n. 6 ORDINANZA (Atto di promovimento) 28 novembre 2013 -

IL GIUDICE Osserva quanto segue. La questione di legittimita' costituzionale sollevata dai difensori di entrambi gli imputati B.E.A. e G.E., cui il Pubblico ministero ha parzialmente aderito, e' sicuramente rilevante. Per dimostrarlo e' necessario ricostruire brevemente il procedimento. Il Pubblico ministero formulava richiesta di rinvio a giudizio nei confronti degli imputati B. e G. per la violazione delle disposizioni «di cui agli articoli 110 c.p., 73 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309/1990 per aver concorso tra loro e con L. N. nei cui confronti si e' proceduto separatamente, [nonche' con] G. P., nei cui confronti si e' proceduto separatamente, [alla detenzione] ai fini di spaccio kg 21 di hashish. In particolare, G., G. e B. effettuavano l'acquisto e poi consegnavano lo stupefacente per il trasporto a L. N., fungendo da staffetta il G. P. e G. E., con l'auto VW Golf targata CV 644 HX, dandosi alla fuga subito dopo che il L. veniva fermato dalla Guardia di finanza di Milano, preventivamente allertata dalla PG operante. In Melegnano il 3 dicembre 2008». All'udienza del 13 giugno 2012, l'imputato G. personalmente formulava richiesta di rito abbreviato. Ammesso tale imputato al rito, procedevasi alla discussione. Quanto all'imputato B, il Pubblico ministero insisteva nella richiesta di rinvio a giudizio, mentre il difensore chiedeva emettersi sentenza di non luogo a procede;

quanto all'imputato G., il Pubblico ministero concludeva per l' affermazione della sua penale responsabilita', con conseguente condanna alla pena finale di anni 5 di reclusione ed euro 50.000,00 di multa, oltreche' per la confisca dei beni in sequestro, mentre il difensore instava per il contenimento della pena nei minimi di legge, con il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche (per l'incensuratezza e la buona condotta di vita successiva al commesso reato), formulando altresi' richiesta di restituzione di quanto in sequestro. All'esito della camera di consiglio, pubblicavasi ordinanza ex articoli 422, comma 1, c.p.p. (quanto a B.) e 441, comma 5, c.p.p. (quanto a G.) a termini della quale, revocata in dubbio da parte dei difensori di entrambi gli imputati la corretta identificazione di B. sulla base del compendio intercettivo e degli esiti di una consulenza fonica disposta dal Pubblico ministero, figurando agli atti un «servizio di osservazione, pedinamento e controllo nel corso del quale gli operanti hanno constatato la fattiva partecipazione di un soggetto, dai medesimi identificato per B. L., alle operazioni di trasbordo», con il coinvolgimento altresi' del coimputato G.), «presente ai fatti descritti nel servizio di o.c.p, dianzi richiamato, in tesi coordinando i suoi movimenti nientemeno che con B. L.», era disposta tra l'altro l'audizione dei militari intervenuti. All'udienza del 29 gennaio 2013, veniva assunta la testimonianza del luogotenente Della Porta Franco. La si riporta per intero, evitando qualsiasi intervento, al fine espresso di non anticipare il giudizio sul merito della vicenda e quindi generare ragioni di astensione nel prosieguo: ADG: ho partecipato direttamente alle attivita' di p.g. riguardanti gli imputati. ADG: partiamo con un'indagine di DDA per traffico di sostanze stupefacenti Si apre un filone verso Milano per affari di hashish. Individuiamo G. E. quale uno dei protagonisti. C'erano accordi pregressi che iniziano nel novembre tra il soggetto di Cerignola, G. P. ed il G. per transazione di sostanze stupefacenti. Abbiamo avuto la conferma che fosse sostanza stupefacente in occasione dell'arresto di L. N. A monte c'e' stata un'attivita' di osservazione, coordinandoci con i colleghi di Genova. Agli o[p.c.] ho partecipato io, prendiamo contatti con le due pattuglie di Genova e ci appostiamo in attesa degli sviluppi delle indagini tecniche. Individuiamo G. E., mi ricordo che ando' in un albergo a Pavia (nota 352968-11 del 24 giugno 2011). I colleghi del GOA di Genova ci hanno segnalato che la macchina di G. E. era giunta sul posto. Io e i miei colleghi eravamo in una zona piu' defilata senza contatto visivo con la via Parenzo. Io ho visto arrivare la macchina, era una macchina abbastanza strana, una Lancia Z. Abbiamo appreso dai colleghi che era arrivato pure G. E. in via Parenzo unitamente a. Poi alle 21,20, e' arrivata una Renault Clio condotta da B. L.. Io personalmente non ho visto la Renault Clio. Io ho partecipato all'appostamento per tutta la notte sino alla mattina, quando riparte la Lancia Z e con i miei colleghi ci siano messi al seguito di essa. Al casello di Milano abbiamo fatto controllare la Lancia. ADG: [La] nota 457101/10 del 24 agosto 2010, sub 10, e' quella di riferimento a proposito dell'individuazione di G. E. Abbiamo estratto una scheda fisionomica soggettiva. ADG: con riferimento a B. intercettiamo telefonate di G., dove G., parla del cognato, progr. 413 del 22 novembre 2008 (andiamo in pizzeria dal cognato: noi abbiamo interpretato il cognato come B. L.). Ancora: progr. 409 del 19 novembre 2008 (sono andato da L.). Io non [ho] visto il cognato sul posto. E' stato visto dalla pattuglia di Genova. A domanda difensore: l'utenza 338.7967433 viene associata B. L. dopo l'osservazione compiuta in sede di servizio di o.p.c. I colleghi di Genova avevano in corso un'altra operazione con ascolti, quindi e' probabile che i medesimi avessero elementi approfonditi per l'attribuzione a B. L. dell'utenza di cui si tratta. Il teste si impegna a fornire l'indicazione del collega di Genova che ha proceduto all'identificazione di B. L. ed ogni caso che ha partecipato con contatto visivo all'o.p.c. All'udienza del 10 aprile 2013, veniva sentito il vicebrigadiere Ferrante Eugenio: sentivamo nelle intercettazioni G. E. e le indagini erano condotte dal Pubblico ministero di Trento. A sua volta il G. aveva il contatto con tale G., per organizzarsi per acquistare cocaina o hashish. Il G. chiedeva a suo cognato se conosceva qualcuno per una quantita' di hashish. Il cognato si riservava di fargli sapere. In una conversazione con il G., G. P., il G. gli comunicava che si poteva acquistare l'hashish. Dopodiche' il G. comunicava al G. che il giorno successivo potevano aver luogo le operazioni. Quindi il G. e L. N. salivano dalla Puglia per alloggiare in un hotel. Il G. ed il L. effettivamente venivano ed alloggiavano. Il 2 dicembre, dopo essersi messi a posto con l'albergo, andavano tutti in direzione via privata Parenzo n. 6 in Milano. Il G. aveva una Lupo color blu elettrico targata X309FH intestata alla moglie B. E;

il G. ed il L., erano a bordo di una Golf grigio chiaro targata CV644XH. ADG: io ho partecipato al servizio di osservazione. Io ed il collega che e' fuori eravamo nelle vicinanze appostati. In quell'occasione il G. faceva una telefonata, contattava il B. e gli chiedeva a che punto era, il B. gli dava la conferma che sarebbe arrivato sul posto in 20 minuti, mezz'ora. Dopo circa 20 minuti arriva il B. a bordo di una Renault Clio di colore grigio chiaro targata CN441DY. Gia' in precedenza avevamo sviluppato la targa ed era intestata alla sorella B. A. Noi eravamo nelle vicinanze ed il B. dopo aver parcheggiato usciva dalla stessa, si guardava intorno, apriva il baule sulla parte posteriore e tirava fuori un borsone di colore scuro molto pesante. Chiudeva il cofano ed entrava nel civico 6. Dopo circa 10 minuti, il G. ed il L. a bordo della Lupo si allontanavano e prendevano una direzione imprecisata. Dopo circa 10 minuti arrivava il G. a bordo della Lupo da solo, parcheggiava ed attendeva all'ingresso di via privata Parenzo ed attendeva il L. alla guida una Lancia Z di colore grigio chiaro targata BG675NV. A questo punto entrava nella via la Lancia. Tutti e quattro erano, all'interno del cortile della casa. A questo punto il collega in sala ci comunicava telefonata a livello privata dove sentiva in sottofondo il rumore di sportelli, lamiere, che venivano armeggiate. Dopo 20 minuti, il B. esce dal civico a bordo della Clio ed andava via prendendo una direzione che noi non sappiamo. Dopo circa 15-20 minuti il L. a bordo della Lancia Z usciva dal civico 6 ed andava a parcheggiare nelle vicinanze, in via Ernesto Rossi, nel cortile del civico 6, all'epoca la stessa residenza di B. L. Noi pensavamo che avevano occultato lo stupefacente all'interno della Lancia. Percio' abbiamo monitorato la Lancia tutta la notte. Il G. ed il L. con il Golf prendevano la direzione dell'hotel. Questo era intorno alle ore 22,00. Dopodiche', il giorno dopo, alle 9,40, circa, il G. e L. erano sulla Golf. Il G. faceva scendere il L. e si metteva alla guida della Lancia. Entrambi proseguivano nella stessa direzione a breve distanza l'una dall'altro in direzione dell'A1. ADG: circa il coinvolgimento del B. la telefonata era fatta da G. che chiedeva a B. in quanto tempo avrebbe impiegato ad arrivare sul posto. ADG: non avevamo individuato prima il B. La scheda TIM era intestata a lui. ADG: abbiamo iniziato ad identificato il B. perche' G. parlava con il G. parlando del cognato. La scheda era intestata a B. L. Avuto il nominativo, andiamo al comune di Milano e facciamo la fotocopia del documento di identita'. Quella sera e' arrivato il B. perche' l'ho riconosciuto dalla foto, io e gli altri colleghi. ADAvv. Saldarini: nella telefonata cui mi riferivo il G. chiamava il E. e noi pensavamo che essa fosse riferita allo stupefacente. Questa conversazione e' intervenuta il giorno stesso, il giorno precedente il sequestro. La telefonata parte dall'utenza in uso a G. Il B. aveva in uso l'utenza 338.7967433. ADAvv. Saldarini: abbiamo delle foto di B. che sono state acquisite prima dell'attivita' di cui si tratta, non ricordo se abbiamo un'annotazione degli accertamenti fatti presso il comune di Milano. ADG: non abbiamo documentato il servizio di o.c.p. anche con fotografie o filmati. Il teste, in ossequio all'impegno assunto, faceva pervenire in cancelleria le fotografie acquisite dal comune di Milano di B...

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