L'Open Government negli Stati Uniti d'America tra il Freedom of Information Act e il bazar

AutoreValerio Lubello
CaricaDottorando in Istituzioni e politiche comparate, internazionali ed europee presso l'Università degli Studi di Teramo
Pagine371-388
L’Open Government negli Stati Uniti d’America
tra il Freedom of Information Act e il bazar
VALER IO LUB ELLO
SOMM ARI O:1. Tra il Freedom of Information Act e il bazar – 2. Il Freedom of
Information Act in prospettiva sincronica – 3. I tre memoranda del c.d. Open Go-
vernment – 4. Data.gov, USAspending.gov e Recovery.gov, le esperienze dell’Open
Government – 5. Conclusioni
1. TRA I L FREEDO M OF IN FOR MAT ION ACT E IL BA ZAR
A più di due anni dall’adozione dell’Open Government directive, il mo-
dello di diffusione dei dati pubblici statunitense viene ormai considerato,
anche da una prospettiva comparata, il momento fondante della nozione di
Open Government1. Le recenti politiche per la diffusione dei dati pubbli-
ci intraprese dagli Stati Uniti – forti anche dell’onda emotiva e tecnologica
che ha caratterizzato l’elezione di Barack Obama – hanno avuto, infatti, una
risonanza tale da dar vita ad vero e proprio movimento dell’Open Govern-
ment, rappresentato da una ridda di piattaforme e siti informativi dalla quale
risulta complesso cogliere una dimensione di insieme.
Ciò che appare evidente è che i tre memoranda dell’Open Government
(amplius infra) hanno introdotto forme di gestione della conoscenza pubbli-
ca ispirate ai modelli di knowledge management c.d. a bazar, ideati ed uti-
lizzati negli ambienti di sviluppo di sofware opensource. La possibilità che i
cittadini, forti di una mutata nozione di comunicazione stato-cittadino, non
più monodirezionale ma sempre più spesso bidirezionale, possano applicare
la legge di Linus2ai “codici” delle proprie democrazie ha scatenato una corsa
all’Open Government in pressoché tutte le democrazie avanzate.
L’Autore è dottorando in Istituzioni e politiche comparate, internazionali ed europee
presso l’Università degli Studi di Teramo.
1Cfr. H. HUIJ BOO M, T. VAN DEN BR OEK,Open Data: An International Comparison of
Strategies, in “European Journal of ePractice”, 2011, n. 12, p. 4 e ss., reperibile all’indirizzo
http://www.epracticejournal.eu.
2La legge di Linus prende il nome da Linus Torvard ideatore di Linux ed essa consiste
nella presa di coscienza che nelle fasi di sviluppo di un software open source, “dato un numero
suff‌iciente di occhi, tutti i bug vengono a galla” o meglio, per usare le parole di E.S. Ray-
mond, “ogni problema diventerà sempre trasparente per qualcuno”. Da questa legge deriva
una delle caratteristiche del modello di sviluppo a bazar nel quale “si da per scontato che gene-
ralmente i bug siano fenomeni marginali, o che almeno divengano rapidamentetali se esposti
372 Informatica e diritto /Il panorama internazionale e le buone pratiche
Tuttavia, per una meno ideale visione della questione, non si può prescin-
dere da un’analisi – seppur per sommi capi – del Freedom of Information
Act, atto con cui l’ordinamento statunitense disciplina la divulgazione del-
le informazioni pubbliche. Da questa prospettiva, si cercherà di cogliere la
reale portata giuridico-amministrativa delle iniziative di Open Government.
Così, se, da un lato la locuzione Open sintetizza l’indirizzo governativo
con cui devono essere trattate le richieste di dati pubblici sotto la vigenza del
Freedom of Information Act, dall’altro, si colgono elementi che paiono es-
sere una presa di coscienza della mutata nozione di informazione nell’epoca
di Internet trasposta nella fascinosa idea del Web 2.03.
L’analisi che segue vuole cogliere questa doppia essenza dell’Open Go-
vernment: strumento amministrativo incardinato nella complessa architet-
tura del Freedom of Information Act e momento costitutivo di un nuovo
approccio per la diffusione dei dati pubblici attraverso la rete.
2. ILFRE EDO M OF INFOR MAT ION ACT I N PRO SP ETT IVA SI NCRO NI CA
Il c.d. right to know, ovvero il diritto a conoscere le informazioni pro-
venienti dalla pubblica sfera, trova nella Costituzione federale un ricono-
scimento soltanto indiretto. Così, ad esempio, esso è rintracciabile nella
disposizione che impone la pubblicazione di un journal contenente tutti i
proceedings del Congresso4, in quella che regola la pubblicazione delle spese
e delle entrate Federali5ed anche nello stesso primo emendamento, il quale,
garantendo la freedom of speech e la freedom of press, assicura di fatto il diritto
dei cittadini a conoscere quanto avviene nelle pubbliche stanze6.
all’attenzione di migliaia di volenterosi co-sviluppatori che soppesano ogni nuova release”,
così E.S. RAYMO ND,La cattedrale e il bazar, Apogeoonline, 1998, reperibile all’indirizzo
http://www.apogeonline.com/openpress/cathedral.
3Come noto, nel fortunato termine Web 2.0, coniato da Tim O’Reill, sono comprese
tutte quelle caratteristiche presenti nei soggetti della Net Economy che sono sopravvissuti
al collasso f‌inanziario del 2000/2001, in particolare: a) offerta di ser vizi piuttosto che di
pacchetti software; b) utilizzo del web come architettura di partecipazione e non solo di co-
municazione e distribuzione di prodotti, informazioni e conoscenze; c) eff‌icienti strategie di
sfruttamento della c.d. intelligenza collettiva; d) adottano modelli di business che sfruttano
la creatività fondata sulla rielaborazione di oggetti culturali preesistenti. Il famoso articolo è
reperibile all’indirizzo http://oreilly.com/web2/archive/what-is-web-20.html.
4Costituzione USA, Articolo I, par. 5.
5Costituzione USA, Articolo I, par. 9.
6V. in tal senso K.B. ALLEN,Access to Government Information, in “Government In-
formation Quarterly”, Vol. 9, 1992, n. 1, pp. 67-80; P. STEWART,Or of the Press, in “Ha-

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