Norma tecnica: NIR-URN 1.1 (novembre 2001). Assegnazione dei nomi uniformi ai documenti giuridici

AutorePierLuigi Spinosa
CaricaIDG-CNR
Pagine233-264

    Questo documento definisce lo standard di identificazione dei documenti giuridici messo a punto per il progetto "Norme in Rete" ed è stato recepito come norma tecnica AIPA (cfr. Circolare del 6 novembre 2001, n. AIPA/CR/35 pubblicata infra, p. 265 s.), dopo essere stato sottoposto ad un processo di discussione e di raccolta di commenti; rimane comunque aperto ad ulteriori contributi per il suo miglioramento.


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RIASSUNTO: I nomi uniformi - Uniform Resource Names (URNs) - sono stati concepiti per fornire identificatori univoci e persistenti, indipendenti dalla locazione in rete, di risorse in Internet, Questo documento stabilisce di identificare ogni documento giuridico tramite un nome uniforme; tale nome sarà utilizzato come strumento per rappresentare i riferimenti (e più in generale qualunque tipo di relazione) fra gli atti alfine di rendere disponibile un ipertesto globale sulle norme, operante in un ambiente distribuito. in particolare il documento descripe le regole per l'assegnazione dei nomi uniformi e delinea i criteri principali dei servizi di risoluzione, capaci di associare ad un nome uniforme la relativa locazione in rete,

@1. Introduzione

Nei documenti giuridici sono molto frequenti ed estremamente importanti i riferimenti ad altri provvedimenti; pertanto la possibilità di poter consultare immediatamente il documento referenziato costituisce un ausilio di grande rilievo, e a volte indispensabile, per la piena comprensione del testo.

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I collegamenti ipertestuali del Web rispondono senz'altro a questa esigenza, ma appaiono non adatti ad un impiego su larga scala nel diritto: il riferimento alla risorsa referenziata si basa infatti sulla sua locazione fisica, espressa in modalità uniforme tramite URL (Uniform Resource Locator), che presenta problematiche, ormai largamente conosciute:

- la difficoltà di conoscere la locazione della risorsa citata;

- la perdita di validità nei tempo delle locazioni (URL) nei riferimenti;

- l'impossibilità di referenziare risorse non ancora pubblicate;

che rendono quindi la rete dei collegamenti fra documenti estremamente limitata rispetto alle potenzialità e sempre più inaffidabile nel tempo.

Per ovviare a tali inconvenienti si utilizza un sistema di riferimenti basato sull'assegnazione a ciascuna risorsa giuridica di un nome uniforme (URN: Uniform Resource Name), o identificatore univoco, e su metodi di risoluzione (RDS: Resolver Discovery Servici) capaci di reperire l'oggetto corrispondente.

Gli strumenti identificati sono conformi a quelli definiti all'interno dell'IETF (Internet Engineering Task Form) dallo specifico gruppo di lavoro (URN Working Group) e descritti in vari documenti - da standard ufficiali (RFC: Request For Comments) a draft - ai quali è, e dovrà essere, garantito l'allineamento anche in futuro,

Lo standard in oggetto è stato messo a punto in seno al Gruppo di Lavoro "Identificazione delie risorse tramite URNs" nell'ambito del progetto "Norme in Rete", coordinato dal Ministero della Giustizia e finanziato dall'AIPA.

@2. Scopo del nome uniforme

L'assegnazione di un nome uniforme ha lo scopo di associare ad ogni documento giuridico un identificativo univoco, in un formato standardizzato, che dipende soltanto dalle caratteristiche del documento stesso ed è quindi indipendente dalla disponibilità in rete, dalla locazione fisica e dalle modalità di accesso.

Tale identificativo è utilizzato come strumento per rappresentare I riferimenti - e più in generale ogni tipo di relazione - fra gli atti.

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Il suo Impiego facilita, in un ambiente di rete con risorse distribuite fra diversi editori telematici, la costruzione di un ipertesto globale fra I documenti giuridici e di basi di conoscenza contenenti le relazioni intercorrenti fra gli stessi.

@3. Associazione del nome uniforme al documento

L'associazione del nome uniforme al documento avviene mediante una metainformazione, che può essere:

- inserita all'interno del documento stesso: è la soluzione da applicare a regime con l'adozione del formato XML, ma è attuabile anche in HTML (attraverso il tag META);

- esterna al documento ma strettamente correlata a questo, attraverso diverse modalità; stesso nome del file ed estensione prefissata, particolare link ipertestuale, specifico attributo nella banca dati, ecc.

Tali modalità sono fortemente raccomandate in quanto consentono l'implementazione e l'aggiornamento automatico di cataloghi (distribuiti o centralizzati) funzionali alla risoluzione, che contengono cioè per ciascun documento il nome uniforme e la relativa locazione,

In prospettiva si deve Infatti tendere al superamento dell'aggiornamento manuale di cataloghi, a causa sia dell'Impegno necessario al loro mantenimento che dell'Intrinseca perdita di validità nel tempo.

In tali cataloghi possono essere presenti anche altre Informazioni, quali: descrittori (estremi, titolo, materia, pubblicazione, ecc), relazioni, vigenza e altre, che senza dubbio arricchiscono la risposta del sistema.

In ogni caso, qualunque sia la soluzione adottata dall'editore telematico, gii strumenti software implementati devono essere in grado di consentire l'accesso al documento attraverso il suo nome uniforme.

@4. Utilizzo del nome uniforme nei riferimenti

Il nome uniforme sarà utilizzato su larga scala nei a ferimenti come valore dell'attributo HREF del collegamento ipertestuale con il documento referenziato.

Tale legame può realizzarsi attraverso due modalità:

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- Inserendo manualmente, nel testo del documento referente, il con il nome uniforme; operazione onerosa soprattutto per i documenti già pubblicati in rete;

- costruendo automaticamente (In maniera permanente o provvisoria) il link con il nome uniforme, attraverso analizzatori (parser) del riferimenti all'interno del testo: operazione più economica ma soggetta ad una certa percentuale di imprecisione e incompletezza. I riferimenti non sono infatti sempre formalmente corretti e completi, e devono quindi essere arricchiti dall'operatore o interpretati dall'utente. Tale soluzione potrebbe essere comunque accettabile per i documenti già pubblicati.

In ogni caso e qualunque sia la modalità adottata, 1 documenti di nuova produzione in formato XML devono, conformemente alla DTD, esprimere i riferimenti mediante il nome uniforme del documento referenziato.

@5. Caratteristiche generali del sistema

Il sistema di riferimento basato sui nomi uniformi deve prevedere:

- uno schema di assegnazione del nomi capace di rappresentare in maniera univoca qualunque provvedimento, emesso da una qualsiasi autorità in un qualunque tempo (passato, presente e futuro);

- un meccanismo per la risoluzione - in prospettiva distribuita - da nome uniforme a locazione in rete delle risorse corrispondenti.

Il presente documento affronta in dettaglio soltanto il primo dei requisiti indicati e cioè la definizione dello schema di assegnazione dei nomi uniformi. Contiene inoltre alcuni cenni sull'architettura del servizio di risoluzione e dei software reiativo, eventualmente oggetto in seguito di una norma tecnica specifica.

@6. Sintassi utilizzata nel documento

Nel presente documento è stata utilizzata la sintassi tipica di molti RFC di Internet, basata sul meta linguaggio BNF (Backus-Naur Form), ed in particolare quella del documento RFC 2141 "URN Syntax" [1].

Le principali caratteristiche sono:

- gli elementi sono racchiusi fra parentesi angolari ("");

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- un elemento è separato dalla sua specificazione con la stringa "::=";

- gli elementi in alternativa sono separati dalla barra verticale (" | ");

- le stringhe di caratteri sono racchiuse fra virgolette (");

- le parti opzionali sono racchiuse fra le parentesi quadre ("["e"]");

- un gruppo di elementi è racchiuso fra le parentesi tonde ("(" e ")")

un'espressione davanti ad un elemento, o ad un gruppo di elementi, indica un fattore di ripetizione, con i seguenti formati:

: volte;

*: o più volte;

* : zero o più volte.

@7. Spazio dei nomi

Il documento RFC 2141 "URN Syntax" [1] definisce la sintassi generale di un nome uniforme, che deve avere la forma:

::= "unr:" ":"

dove è fidentificativo dello spazio dei nomi (namespace) e è un qualunque nome specifico appartenente allo spazio precedente.

Lo spazio dei nomi individua il contesto in cui questi sono validi e significativi, Per i documenti giuridici si definisce lo spazio dei nomi uniformi di identificativo "nir":

:: = "nir"

e pertanto le URN relative hanno la forma:

::= "urn:nir:"

Per una compieta corrispondenza con i domini registrati per il portale dei progetto "Norme in Rete" sono altresì riservati, ina al momento non utilizzati, i namespace:

"normeinrete", "normainrete" e "norminrete"

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@8. Sintassi generale del nome specifico

8.1. Caratteri ammessi e esclusi

Sono definiti in accordo al RFC 2141 "URN Syntax" [1]; in particolare figurano come non ammessi, oltre ad una serie di caratteri speciali, tutti quelli nazionali (superiori al decimale 127), che devono essere quindi tradotti nella corrispondente sequenza di escape ("%" ).

Per ragioni di varia natura, illustrate in seguito, nel nome-specifico del namespace "nir" è ammesso soltanto questo sottoinsieme di caratteri:

::= 1*

::= | |

::= | | "."

::= "a" | "b" | "c" | "d" | "e" | "f" | "g" | "h" | "i" | "j" | "k" | "l" | "m" | "n" | "o" | "p" | "q" | "r" | "s" | "t" | "u" | "v" | "w" | "x" | "y" | "z"

::= "0" | "1" | "2" | "3" | "4" | "5" | "6" | "7" | "8" | "9"

::= "("|")" | "=" | "$" | "-" | "_" | "!" | "*" | "'"

::= "#" | ":" | "@" | ";" | "," | "+"

Gli altri caratteri sono o eliminati o convertiti.

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8.2. Caratteri riservati

Sono i caratteri che hanno un particolare significato nella formazione in generale delle URI (Uniform Resource Identifier) [2] o in particolare del nome-specifico nello spazio "nir", e pertanto devono essere impiegati sempre e soltanto per lo scopo assegnato.

Appartengono...

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