lo sviluppo della trattazione si incentrerà sul concetto di laicità dello Stato, proprio della seconda delle matrici ideologiche esaminate. Tra le due dottrine v'è sempre stata una tensione dialettica molto forte. Ma lo Stato laico è cresciuto e si è affermato proprio in opposizione alla concezione cattolica. Questo è un dato che crediamo indiscutibile33.

@1.5 Premesse ad un corretto inquadramento del rapporto tra laicità, pluralismo e democrazia. Il carattere originale della laicità

Di recente, è stato sottolineato che la dimensione pluralista deve spostare l'indagine sul carattere di "laicità dello Stato ben al di là del solo campo relativo all'integrazione del fenomeno religioso, ma ad un momento di sintesi di un determinato assetto dei rapporti tra Stato e cittadini, tra autorità e libertà, alla luce di un modello etico non cognitivista"34 . Page 22

Questo concetto, pur condivisibile - nel punto in cui sottolinea il dato, peraltro già rilevato dalla dottrina ecclesiasticistica35, della riduzione dello studio della laicità statuale al solo versante dei rapporti Stato e Chiese, intendendosi queste quali istituzioni-ordinamenti36, anche nel sottolineare la forte vocazione all'integrazione sociale della laicità -, non ci trova, però, in completa consonanza per le conclusioni cui perviene. Questo per diversi motivi: il più importante dei quali è che, così definita, la laicità perde la sua caratterizzazione scientifica...

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