N. 55 ORDINANZA (Atto di promovimento) 9 novembre 2011

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE Ha pronunciato la seguente ordinanza interlocutoria sul ricorso 27019-2009 proposto da: Perelli Maurizio, elettivamente domiciliato in Roma, via Maestro Gaetano Capocci n. 14, presso lo studio dell'avvocato Perelli Antonio, che lo rappresenta e difende, per delega in atti; ricorrente;

Contro Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Rieti, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Rieti, procuratore generale della Repubblica presso la Corte di cassazione, Procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'appello di Roma - intimati;

Sul ricorso 28247-2009 proposto da: Tavolazzi Dario, elettivamente domiciliato in Roma, via Antonelli 9, presso lo studio dell'avvocato Merla Michele, che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato Boglietti Lanfranco, per delega in atti - ricorrente;

Contro procuratore Repubblica presso il tribunale di Brescia,

Consiglio dell'ordine degli avvocati di Brescia, procuratore generale della Repubblica presso la Corte suprema di cassazione, Procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'appello di Brescia intimati;

Sul ricorso 9353-2010 proposto da: Puleo Damiano, elettivamente domiciliato in Roma, viale delle Milizie 96, presso lo studio dell'avvocato De Caro Flora, che lo rappresenta e difende, per delega in atti - ricorrente;

Contro Procuratore generale della Repubblica presso la Corte suprema di cassazione, Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Caltanissetta - intimati;

Sul ricorso 9356-2010 proposto da: Tomarchio Sandra, elettivamente domiciliato in Roma, viale delle Milizie 96, presso lo studio dell'avvocato De Caro Flora, che lo rappresenta e difende, per delega in atti - ricorrente;

Contro Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Catania, procuratore generale della Repubblica presso la Corte suprema di cassazione - intimati;

Sul ricorso 9359-2010 proposto da: Ferippi Maria Grazia, elettivamente domiciliato in Roma, viale delle Milizie 96, presso lo studio dell'avvocato De Caro Flora, che lo rappresenta e difende, per delega in atti - ricorrente;

Contro procuratore generale della Repubblica presso la Corte suprema di cassazione, Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Arezzo - intimati;

Sul ricorso 9360-2010 proposto da: Calabrese Salvatore, elettivamente domiciliato in Roma, viale delle Milizie 96, presso lo studio dell'avvocato De Caro Flora, che lo rappresenta e difende, per delega in atti - ricorrente;

Contro Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Caltanissetta,

Procuratore generale presso la Suprema Corte di cassazione intimati;

Sul ricorso 9361-2010 proposto da: Conedera Roberto, elettivamente domiciliato in Roma, viale Delle Milizie 96, presso lo studio dell'avvocato De Caro Flora, che lo rappresenta e difende, per delega in atti; ricorrente;

Contro Consiglio dell'ordine degli avvocati di Torino,

Procuratore generale presso la suprema Corte di Cassazione; intimati;

Sul ricorso 9362-2010 proposto da: Celia Maria Gabriella, elettivamente domiciliata in Roma, viale Delle Milizie 96, presso lo studio dell'avvocato De Caro Flora, che la rappresenta e difende, per delega in atti; ricorrente;

Contro Procuratore generale presso la suprema Corte di cassazione, Consiglio dell'ordine degli avvocati di Catania;

intimati;

Sul ricorso 9731-2010 proposto da: Mascellani Teresa, elettivamente domiciliata in Roma, via Varrone 9, presso lo studio dell'avvocato Vannicelli Francesco, che la rappresenta e difende, per delega in atti; ricorrente;

Contro Pisoni Paola, ordine degli avvocati di Trento, Consiglio nazionale forense; intimati;

Sul ricorso 10223-2010 proposto da: Capotosti Maura, elettivamente domiciliata in Roma, via Aquileia 12, presso lo studio degli avvocati Morsillo Anna, Morsillo Andrea, che la rappresentano e difendono, per delega in atti; ricorrenti;

Contro Procuratore generale della Repubblica presso la Corte suprema di Cassazione, Procuratore della Repubblica del Tribunale di Roma, Consiglio dell'ordine degli avvocati di Roma, Procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'appello di Roma;

intimati;

Sul ricorso 13660-2010 proposto da: Cenci Luciana, elettivamente domiciliata in Roma, viale Delle Milizie 96, presso lo studio dell'avvocato De Caro Flora, che la rappresenta e difende, per delega in atti; ricorrente;

Contro Consiglio dell'ordine degli avvocati di Rieti, Procuratore generale presso la suprema Corte di Cassazione; intimati;

Sul ricorso 13662-2010 proposto da: Felli Fabiana, elettivamente domiciliata in Roma, viale delle Milizie 96, presso lo studio dell'avvocato De Caro Flora, che la rappresenta e difende, per delega in atti;

Contro Consiglio dell'ordine degli avvocati di Rieti, Procuratore generale presso la suprema Corte di Cassazione; intimati;

Avverso le decisioni del Consiglio nazionale forense: 92/09 depositata il 12 ottobre 2009, 90/09 (12 ottobre 2009), 193/09 (21 dicembre 2009), 194/09 (21 dicembre 2009), 208/09 (23 dicembre 2009), 192/09 (21 dicembre 2009), 258/09 (31 dicembre 2009), 202/09 (23 dicembre 2009), 205/09 (23 dicembre 2009), 259/09 (31 dicembre 2009), 212/09 (23 dicembre 2009), 209/09 (23 dicembre 2009);

udita la relazione della causa svolta nella pubblica Mazziotti Di Celso;

uditi gli avvocati Michele Merla, Flora De Carlo, Luca Giordano per delega Morsillo;

udito il p.m. in persona dell'Avvocato generale dott. Domenico Iannelli, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.

Ritenuto in fatto I dodici ricorrenti in epigrafe indicati, pubblici dipendenti a tempo parziale, venivano iscritti nell'albo degli avvocati in vinti'della disposizione di cui all'art. 1, comma 56, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, che consentiva tale doppia attivita'.

A seguito dell'entrata in vigore della legge 25 novembre 2003, n.

339, di modifica della precedente, i ricorrenti manifestavano la loro intenzione di continuare a mantenere il rapporto di pubblico impiego, esercitando nel contempo anche la professione di avvocato.

I vari C.O.A. interessati, ritenendo la sussistenza della incompatibilita', ordinavano la cancellazione dei ricorrenti dai rispettivi albi con decisioni che venivano impugnate davanti al Consiglio nazionale forense il quale rigettava tutti i ricorsi.

Avverso le separate pronunce del CNF i soccombenti proponevano singoli ricorsi per cassazione affidati a numerosi motivi.

Gli intimati di ciascun ricorso (i vari COA interessati) non hanno svolto attivita' difensiva in sede di legittimita'.

I ricorrenti Perelli e Tavolazzi hanno depositato memorie.

In applicazione analogica dell'art. 335 c.p.c., e' stata disposta la riunione di tutti i ricorsi siccome implicanti la risoluzione di identiche questioni.

Considerato in diritto Innanzitutto va rilevata l'infondatezza dei seguenti motivi dei vari ricorsi che rivestono carattere preliminare in quanto eventualmente assorbenti rispetto alle altre censure perche' relative all'asserita nullita' delle decisioni impugnate.

1) violazione del principio di terzieta' del giudice e illegittimita' di composizione del CNF per essere questo composto in via esclusiva da avvocati portatori di un interesse di categoria volto alla eliminazione dal mercato di un concorrente (primo motivo dei ricorsi Puleo Damiano e altri);

2) violazione dell'articolo 37 r.d.l. n. 1578/1933 per omessa notifica al p.m. della delibera di avvio del procedimento di cancellazione dall'albo (primo motivo ricorso Perelli, sesto motivo ricorso Tavolazzi, secondo motivo dei ricorsi Puleo ed altri);

3) violazione dell'articolo 56 r.d.l. n. 1578/1933 per essere stata la decisione impugnata notificata ben oltre i 30 giorni come previsto dal citato articolo 56 primo motivo ricorso Mascellani);

4) violazione degli articoli 37 r.d.l. n. 1578/1933 e 24 Cost.

oltre che della legge n. 241/1990 per il non rilevato errore commesso dal COA nel non concedere il rinvio per l'audizione chiesto per pregressi impegni personali non documentabili prima dello svolgimento...

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