Le nuove forme di comunicazione in rete; Internet

AutorePasquale Costanzo
Pagine21-60

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    Il presente lavoro è destinato agli studi raccolti a cura di R. Zaccaria nel volume Inormazione e telecomunicazioni del Trattato di diritto amministrativo di G Santaniello, Padova 1998.

@1. Le comunicazioni in rete nel quadro della problematica delle telecomunicazioni

Il processo di convergenza tra tecniche telecomunicative, strumenti informatici e cd. multimedialità, indotto dall'applicazione della tecnologia digitale e dalla diffusione delle reti a banda larga, ha sicuramente aperto nei quadro della problematica delle telecomunicazioni uno scenario nuovo, forse non del tutto prevedibile, e di cui si avverte giorno per giorno la crescente importanza. Anzi, secondo taluni osservatori, si sarebbe addirittura in presenza di un passaggio evolutivo di portata epocale, non dissimile da quello prodottosi nel secolo scorso per effetto della rivoluzione industriale: gli stessi ritmi e le modalità di funzionamento della vita e dell'organizzazione sociale sarebbero destinati a cambiare, laddove gli individui non avrebbero più bisogno di muoversi poiché sarebbero le informazioni e i servizi ad andare verso di loro1. Più precisamente, il fondamentale punto di svolta in questo processo "rivoluzionano" coinciderebbe con l'affermazione di Internet, fenomeno che, com'è ormai diffusamente noto, costituisce l'esito della connessione su base planetaria di innumerevoli reti locali e regionali resa, possibile dall'adozione di protocolli trasmissivi standardizzati2,

A cuest'ultimo proposito, è, del resto, parimenti noto come Internet ,Page 22 non rappresenti una rete nell'accezione usuale del termine, ma piuttosto una "rete di red" (Rete, per antonomasia, d'ora in poi), priva, a differenza delle comuni reti informatiche, di un "centro", vale a dire di una struttura elaborati va centrale in grado di "governare" la circolazione delle informazioni e dei dati. Ciò nondimeno, alla base de! fenomeno, si rinvengono (ed anzi vi risultano esaltate) le esigenze che sono state all'origine dello sviluppo del fenomeno della "connettività", vale a dire del collegamento, sia a livello locale (LAN: Locai Area Network), sia a livello geograficamente più vasto (MAN: Metropolitan Area Network e WAN: Wide Area Network), tra una molteplicità di elaboratori; esigenze che possono riassumersi nella condivisibilità delle informazioni e delle risorse disponibili, nella possibilità dì accesso ad informazioni e risorse remote, nelle corrispondenti economie di scala, nonché nelle caratteristiche di implementabilità graduale dei sistemi di rete3. Con la decisiva differenza, tuttavia, che, su Internet, la connessione si realizza tra elaboratori appartenenti a reti diverse, potendo le informazioni"trasmigrare" da una rete all'altra, attraverso i cd. nodi di rete, in un formato idoneo a consentire a mittente e destinatario un'interpretazione comune dei messaggi, nel tempo stesso che il particolare sistema di sincronizzazione degli interlocutori s'incarica del loro inoltro solo allorquando il destinatario sia pronto a riceverli.

Tale risultato, come poc'anzi accennato, è soprattutto da ascrìversi alla standardizzazione delle regole comunicative, vale a dire alia formulazione di un linguaggio tecnico comune, capace di ovviare alla molteplicità delle "lingue" utilizzate nei diversi sistemi di rete interconnessi. Si parla, in questo caso, di un protocollo informatico di comunicazione, consistente appunto in una serie di convenzioni relative alle modalità di scambio delle informazioni ai vari livelli della comunicazione stessa. Questo protocollo è, per Internet , l'ormai celebre TCP/IP (Transmission Cornimi Protocol/Imtemei Protocol), affermatosi de facto poiché utilizzato dai primigeni nuclei della Rete (le reti ARPANET e M!LNET), nonostante che de iure fosse giàPage 23 operativo uno standard internazionale, l'OSI (Operi System Inlerconnection), elaborato dall'ISO (International organisation for Standardisation) e codificato da! Consultative Committee for International Telephony and Telegraph (CCITT), emanazione dell'Unione internazionale delle Telecomunicazioni (UIT)4.

Peraltro, entrambi questi protocolli risultano identicamente strutturati sulla ed."commutazione di pacchetto" (Packet Switching) vale a dire sulla capacità di frammentare le comunicazioni prodotte da un elaboratore in gruppi di dati, detti appunto "pacchetti", che, a loro volta, vengono inviati in Rete contra assegaati da intestazioni contenenti informazioni sul percorso da effettuare e sull'indirizzo del mittente e del destinatario, mettendo così in grado i "commutatori di pacchetto" (ossia appositi elaboratori presenti sulla Rete) di leggere tali intestazioni e di avviare i relativi pacchetti alla loro precisa destinazione finale5.

Ma se questa tecnologia, a motivo delle sue particolari caratteristiche, è risultata vincente rispetto a quella utilizzata per il tradizionale sistema telefonico6, Internet mantiene ancora in comune con esso (in misura ancora prevalente rispetto ad altri mezzi trasmissivi e pur se le reti di nuovo tipo, esclusivamente destinate alla trasmissione di dati presentano già un discreto . sviluppo7) le infrastnitture di rete, vale a dire l'ordinaria rete telecomuni-Page 24 cativa: circostanza, questa, che sì rivela decisiva per il nostro discorso, in quanto permette di chiarire come la relazione tra Internet ed il tipo di rete fisica necessaria a veicolare le varie applicazioni e i servizi non sia affatto biunivoca, vuoi perché il descritto sistema a commutazione di pacchetto è suscettibile d'essere impiegato su svariati mezzi trasmissivi, per così dire, dedicati (quali cavi coassiali, più indicati per reti locali, cavi a fibre ottiche, che permettono velocità di trasmissione più elevate e più adatte per reti a carattere urbano e, se pur in prospettiva, reti cd. senza fili, ossia reti cellulari digitali in grado, diversamente dalle reti cellulari analogiche, di supportare i segnali digitali), vuoi perché la stessa rete telecomunicativa ordinaria, basata sul normale doppino telefonico, può essere impegnata allo stesso scopo in virtù delle apparecchiature modem capaci di trasformare i segnali binari digitali in segnali sonori modulati e viceversa (e così analogamente per le altre componenti del sistema nazionale ed intemazionale delle telecomunicazioni, comprese le comunicazioni satellitari)8.Page 25

@2. Internet tea disciplina internazionale e comunitaria delle telecomunicazioni

Anche scontando un certo grado di approssimazione sotto il profilo tecnico delle precedenti considerazioni dovrebbe essere risultato comunque evidente come l'intento fosse di rimarcare preliminarmente la stretta coessenzialità della problematica di Internet con la più generale problematica attinente alle telecomunicazioni, la quale, anzi, come meglio si vedrà nel prosieguo, proprio in virtù della peculiare fisionomia della ed, "rete delle reti", sembra suscettibile di arricchimenti ancor più delicati e complessi.

Se, pertanto, è al quadro generale della disciplina delle telecomunicazioni che occorre in primo luogo prestare attenzione per indagare sul regime giuridico di questa nuova forma di comunicazione, risulta però necessario immediatamente precisare come la Rete, in quanto fenomeno "acentrico" e diffusivo, ponga seri problemi di sussumibilità rispetto a discipline telecomunicative di qualsiasi livello, non essendo, infatti, univocamente individuabile alcuna infrastnittura né identificatile alcun soggetto responsabile cui potrebbero applicarsi corrispondenti regolamentazioni, trovandoci piuttosto, come accennato all'inizio, dinanzi ad una nozione riassuntiva di tante realtà interconnesse in una rete planetaria (è proprio il caso di dire) virtuale9. Da questo punto di vista, dunque, ciò che viene propriamente in ri-Page 26 lievo è Innanzi tutto lo spazio fisico utilizzato per assicurare la generale connettività nel nostro Paese, vale a dire le infrastrutture telecomunicative percorse o attraversate dalle applicazioni e dai servizi d' Internet sul territorio nazionale.

Conseguentemente presentano interesse per il nostro discorso le iniziative intese a creare nuovi percorsi comunicativi per implementare le infrastnitture esistenti o per accedere ad esse, la circolazione delle informazioni e dei servizi su tali reti, nonché il regime delle attrezzature tecnologiche utilizzate per la connessione. Ma si tratta, qui, all'evidenza, di una tripartizione (reti, servizi e terminali), pervenuta già da tempo ad un notevole grado di elaborazione nel diritto delle telecomunicazioni, nell'ambito del quale, anzif essa risulta peculiarmente conformata dall'affermazione del principio, di origine comunitaria, dell'apertura dei mercati e della libertà di concorrenza.

Il processo di liberalizzazione delle telecomunicazioni appare peraltro interessare ancor prima la dimensione mondiale10, con importanti ricadute sullo stesso principio di sovranità degli ordinamenti statali che aveva tradizionalmente improntato il settore. Infatti, a parte le limitazioni imposte agli Stati dall'adesione alla già menzionata Unione internazionale delle Telecomunicazioni11, è indispensabile fare riferimento all'Accordo generale su-Page 27gli scambi di servizi, allegato all' Accordo che istituisce l'Organizzazione Mondiale del Commercio12, adottato a Marrakech il 15 aprile 199413. Di tale complesso normativo, nonostante il notevole gradualismo introdotto nel processo di attuazione e la modulazione, per così dire, "personalizzata" degli impegni assunti da parte degli Stati membri, è necessario sottolineare il rilievo per la nostra materia, la quale vi rinviene infatti una specifica considerazione nell'apposito Allegato sulle telecomunicazioni14, In particolare, non potrebbe essere trascurato il possibile effetto di "trascinamento" in senso globalmente liberalizzatore di una disciplina, che, anche se intesa unicamente (ma anche in quanto intesa) a regolamentare l'accesso e l'utilizzazione delle reti e dei servizi...

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