Obbligazioni e titoli di debito nel fallimento delle società
Autore | Valerio Sangiovanni |
Pagine | 1415-1430 |
Valerio Sangiovanni
Obbligazioni e titoli di debito nel fallimento delle società
S: 1. Introduzione. – 2. Le obbligazioni nella s.p.a. – 3. I limiti all’emissione di obbligazioni. – 4.
I titoli di debito nella s.r.l. – 5. La dichiarazione di fallimento e l’ammissione al passivo. – 6. Il valo-
re ammissibile al passivo. – 7. Il premio da estrarre a sorte. – 8. Le particolarità di alcuni tipi di ob-
bligazioni.
1. Oltre che internamente ricorrendo ai loro soci, le società si possono nanziare
esternamente, emettendo obbligazioni e titoli di debito. Tali strumenti nanziari incor-
porano il diritto alla restituzione del capitale e al pagamento degli interessi. Può però
naturalmente accadere che le società emittenti divengano insolventi. In casi del genere si
pone un problema di tutela degli investitori, che – essendo ormai subentrata l’insolven-
za – deve essere arontato all’interno del fallimento. Nel presente lavoro si analizzano le
particolarità della disciplina legislativa di obbligazioni e titoli di debito emessi da società
nel contesto fallimentare.
In merito la legge fallimentare, con disposizione breve e per certi versi scarna, pre-
vede che “i crediti derivanti da obbligazioni e da altri titoli di debito sono ammessi al
passivo per il loro valore nominale detratti i rimborsi già eettuati; se è previsto un pre-
mio da estrarre a sorte, il suo valore attualizzato viene distribuito tra tutti i titoli che
hanno diritto al sorteggio” (art. 58 l. fall.)1.
La disposizione fa riferimento a obbligazioni2 e titoli di debito3. L’appropriata com-
prensione della norma presuppone dunque un esame della disciplina di obbligazioni e
1 In materia di obbligazioni e titoli di debito nel fallimento cfr. Aba, Commento all’art. 58, in Lo Cascio
(diretto da), Codice commentato del fallimento, Milano, 2008, 477 ss.; C, Commento all’art. 58, in
Nigro e Sandulli (a cura di), La riforma del diritto fallimentare, 1° vol., Torino, 2006, 348 ss.; D C,
Commento all’art. 58, in Bocchiola e Paluchowski (a cura di), Codice del fallimento, 6a ed., Milano, 2009,
630 ss.; D G, Le obbligazioni e gli altri titoli di debito nel fallimento dell’emittente, con uno sguardo
alla riforma del diritto societario, in Giur. comm., 2008, I, 1109 ss.; F, Commento all’art. 58, in Maei
Alberti (a cura di), Commentario breve alla legge fallimentare, 5a ed., Padova, 2009, 291 ss.; G, Com-
mento all’art. 58, in La riforma della legge fallimentare, 2a ed., Milano, 2008, 478 ss.; I, Commento
all’art. 58, in Jorio (diretto da), Il nuovo diritto fallimentare, 1° vol., Bologna, 2006, 826 ss.; S, Com-
mento all’art. 58, in Ferro (a cura di), La legge fallimentare, Padova, 2007, 403 ss.
2 In tema di obbligazioni societarie v. A, Commento all’art. 2410, in Maei Alberti (a cura di), Com-
mentario breve al diritto delle società, Padova, 2007, 704 ss.; B e L S, Dall’obbligazione plain vanil-
la all’obbligazione strutturata, in Società, 2009, 689 ss.; F-L, Il limite all’emissione di obbligazioni
(art. 11, comma 1, lett. a, l. n. 262 del 2005), in Riv soc., 2007, 252 ss.; R B, Inesistenza della
delibera dell’assemblea degli obbligazionisti, in Società, 2007, 45 ss.; S, Obbligazioni di serie diverse, as-
semblea degli obbligazionisti e questioni in tema di invalidità delle deliberazioni, in Giur. comm., 2007, II, 159
ss.; S, Emissioni di obbligazioni e scandali nanziari fra diritto internazionale privato e diritto
comunitario, in Società, 2007, 547 ss.
3 Sulla disciplina dei titoli di debito nella s.r.l. cfr. C, I titoli di debito nella società a responsabilità limi-
tata, in Società, 2005, 1489 ss.; C e D, Titoli di debito: regime di responsabilità e limiti alla cir-
colazione, in Contr. impr., 2006, 786 ss.; L, Un’organizzazione collettiva per i possessori di titoli di
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titoli di credito nei vari tipi societari in cui tali strumenti nanziari sono consentiti. Le
obbligazioni sono previste nella s.p.a. (art. 2410 c.c.)4, mentre i titoli di debito nella s.r.l.
(art. 2483 c.c.)5. Dal momento che alla s.a.p.a. si applicano le norme relative alla s.p.a.,
in quanto compatibili (art. 2454 c.c.), anche a questo tipo societario è consentito emet-
tere obbligazioni. Le società di persone non possono invece utilizzare gli strumenti delle
obbligazioni e dei titoli di debito.
Anche se il codice civile non dà una denizione né di obbligazioni né di titoli di
debito, l’espressione “obbligazioni” richiama i titoli emessi dalla s.p.a., mentre l’espres-
sione “titoli di debito” richiama i titoli emessi dalla s.r.l. Inoltre, al di là della denomina-
zione tecnica degli strumenti nanziari (“obbligazioni” piuttosto che “titoli di debito”)
cui si riferisce l’art. 58 l. fall., la disposizione riguarda – più in generale – il rapporto
debitorio che si instaura fra i soggetti terzi nanziatori della società e la società medesi-
ma, prenditrice del nanziamento e obbligata alla restituzione.
Le società, per svolgere l’attività d’impresa cui sono chiamate, hanno ovviamente
necessità di risorse. Si può parlare di “auto-nanziamento” quando tali risorse sono for-
nite dai soci, sotto forma di conferimenti (originari o in sede di successivi aumenti di
capitale) oppure sotto forma di nanziamenti erogati dai medesimi soci6. Anche se cam-
bia il titolo della prestazione eettuata nei confronti della società (in un caso a titolo di
capitale, nell’altro a titolo di mutuo), non cambia l’origine dei fondi, che provengono
sempre dai soci. Può tuttavia capitare che i soci non possano oppure non vogliano nan-
ziare la società e in questo caso è necessario trovare un nanziatore esterno (fattispecie
dell’“etero-nanziamento”). Tipicamente i mezzi per la gestione dell’impresa verranno
reperiti accedendo al credito bancario, del resto largamente diuso nella prassi. Un’alter-
nativa al credito bancario consiste, però, nell’ottenere nanziamenti da soggetti diversi,
i quali forniscono la propria prestazione a fronte dell’emissione di obbligazioni oppure
di titoli di debito.
L’art. 58 l. fall., essendo collocato nel contesto fallimentare, concerne il trattamento di
obbligazioni e titoli di debito nel fallimento delle società: in particolare viene disciplinata
l’ammissione al passivo7. Nel presente lavoro seguiremo questo schema di esposizione:
debito ex art. 2483 c.c.?, in Dir. banca merc. n., 2005, 429 ss.; S R J, I titoli di debito della
società a responsabilità limitata, in Riv. soc., 2005, 987 ss.; T, La garanzia per la solvenza nel trasfe-
rimento dei titoli di debito nella società a responsabilità limitata, in Riv. dir. civ., 2007, II, 209 ss.
4 Si noti tuttavia che alle s.i.c.a.v., nonostante debbano costituirsi in forma di s.p.a. (art. 43, comma 1°,
t.u.f.), non è consentito emettere obbligazioni (art. 45, comma 8°, t.u.f.). Per quanto riguarda poi le obbli-
gazioni emesse da banche valgono le disposizioni speciali dell’art. 12 t.u.b.
5 Con riferimento ai riessi che la riforma della s.r.l. ha avuto sul diritto fallimentare cfr. L C, La
riforma della società a responsabilità limitata e le procedure concorsuali, in Fallimento, 2005, 237 ss.
6 In materia di nanziamenti dei soci D F, La postergazione del credito del socio nanziatore, in Giur.
comm., 2010, I, 187 ss.; G, L’allocazione in bilancio dei “nanziamenti” e dei “versamenti”: una questio-
ne in via di risoluzione?, in Riv. not., 2009, I, 365 ss.; M, Dalla struttura alla funzione della disciplina sui
nanziamenti soci, in Riv. dir. comm., 2008, I, 133 ss.; N, Finanziamenti dei soci “postergati” e loro compen-
sazione, in Notariato, 2008, 521 ss.; S, I nanziamenti dei soci nella s.r.l., in Giur. mer., 2008, 421
ss.; S, Finanziamenti dei soci di s.r.l. e fallimento della società, in Fallimento, 2007, 1393 ss.
7 Sull’ammissione al passivo cfr. C, L’ammissione allo stato passivo del credito di regresso del deiussore
verso il fallito, in Fallimento, 2008, 542 ss.; C, Eetti dell’ammissione al passivo del fallimento del debitore
tornato in bonis alla luce dell’art. 120 l. fall., 2008, in Fallimento, 2008, 534 ss.; F, Impugnazione del de-
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