n. 8 RICORSO PER CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE 25 ottobre 2017 -

Ricorso per conflitto di attribuzione del presidente della giunta regionale Regione Abruzzo (c.f. 80003170661), in persona del suo presidente pro tempore dott. Luciano D'Alfonso, giusta delibera della giunta regionale n. 554 del 5 ottobre 2017, rappresentato e difeso dagli avv.ti Manuela de Marzo (DMRMNL70C41C632R) (avvmanuelademarzo@cnfpec.it) e Stefania Valeri (VLRSFN67A54L103Y) dell'Avvocatura regionale, ai sensi della legge regionale n. 9 del 14 febbraio 2000 ed in virtu' di procura speciale a margine del presente atto, elettivamente domiciliato presso e nello studio dell'avv. Francesca Lalli, in Roma, Via Lucio Sestio, 12, Sc. C, Roma;

Contro il Presidente del Consiglio dei ministri rappresentato e difeso ex lege dall'Avvocatura generale dello Stato. Per l'accertamento dell'avvenuta violazione della sfera di competenza costituzionale attribuita alla Regione ricorrente e per il conseguente annullamento del decreto ministeriale del Ministero per lo sviluppo economico del 9 agosto 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - Serie generale - n. 195 il 22 agosto 2017 (cfr. doc. 2), recante «Adeguamento del decreto 7 dicembre 2016 recante: disciplinare tipo per il rilascio e l'esercizio dei titoli minerari per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma, nel mare territoriale e nella piattaforma continentale, alla sentenza della Corte costituzionale n. 170 del 2017.». Con decreto adottato in data 9 agosto 2017 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie generale n. 195 del 22 agosto 2017, il Ministero dello sviluppo economico e' intervenuto sul disciplinare tipo del 7 dicembre 2016 con il dichiarato intento di adeguare il medesimo alla pronuncia della Consulta n. 170/2017, ma in realta' prescindendo ancora una volta dal previo raggiungimento di qualsivoglia intesa con la Regione ricorrente e, dunque, in mancanza del necessario adeguato coinvolgimento delle regioni interessate (come disposto nella richiamata sentenza) al fine di stabilire le modalita' di conferimento dei permessi di prospezione, di ricerca e delle concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi. La disciplina sopra richiamata esplica la sua efficacia sul territorio regionale della Regione Abruzzo in particolare in relazione ai procedimenti ad oggi in corso e relativi proprio alle attivita' di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi che interessano la medesima Regione Abruzzo. Tutto cio' premesso, tenuto conto che l'atto in questa sede impugnato e' intervenuto a stabilire le modalita' di rilascio dei permessi minerari, senza aver previamente ed adeguatamente coinvolto le regioni interessate, ivi compresa l'odierna ricorrente, e comporta, pertanto, una grave lesione delle prerogative costituzionali dell'Ente ricorrente fissate dagli articoli 117, comma terzo, e 118 Cost.;

tenuto conto che la Regione Abruzzo ha gia' impugnato con ricorso straordinario al Capo dello Stato, ancora sub iudice, il suddetto decreto ministeriale del 7 dicembre 2016, recante disciplinare tipo per il rilascio e l'esercizio dei titoli minerari per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma, nel mare territoriale e nella piattaforma continentale;

con il presente atto la Regione Abruzzo, come in epigrafe rappresentata e difesa, promuove conflitto di attribuzione avverso ed in relazione al decreto del Ministero dello sviluppo economico, adottato in data 9 agosto 2017 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - Serie generale n. 195 il 22 agosto 2017, chiedendo a codesta ecc.ma Corte di voler dichiarare che non spetta allo Stato, e per esso al Ministero dello sviluppo economico, modificare (rectius adottare), con un procedimento nel quale non e' stata assicurata la partecipazione diretta della Regione ricorrente, il disciplinare tipo del 7 dicembre 2016, emanato in attuazione dell'art. 38, decreto-legge n. 133/2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 164/2014, e di voler, per l'effetto, annullare l'atto gravato, alla luce dei seguenti Motivi Prima di entrare nel merito specifico delle censure, questa difesa ritiene necessario premettere una disamina del testo normativo oggi censurato. 1) In data 29 agosto 2014, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto-legge n. 133/2014, recante «Disposizioni urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico, la ripresa delle attivita' produttive», entrato in vigore il 13 settembre 2014. Gia' all'indomani dell'entrata in vigore del decreto cd. «sblocca Italia» le regioni, ivi compreso l'Abruzzo, manifestavano al Governo, in sede di Conferenza Stato-regioni, le criticita' del decreto medesimo e del relativo disegno di conversione. Il decreto-legge n. 133/2014...

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